lunedì 21 dicembre 2020

Recensione "In nome mio" di Veronica Rosazza Prin - Santelli

 Una frase che mi ha colpito leggendo questo libro (o meglio, la sua prefazione) e che, finché non sono arrivata a leggerne una buona parte, è stata "Fossi in voi salirei in soffitta, mi coprirei con una vecchia coperta e attenderei il temporale prima di iniziare a scorrere le parole."

Io non ho una soffitta, ma ho preso la coperta e ho aspettato che fuori facesse buio e piovesse. 

E l'effetto è stato meraviglioso.

"In nome mio. Raccontato da Paolo M. David" è un romanzo di genere fantasy di Veronica Rosazza Prin, giovane autrice della città di Biella al suo esordio. 

Per chi sa cosa leggo di solito è facile intuire che la lettura di questo libro è stata un'eccezione, perché il fantasy è un genere che, solitamente, non fa per me. Ma qui è stato diverso, perché anche il libro, nel suo genere, è un'eccezione. 

Infatti, già dalla trama che mi ha incuriosita appena letta - ipotesi poi confermata successivamente alla mia lettura -, ho pensato che, trattando in un qualche modo aspetti ricollegabili alla mitologia, elementi di verità dovevano essere per forza presenti. 

Verità e vita, due elementi che ho trovato, tra le pagine, a camminare insieme, uno accanto all'altro.

La storia ci viene raccontata dal narratore immaginario Paolo M. David, che non si presenta mai dettagliatamente e neanche spende tempo a raccontare cose esterne alla storia. 

Rivolgendosi direttamente al lettore, Paolo spiega la sua voglia e la sua brama di raccontare la storia che scrive, scusandosi per il come la racconterà, spinto dalla necessità di farlo.

Un tempo lontano, prima ancora della nascita degli uomini e del mondo come noi oggi lo conosciamo, gli uomini vivevano nella non conoscenza assoluta, e ciò li portava a vivere serenamente, senza invidia, senza superiorità. Se avevano bisogno di sapere qualcosa era presente l'Entità, di cui gli uomini erano considerati figli. 

Tutti con un carattere diverso, con modi di fare diversi, con un atteggiamento diverso nei confronti dell'Entità. 

Ma tutti fedeli.

Finché un giorno Lufo, uno dei fratelli, non si sente schiavo dell'Entità stessa. Lui è convinto che se fossero davvero liberi e sereni dovrebbero possedere loro stessi la conoscenza, e non poterla consultare solo tramite l'Entità.

Si dissocia così da essa, e anche dai suoi fratelli, facendo nascere così, per la prima volta, odio, scontri e invidie.

La vicenda raccontata poi si articola attorno allo sviluppo di questo cambiamento, di questo stravolgimento della storia e della loro vita, narrando le varie reazioni e i vari accadimenti. 

La scrittura è ipnotica, e l'unico elemento che costringe il lettore a fermarsi un attimo e prendere fiato sono i commenti del narratore, che ogni tanto interrompe la storia per precisare, rivolgendosi al lettore, come sta procedendo il suo lavoro e i suoi stati d'animo. La sensazione che io ho avuto, pagina dopo pagina, è stata quella di avere il narratore seduto accanto a me che, tenendomi con gli occhi spalancati e una voglia assurda di sapere come continua la storia, me la racconta. 

L'autrice è stata straordinaria. Ha saputo raccontare una storia dentro una storia senza mai perdere il filo, senza mai lasciare qualche dettaglio al caso o all'immaginazione e senza mai lasciare elementi poco chiari. 

Il tema affrontato è molto riflessivo. 

Mitologico, ma in modo alternativo.

Fantastico, ma con un tocco di verità.

Lontano, ma che tocca stati d'animo che sono parte della nostra vita.

Una scoperta che mi ha lasciata a bocca aperta, stupita da quanto il modo in cui un libro viene scritto e curato possa donare così tanta bellezza anche a chi, come me, esce totalmente dalla sua comfort zone durante la lettura. 

Un libro consigliato assolutamente a chi ha voglia di uscire per qualche ora dal proprio mondo, per fare un viaggio tra tempo e spazio. A chi ha voglia di mettersi in gioco mettendo in dubbio tutto ciò che è convinto di conoscere, ponendosi nuove domande. 

Ringrazio Veronica, la sua agente Chiara Castello e l'ufficio stampa di Santelli per aver avuto fiducia in me, spero (e le auguro) di poter leggere presto altro di Veronica.

Vi lascio cliccando QUI il link della pagina del libro sul sito di Santelli e invece su SantelliOnline potete acquistarlo (oltre che nelle librerie fisiche e su altri store online).

"Abbandona la tua percezione del mondo,

perché lo stiamo per abbandonare di nuovo."

giovedì 10 dicembre 2020

Serie TV - The Rain (Netflix)

 Buongiorno a tutti,

se state leggendo vi chiedo scusa, già da ora, perché non ho mai parlato di una serie TV in questo modo, quindi non so cosa ne verrà fuori...

La serie in questione è "The Rain", serie TV danese e uscita su Netflix, piattaforma su cui sono disponibili tutte le stagioni.


Tre stagioni, per un totale di 20 episodi da circa 50 minuti l'uno.

E' questo il tempo in cui, in un modo invidiabile specialmente perchè si tratta appunto di una serie danese e non americana e creata con un budget di milioni di euro, ci viene raccontato il destino dei protagonisti dopo un'apocalisse che ha distrutto il mondo, a causa di una pioggia che uccide chiunque tocchi. 

La prima puntata ha inizio in una realtà normalissima, con la protagonista, Simone, adolescente a scuola pronta ad affrontare un'interrogazione.

Subito però la normalità lascia spazio alla paura e alla distruzione. Il padre di Simone, a conoscenza di ciò che sta per accadere, corre a prenderla a scuola e si mette in viaggio assieme a lei, alla moglie e al figlio minore, Rasmus. 

La famiglia fugge in un bunker nel bosco, che si scoprirà progettato appositamente per questa catastrofe, attrezzato per ogni necessità. I pericoli e le difficoltà però incombono anche lì e presto Simone si troverà a dover affrontare da sola la vita assieme al fratellino. 

Come si può comprendere dalla trama, gli eventi non sono reali. Il genere è fantascientifico. Ed è un genere che a me, di solito, non piace. Ma l'elemento che dona quel qualcosa in più a questa serie è che - a parte che l'unico elemento fantascientifico è praticamente la pioggia - particolare attenzione viene data alle persone, ai loro sentimenti, alle loro emozioni. 

Così ci affezioneremo a Simone e all'amore sconfinato per Rasmus, anche attraverso flashback che ci mostrano il loro passato pre-pioggia o scene del bunker, quando lei si ritrova a prendersi cura del fratellino. 

Insieme a loro sentiremo paura, quasi terrore della solitudine, dell'incertezza del futuro, dell'incertezza di come è il mondo, come possono tornare ad una vita normale o quasi.

Durante le tre stagioni i due fratelli affronteranno varie vicende, specialmente dopo che troveranno il coraggio - spinti soprattutto da necessità per sopravvivenza - di uscire dal bunker, incontreranno altre persone, vivranno amori, amicizie, perdite. E tutto ciò è veramente reso al pubblico in un modo splendido. 

Le ambientazioni sono molto semplici e realistiche, come boschi o laboratori. A conferma del fatto che la serie si concentra sulle conseguenze che la pioggia ha avuto sulle persone sopravvissute, sulle loro menti e sulla loro psiche. 

Di tutti i personaggi incontrati conosceremo la storia, il passato, le emozioni e le sensazioni. E tutti, in un modo o nell'altro, lasceranno qualcosa a chi guarda e alla storia stessa. 

Ho difficoltà nel parlarvene meglio, senza spoilerare niente. Ma credetemi che se vi piace il genere una volta che la iniziate in pochissimo tempo la finirete, ve lo dico io che da non amante del genere l'ho guardata due volte - dal primo all'ultimo episodio - in 20 giorni.

Ve la consiglio se avete amato Lost e The 100 (quest'ultima la sto guardando proprio ora ma, nella prima stagione, ho notato qualche somiglianza).   

sabato 5 dicembre 2020

Recensione "La risata del barbaro" - Voland

 Buon primo sabato di dicembre,

il freddo è arrivato, la neve anche, e qui da me anche il diluvio.

E così, vi parlo di un libro semplice, divertente, ambientato in estate, così proviamo a scaldarci.

Il libro in questione è "La risata del barbaro" di Sema Kaygusuz, edito da Voland.

Siamo in Turchia, sulle coste del mar Egeo, durante alcuni giorni di vacanza in un hotel sulla spiaggia. E' il Colomba Blu e, una notte accade un fatto strano. La mattina dopo, la biancheria pulita di tutto l'hotel, viene trovata sporca di urina. Tutti i dipendenti si interrogano su cosa è successo, quando è successo e come è potuto succedere. Ma soprattutto, la domanda principale è "Chi è stato?". Iniziano così le accuse, sia tra i dipendenti, sia tra gli ospiti, soprattutto perché la notte prima un ospite era stato avvistato in un comportamento sospettabile. Ma non finisce qui, perché per giorni vengono trovate altre cose danneggiate nell'hotel, e al tempo stesso emergono i problemi tra gli ospiti stessi. Coppie sposate in lite, amici alla ricerca di una definizione per il loro rapporto... Attraverso un frizzante racconto, il libro ci restituisce uno spaccato della società turca, una piccola finestra con una moltitudine di persone, situazioni, rapporti in grado di rappresentare una realtà intera in miniatura.

Premetto che, prima de "La risata del barbaro", non mi ero mai approcciata ad autori/autrici provenienti dalla Turchia e che, quindi, è stato una ventata d'aria fresca su un mondo nuovo e che vorrei approfondire. 

La storia è divertente, semplice all'apparenza ma, come detto, è ricca di spunti, di inquadrature, di descrizioni, di tagli che catapultano il lettore in personalità complesse, storie importanti, argomenti toccanti e seri... 
Il linguaggio è estremamente d'effetto, i fatti vengono narrati senza filtri, come se il lettore fosse lì ad osservare le scene, coi suoi occhi (un doveroso merito alla traduttrice, Giulia Ansaldo, per aver reso possibile tutto ciò). 
Una storia che sembra così lineare, così puramente descrittiva. Ma con grande sorpresa si rivela una storia che racconta storie, piani che si evolvono su dislivelli, strade che prendono parallele e poi si ricongiungono alla principale, collegandosi tra di loro per poi correre via di nuovo.
Una storia di facile comprensione immediata, ma che poi successivamente riporta il lettore con la mente a quella spiaggia, quel molo, quegli scogli, quelle stanze, a chiedersi il perché e il come di ciò che è successo.

Una delle letture più brillanti, fresche, piene di novità del 2020.

Una lettura da regalare per portare un pizzico di vivacità, un weekend di sano divertimento, per alimentare una sete di curiosità per una realtà diversa dal solito. 

Per saperne di più, vi lascio QUI il link della casa editrice. 


sabato 28 novembre 2020

Recensione "Girls. Guida al femminile per vivere l'adolescenza" - Graphofeel

Un giorno, qualche mese fa, seguendo su Instagram la pagina di Graphofeel mi sono imbattuta in un post che mi ha fatto pensare che avrei dovuto leggere quel libro circa 8/10 anni fa, forse mi sarebbe servito. 

Mi è stato poi proposto, esattamente quel libro, per una collaborazione. E allora ho deciso che leggerlo alla mia età mi avrebbe posto le cose sotto una luce diversa.

"Girls. Guida pratica al femminile per vivere l'adolscenza." è, appunto, una guida che affronta tutti quegli argomenti che, nell'adolescenza vengono considerati un po' dei tabù. Il corpo delle ragazze cambia, i sentimenti sono sempre più contrastanti, si cambiano i gusti e non si capisce forse neanche perché, il mondo sembra non capire mai ciò che uno prova. E quindi, ci si chiude a volte, senza sapere che ciò che accade è il normale ciclo della vita.
Così, Martina Tedeschi e Federico Diano, hanno deciso di affrontare l'argomento e scriverne un libro. Lei, laureata in editoria e scrittura ed esperta di letteratura per ragazzi. Lui, invece, psicologo che si occupa di adolescenza.

"Girls" è diviso in capitoli relativi a macro-argomenti, come "Il corpo", "Il ciclo mestruale", "Le relazioni",... all'interno della quale si trovano piccoli paragrafi che rispondono a varie domande e vari aspetti dell'argomento trattato. 
Si tratta così, più che di un libro, di un compendio in cui è possibile ricercare la risposta ad un dubbio, un problema, in modo immediato.

Appena ho ricevuto il libro, una domanda mi è sorta spontanea: a quale target di età è rivolto? Mi sono resa conto che, l'adolescenza dovrebbe iniziare a 11-12 anni e che, sfogliando le pagine (e poi, leggendolo, la mia idea si è rafforzata) vengono trattati argomenti che, per la mia visione non dovrebbero interessare a quell'età. 
E' vero, però, che i tempi cambiano e al giorno d'oggi la crescita è precoce, le bambine diventano ragazze molto molto presto e si trovano a cercare risposte in spazi sbagliati. 

Nel testo ogni risposta è studiata, ogni risposta ha un linguaggio adatto ad un pubblico molto giovane e spesso magari anche spaventato. Gli autori hanno fatto un lavoro decisamente accurato ed importante. Uno dei messaggi più evidenti (e più importanti per certi temi a quell'età) è la rassicurazione che certe cose sono giuste e normali. 
E' normale che si sviluppino i brufoli.
E' normale che il seno cresca.
E' normale se si ha voglia di masturbarsi.

Sono cose naturali, e tra queste pagine è molto chiaro ciò. Non viene mai fatto passare il messaggio che qualcosa che si prova è sbagliato, non viene mai fatto passare il messaggio che si è i soli a provare certi disagi e certe paure. 

E per questo, proprio perché non si deve avere paura, la mia impressione riguardo al libro è che, approvata la modalità di scrittura, la sensibilità, la formazione straordinaria che hanno fatto sì che il lavoro di Martina e Federico sia un notevole aiuto per chi si sta approcciando per la prima volta con i cambiamenti, andrebbe letto e discusso con un genitore o una sorella maggiore in grado di mediare, di rendere i consigli a misura della persona che lo sta leggendo, di arricchire con la propria storia e i propri consigli pratici quest'ottima guida teorica!


lunedì 16 novembre 2020

Recensione "Un giorno uno di noi" di G.Pastore - Marsilio

La potenza di un libro, che ti travolge e non si stacca da te finché non hai chiuso l'ultima pagina e, a volte, anche dopo fa fatica a lasciarti andare. 

Così lo guardi e ripensi alla storia che hai appena letto, che hai appena vissuto, riga dopo riga.

Stati d'animo, emozioni, sensazioni...

Tutto ciò che racchiuso tra quelle due copertine entra a far parte di noi e, se siamo fortunati da riuscire ad assorbire qualcosa da ogni libro con cui entriamo a contatto, ne farà sempre parte.

Non mi succede spesso ultimamente, molti libri mi toccano, molti libri mi entrano dentro. Ma non così, non così tanto da farmi svegliare alle 5 di mattina con la voglia di continuare il viaggio.

Per cui, ora, mi chiedo "Come è possibile parlare, poi, di un libro del genere? Come è possibile descrivere così tante sensazioni a parole?".

E la risposta è sempre la stessa "Non lo so!".

Allora, solitamente, provo a scrivere di getto, "di pancia", come si usa dire. Scrivo ciò che viene, senza riflettere e senza pensare.



"Un giorno uno di noi" di Giancarlo Pastore è un romanzo di vita. Parla di Graziano, ragazzo laureato che lavora come cameriere e vive con un amico, Alex. Ha un passato che lo perseguita, caratterizzato da una famiglia priva d'amore e di affetto. L'unica forma di amore che ha mai conosciuto è quella del suo cane, Lucky. E così, quando un giorno un cliente abituale del ristorante, Edoardo, gli chiede di partire assieme a lui per un viaggio negli Stati Uniti, tutto pagato e con uno stipendio. Graziano, sempre abituato ad essere quello non considerato da nessuno, si chiede perché e perché proprio lui. Non si dà una risposta ma decide di accettare, necessitando di un cambiamento. E così partono, e in quel viaggio scoprirà nuove forme di amore.

È un viaggio, sia fisico che mentale perché attraverso i sogni e i flussi di pensieri di Graziano veniamo a conoscenza di cose successe in passato, di sentimenti vissuti, dolori attraversati, che coinvolge a pieno il lettore che si ritrova ad essere parte integrante del racconto. 

A chi legge, così come ai due protagonisti, pesa il silenzio dei momenti di stanchezza e imbarazzo, pesano le incomprensioni che puntualmente caratterizzano il loro rapporto, pesa l'orgoglio che spesso caratterizza i due caratteri, l'orgoglio di chi non vuole condividere troppo. 

Ma al tempo stesso il rapporto sempre crescente, l'affetto che, seppur spesso mascherato, viene sempre più a galla, la voglia di toccare l'altro, più emotivamente che fisicamente arrivano dritti al lettore, coinvolgendolo nel vortice di sentimenti che caratterizza la storia. 

È un romanzo di vita, come ho detto all'inizio. Nella sua linearità, un viaggio che attraversa gli Stati Uniti di città in città, è pieno di spunti, di passi avanti e indietro, di svolte, di alternative. Proprio come è la vita, che ti sorprende con cose che non ti aspetti da un momento all'altro. 

È un romanzo pieno di amore e sentimenti. È un romanzo potente che, attraverso un linguaggio semplice e diretto, non lascia spazio ad equivoci ma trasmette alla perfezione ciò che succede. 

E al tempo stesso però lascia lo spazio di sognare. Sognare l'amore, sognare l'amicizia, sognare rapporti veri e non basati sul bisogno all'occorrenza. Sognare la felicità, il riscatto, la vita che può cambiare. 

Sognare di farcela, di poter voltare pagina, riscoprire le cose belle e riscrivere da capo la nostra storia. 

Nostra, decisa da noi, voluta da noi. 

A chi è rivolto?

A chi ha sogni nel cassetto, a chi pensa siano troppo grandi per essere realizzabili ma nonostante tutto non molla. A chi sa che l'amore di un animale è l'amore più puro che si possa vivere. A chi crede nei rapporti puri e puliti. A chi crede all'empatia, alle persone che trasmettono buone sensazioni fin dal primo istante. A chi ha bisogno di storie travolgenti e potenti. Ecco, questo è il libro perfetto per voi.

 

mercoledì 28 ottobre 2020

Recensione "L'amante di Barcellona" di C. Santos - Salani

Esordisco, oggi, con un'esclamazione...
CHE FATICA!

Oggi vi parlo di un vero e proprio "mattone", come non leggevo da un po' e che, di conseguenza, ho faticato ad affrontare. 
664 pagine richiedono tempo, attenzione, concentrazione, memoria. E, ovviamente, io le ho affrontate quando non avevo nessuno di questi quattro elementi citati. Ma sono arrivata in fondo (che fatica!) e ve ne parlo.

Premessa: la fatica non è stata dovuta al dover portare a termine un libro che non mi è piaciuto, ma semplicemente alla sua mole. 
La fatica sta anche, però, nel capire come parlarne. 
Perché, se dovessi descrivere le mie impressioni con un solo aggettivo, sceglierei contraddittorio.

Ma partiamo da capo...

Il libro in questione è "L'amante di Barcellona" di Care Santos, edito Salani e pubblicato a settembre 2020.
664 pagine, come ho già detto. Prezzo di copertina €19,80.

La trama è molto intrigante e, già dal primo impatto, rende l'idea che la storia che il lettore si accinge a vivere non sarà semplice e lineare.

Ci troviamo alla libreria Palinuro, a Barcellona, luogo in cui, una scrittrice trova degli antichi frammenti misteriosi tra gli scaffali. Si tratta di indicazioni riguardanti un libro perduto e da un titolo particolare: Mémoires secrets d'une femme publique (memorie segrete di una donna pubblica), un titolo scandaloso per l'epoca a cui doveva appartenere. Si scopre che il libro misterioso faceva parte di una ricca biblioteca privata, ed era così ricercato nell'età della Barcellona napoleonica (inizio 1800) che fu sottratto dalla sua ubicazione. Dai tempi le tracce del libro sono sparite, nessuno ha idea di dove sia ma, negli anni, sono stati lasciati indizi in giro. Indizi che la nostra protagonista, la scrittrice che è anche la voce narrante, seguirà cercandolo. 

Così ricco di elementi, il libro e la sua struttura vanno analizzati punto per punto:
  • l'ambientazione, Barcellona passata e presente. Una rappresentazione perfettamente evocativa, di ciò che era e ciò che è. Le descrizioni sono impeccabili, specialmente quelle presenti (se il lettore ha avuto la fortuna di visitare Barcellona non potrà fare a meno di riconoscere, tra le pagine del libro, la vivacità, la vitalità, la bellezza, la magia delle ramblas. Quindi, consiglio numero uno, se amate questo genere di città spagnola, vi innamorerete di numerose parti del libro.
  • la periodizzazione, una restituzione perfetta della storia, leggera, piacevole, scorrevole e specialmente vera. Infatti, come si può verificare digitando elementi trovati nel libro su Google, la parte storica del racconto -così come la maggior parte dei personaggi della storia passata- sono fatti e accadimenti realmente successi. La Santos, prima di scrivere, ha compiuto un notevole percorso di studi per poter rendere il più veritiero possibile il libro. Quindi, consiglio numero due, se amate la storia qui ne troverete tanta, e probabilmente anche raccontata in una modalità alternativa.
  • la narrazione, buona, decisamente. Ottima padronanza del linguaggio, ottima padronanza della trama (che non è scontato quando scrivi un tomo da quasi 700 pagine) che non perde mai il filo. Qui ho, però, trovato un difetto: alcune scene e alcune narrazioni vengono portate un po' per le lunghe, a mio parere si poteva un po' ridurre, risparmiando un centinaio di pagine.
  • i personaggi, punto interrogativo più grande, almeno per me. Come già detto, alle spalle del testo c'è un grande studio a livello storico e a livello dei personaggi. Infatti quasi tutti i personaggi del passato -nobili, ricchi, governatori- sono realmente esistiti (al contrario, invece, dei personaggi ambientati al presente, inventati), ben delineati, interessanti e presenze forti ed importanti nella trama. La stessa cura e le stesse attenzioni non le ho riscontrate invece in quelli presenti, specialmente riguardo Virginia, libraia amica della scrittrice che affronta le ricerche, personaggio abbastanza anonimo e a tratti insignificante.
Tutto sommato gli elementi positivi sono di gran lunga maggiori degli aspetti negativi che, comunque, penso sia impossibile non riscontrare quando si va incontro ad un libro così impegnativo a livello di trama, di personaggi, di incontri e di incastri. Quindi, il mio giudizio non può che essere positivo e non posso fare altro che consigliarvelo, con l'attenzione di avvertirvi che, per essere apprezzato a pieno, dovete dedicarvi pienamente a lui per non perdervi neanche un passaggio!

Io, infine, ringrazio Salani per la copia di cui mi ha omaggiata e vi lascio se CLICCATE QUI la pagina del loro sito dedicata al libro!

lunedì 26 ottobre 2020

Recensione "La casa sul lago" di D.J. Poissant - NNEditore

Torno, dopo un po' di silenzio a parlarvi di uno dei libri più belli del 2020 (l'ho detto di tanti quest'anno, ma ho avuto la fortuna di approcciarmi a libri molto belli!).
Si tratta di "La casa sul lago" di David James Poissant, edito da NN e pubblicato a settembre di quest'anno. 
Sono stata, subito, super incuriosita dalla trama ma specialmente da quei trafiletti che NN è solita mettere sul retro di copertina, indicando a chi è adatto il libro in questione. In questo caso ho trovato scritto:
"Questo libro è per chi riconosce d'istinto un nodo ben fatto, per chi guarda la luna scalare il cielo, una notte dopo l'altra, per chi vorrebbe raccontare il futuro in anticipo, e per chi ha capito che un lungo amore non è una danza verso vite diverse, ma un pianeta raro che resiste al tempo solo se chi lo abita sa dire la verità."

La verità. È uno degli elementi cardine del romanzo. Una storia familiare, ma non solo. tutto nasce perché i genitori Lisa e Richard, ormai prossimi alla pensione, hanno deciso di vendere la loro casa delle vacanze, quella in cui, per anni, avevano immaginato di passare la loro vecchiaia, quella dove i figli, Michael e Thad, sono cresciuti. È una piccola casetta sul lago, Lake Christopher, che una volta era un posto tranquillo e poi, negli anni, ha iniziato ad essere sempre più popolato da ricchi che costruiscono ville. Così i quattro si ritrovano a passare l'ultimo weekend (il libro è diviso in tre parti, Venerdì, Sabato e Domenica) della loro vita lì, assieme alla moglie di Michael, Diane, e al fidanzato di Thad, Jake. La loro tranquillità, però, viene stravolta da un incidente al lago, proprio il primo giorno, in cui perde la vita il bambino della famiglia che i protagonisti avevano appena conosciuto e rimane coinvolto anche Michael. Ciò porterà la famiglia a rivedere tutti i rapporti, a rivalutare il loro passato, portandoli dentro un tunnel che sembrerà senza uscita, in cui ognuno è chiamato ad affrontare i propri fantasmi, del passato, del presente e del futuro. E, se tutto sembrava perso, finito, senza rimedio, tutti i protagonisti si accorgeranno che, purtroppo grazie a quella tragedia, che ha sconvolto tutti loro, c'è sempre una via d'uscita per ogni tipo di problema che, ognuno di loro, sta affrontando. 

Infatti, nel momento in cui il lettore incontra i protagonisti, stanno tutti passando periodi difficili, riguardanti temi forti, che Poissant affronta con una delicatezza ed una naturalezza disarmanti. Ciò che ha trasmesso a me è stato il messaggio di voler comunicare proprio che ogni problema è risolvibile, ogni mostro che ci portiamo dietro è più piccolo di ciò che sembra e anche le cose che consideriamo inaffrontabili in realtà non lo sono. 

"La casa sul lago" è un inno alla vita, un inno alla famiglia, un inno ai rapporti, un inno alla verità. 

E' uno di quei libri che arrivano dritti al cuore del lettore e lo fanno immedesimare in almeno uno dei protagonisti. Perché tutti abbiamo una casa del cuore, un luogo dell'infanzia. Tutti abbiamo un segreto nascosto del passato. E tutti abbiamo una paura per il nostro futuro.

Ma soprattutto, tutti, non siamo soli. Così come Poissant ci insegna e ci trasmette in ogni parola. 

Ringrazio di cuore NNEditore e Francesca dell'ufficio stampa per la copia del libro e a voi lettori auguro una buona lettura, vi lascio qui il link del sito Link La casa sul lago.

giovedì 1 ottobre 2020

Nuove uscite bambini e ragazzi DeAPlaneta - Ottobre 2020

 Buongiorno a tutti e buon primo ottobre!

Mi piace iniziare così, un nuovo post di nuove uscite il primo del mese! 

E che post......vi parlo, oggi, delle nuove uscite per il mese di ottobre bambini e ragazzi firmate DeA, uscite di cui mi sono innamorata appena viste (da bambina non leggevo, ho iniziato direttamente, seppur ancora piccola, coi libri da adulti..quindi ora adoro i libri per bambini e ragazzi, dato che non li ho letti quando avrei dovuto!).

Il primo che vi segnalo è "Il giardino dei desideri" di Azzurra D'Agostino. 


Lo trovate in libreria dal 6 ottobre, 240 pagine per €13,90, target di età 10+. 

Davide è costretto a trasferirsi in un piccolo paese di montagna, ma gli manca la città, dove la vita è diversa. La cosa che gli manca di più però è la madre che lavora e, quindi, va a trovarlo raramente. La vita lì, con suo padre, però non è noiosa, soprattutto perché abitano in un luogo misterioso. Davide sente sempre strani rumori e pensa siano fantasmi ma, assieme alla sua amica Margherita, scopre che le creature misteriose sono piante che, quando i due si avvicinano, rispondono in modo strano...


Seconda segnalazione, "Ti sento" di Valentina Torchia.



Lo trovate in libreria dal 13 ottobre, 272 pagine per €14,90, target di età 14+.

Edoardo è un ragazzo di sedici anni che si autodefinisce supereroe perché non può provare dolore...ma il motivo di questa caratteristica è una malattia, la cipa, che comporta insensibilità. Non ha mai sentito dolore fino al giorno in cui, l'amica della sua ex fidanzata, gli tira un pugno in faccia. E sente dolore. Cosa sarà successo in lui?


Terza segnalazione, "Grace Yard" di Francesco Muzzopappa.

In uscita il 20 ottobre, 192 pagine per €15,90, target di età 9+. 


Un'eroina di nome Grace Yard vive in un macabro cimitero, varchi misteriosi che portano alla morte, un professore che non sa tutto, labirinti particolari. Elementi che aiutano Grace a trovare un tesoro che porta in fondo all'avventure. Un libro gioco illustrato.

Altra segnalazione (di cui mi sono innamorata!) è "Pinguini all'equatore" di Serena Giacomin e Luca Perri. 


In libreria dal 20 ottobre, 192 pagine per €15,90, target di età 11+.

Una simpatica ed esilarante raccolta di sentenze smentite sul clima e sui problemi climatici che, purtroppo, sempre più ci riguardano.

Altra segnalazione, altro amore a prima vista! 


"Il viaggio dei sapiens" di Michael Bright.

In libreria dal 13 ottobre, 64 pagine per €14,90, target di età 6+.

Da dove, ma soprattutto da chi veniamo? La storia dell'uomo e della nostra evoluzione, dalla scimmia fino all'uomo moderno, con tutti i cambiamenti fisici, e non solo. 

Altra segnalazione, altro innamoramento (sono ripetitiva, lo so, scusatemi, ma questo mese DeA mi ha rubato il cuore!).

"Animalicrazia" di Ola Woldanska-Plocinska.

In libreria dal 6 ottobre, 80 pagine per €14,90, target di età 7+.


Nella storia il rapporto uomo-animale è mutato parecchio. Oggi vediamo e, a volte, ci serviamo degli animali in modi molto diversi dalla storia. Questo libro insegna ad avere occhi nuovi per la natura e gli esseri viventi e a far riflettere su quando l'uomo la sappia rispettare.


Fatemi sapere cosa vi attira di più, io spero di poter leggere molto presto alcuni di questi titoli che sono sì per bambini, ma toccano temi importanti per tutti!



lunedì 28 settembre 2020

Recensione "L'estate che sciolse ogni cosa" di T. McDaniel - Atlantide

 Finalmente ne parlo o, almeno, ci provo.

Ho letto davvero tantissime cose belle nei mesi che hanno preceduto la mia lettura e l'ho desiderato tanto, così, quando in Luglio è stata pubblicata la nuova edizione, ho iniziato a leggerla.

Ho iniziato, appunto. E poi?

Eh, e poi... e poi mi sono bloccata, l'ho ripreso, mi sono bloccata di nuovo e l'ho ripreso ancora una volta.

Perché? Non lo so....

Ma adesso, che ho finito da un pochino la lettura e che ho lasciato al libro il tempo di sedimentare un po' (ma per un libro come questo non è mai abbastanza il tempo) posso dire che se avessi forzato i tempi, leggendolo velocemente, non lo avrei apprezzato così bene. 


Siamo a Breathed, una cittadini dell'Ohio ed è l'estate del 1984, un anno caldissimo.
Autopsy Bliss, avvocato del paese e, per la sua formazione, convinto di saper capire cosa è bene e cosa è male decide di pubblicare un invito sul giornale locale, un invito per il diavolo.
Così, il figlio minore di Autopsy, Fielding., girando per la città incontra un ragazzino di colore, circa della sua età, con vestiti vecchi e sporchi che si proclama, appunto, il diavolo in persona.
Fielding porta a casa propria il ragazzino e il padre, sconvolto, pensa non possa essere vero.
Insieme allo sceriffo così inizia una fitta rete di ricerche, pensando che Sal, il nuovo arrivato, sia semplicemente un ragazzino scomparso da casa.
Niente e nessuno riesce a far cambiare versione a Sal, anche quando a causa di tragici avvenimenti accaduti in sua presenza, la città inizia ad incolparlo, ad affermare che la colpa di incidenti, morti e altri eventi problematici sia opera sua, perché di colore e perché Satana.
Sal, però, entrerà a far parte della loro famiglia, diventerà un figlio per Stella ed Autopsy e un fratello per Fielding e Grand, il figlio maggiore della famiglia Bliss.
Finché il dolore non si prenderà possesso anche di loro.....
Cosa accade?

Già da qui, dalla trama, è possibile capire che i temi che tocca sono duri e dolorosi. 
Il racconto di quei mesi, di quell'estate, ci viene fatto attraverso una sorta di flashback. I capitoli narranti le avventure di Sal infatti si alternano con capitoli in cui Fielding, ormai solo ed anziano, racconta la sua vita presente e pensa a quell'estate, a ciò che è successo e a come ha cambiato tutta la sua esistenza. 
Si tratta di un'estate strana, particolare. Per tutto il paese. 
Il caldo torrido non li lasciava respirare, e in città l'aria non era tranquilla. 
Erano successi incidenti che avevano distrutto l'equilibrio di Breathed e dei suoi abitanti, che incolpavano Sal. Il movimento accusatorio era capitanato da Elohim, un vicino di casa di Fielding che lo aveva sempre trattato come un figlio e che aveva alle spalle molto dolore. 
Tutti pensavano che ciò che era accaduto dovesse essere ricondotto a Sal che, invece, dimostra come l'idea che loro avessero del Diavolo non fosse quella reale.
Il Diavolo era lì, era lui, quel bambino arrivato con una salopette logora e sporca e una ciotola con un cucchiaio, che non si sapeva da dove arrivassero. Un bambino, come tutti gli altri. 
Un bambino che è tutt'altro rispetto a ciò che loro si aspettavano da Satana. 
Un bambino che, però, non riesce ad essere accettato.
Perché?
Perché tutto, in questo racconto ma purtroppo anche nel mondo reale, è fondato sulla paura di chi non è come sé stessi. 
E quindi un paese intero lo addita, lo accusa, lo maltratta, lo incolpa.
In un paese intero, fatta eccezione per la famiglia di Fielding ed una ragazza, Dresden, nessuno si impegna a conoscerlo, a capirlo, ad accettarlo. 
E Sal cosa fa? 
Lui risponde con amore, con bellezza, con dolcezza, con un cuore immenso. 
Il cuore di chi conosce cosa sia la sofferenza, di chi la accetta, perché pensa che sia giusto così, ma di chi tutto vuole a parte vederla negli altri, quella sofferenza. 
Sal è puro, è limpido, è buono, ha un animo cristallino. 
Sal combatte ogni giorno, per lui e per gli altri. 
Per il concetto di diverso.
Non è l'unico ad essere visto così nella storia. Ognuno ha la sua fragilità, ognuno ha la sua paura, ognuno ha la sua diversità. E Sal, in un qualche modo, proverà a salvare ognuno di loro, ma non sempre ci riuscirà. 

La storia è potente e così tremendamente concreta ed attuale. Le parole della McDaniel entrano dritte al petto come lame, entrano nello stomaco contorcendolo, facendoti male. 
Ma è un male che non puoi evitare, se non vuoi chiudere gli occhi sul mondo. 
Tutto riporta in un modo così assurdamente reale a fatti di cronaca che costituiscono la nostra quotidianità. Tutto riporta a un mondo grigio, cupo. 
Alla paura, paura di cose innocue, di cose che porterebbero solo luce. 

Ha bisogno di tempo, questo libro.
Ha bisogno di attenzioni, di riflessioni, di pause.
E ha bisogno di lacrime, soprattutto. 
Affrontare certi capitoli ed in particolare la fine senza che si formi un nodo in gola, senza che il dolore e la rabbia che la storia suscita ti colpiscano penso sia impossibile. 

Non mi piace fare questo paragone ma penso che se davvero esiste una lista di libri da dover leggere nella vita, questo ne deve fare parte perché tutti dovrebbero leggere a cosa può portare la paura ma soprattutto l'ignoranza. 



martedì 22 settembre 2020

Recensione raccolta di racconti "Live your bilief" Booktribù

 Buongiorno a tutti!

Torno oggi a farvi compagnia con una bella novità per due motivi:

1- era così importante ed urgente da incasinarmi i piani e i post programmati per il blog

2- ho amato questo genere, io che non sono mai riuscita a leggerlo!


Vi parlo oggi di "Live your belief! Storie della Tribù", una raccolta di 20 racconti edita da Booktribù in cui sono presenti 8 racconti di "nuovi" autori, vincitori di un concorso (di cui vi lascio il link QUI), e 12 racconti di "vecchi autori". 

Ho avuto il piacere e l'onore di poter leggere la raccolta in anteprima, e finalmente, il 19 settembre, è uscita per tutti.

Potete acquistarla su Amazon, vi lascio sempre il link QUI, se volete dare un'occhiata.


Vi ho detto, all'inizio, che è stata una piacevolissima scoperta perché è un genere che io non leggo praticamente mai, perché non mi ci trovo a mio agio e non mi soddisfa. 

Solitamente, essendo brevi, i racconti eliminano tanto per centrare il nocciolo del discorso. E difatti, raccontare una storia in 4/5/6 pagine non dev'essere proprio facile senza eliminare tutti i dettagli e le contestualizzazioni (gli elementi che io amo).

In questi racconti, che viaggiano dal reale, al fantastico, da temi che suscitano sorrisi a temi pesanti e dolorosi, non ho avvertito, però, la mancanza di nulla. 

Ovviamente ne ho apprezzati alcuni più di altri, ma questi sono gusti.

Da appassionata di arte mi sono innamorata perdutamente di "Isabella sulla tela" di Andrea Sabatini che, narrando di un agricoltore dipinto in un quadro che decide, per raggiungere la donna di cui si era invaghito con un solo sguardo, di uscire dal suo quadro e vagare per gli altri presenti nella galleria del museo. In ogni elemento descritto, in ogni personaggio incontrato ho riconosciuto un quadro, ed è stato un viaggio (seppur non realistico) che mi ha fatta sognare e mi ha portata con la mente in un mondo fatto di arte -il mio sogno!!-.

Ho trovato, poi, anche molto interessanti temi dolorosi e profondi, come il tema dell'HIV, affrontato nel racconto "Positiva" di Silvia Lodini. E' un racconto potente, intenso. Un racconto di rinascita, di consapevolezza, di amore per sé stessi. 

Ho amato (ridendo e commuovendomi) poi "Aspettando l'alta marea" di Linda Lercari in cui la scena, in spiaggia, viene raccontata dal cane del protagonista. La scena viene vista dai suoi occhi, gli stati d'animo interpretati dal suo intelletto. 

Si tratta, insomma, di una raccolta di racconti a cui non manca niente, in cui i temi spaziano in tutto il mondo dell'immaginabile e del non immaginabile. 

In cui la fantasia, la mente ed il cuore viaggiano attraversando 20 diversi mondi, uno per racconto (oppure, forse, anche di più). 

Una raccolta di racconti che mi ha aperto un mondo, mi ha dimostrato che tutti i testi dello stesso genere non sono uguali, e che bisogna sempre dare una seconda (e una terza) possibilità a tutto.

Un testo che, inoltre, mi ha dimostrato, ancora una volta, che esiste un mondo di autori che meritano tanto al di là dei soliti famosi e che si trovano in libreria sempre.

Ringrazio Booktribù per avermi dato l'opportunità di poterlo leggerlo e potermi innamorare in anteprima e consiglio, davvero caldamente, a tutti voi di leggerlo!

martedì 15 settembre 2020

Recensione "Maregrigio" di Vincenzo Restivo - Milena

 Buonasera a tutti!

Dopo, direi, un mese dal termine della mia lettura e dopo mille tentativi di scrivere qualcosa a riguardo ho deciso di buttarmi e di raccontarvi un po' questo libro.


Maregrigio è un romanzo di Vincenzo Restivo, giovane docente di lingue e letterature straniere, mediatore linguistico e culturale, interprete e traduttore, originario di Caserta. Pubblicato a Giugno 2020 per Milena Libri (clicca QUI per aprire il sito web), il libro è un breve romanzo di 165 pagine, con un prezzo di copertina di €13.00. 

È Giugno e nel paese in cui è ambientata la narrazione, Dragona, tutti aspettano la festa della Madonna sull'acqua, in cui la statua della Vergine viene posta su una barca e fatta navigare, per alcuni metri, sul mare. Ad assistere a questa festa ci dovrebbero essere anche i protagonisti, tutti diversi tra loro ma tutti intenti ad affrontare problemi che cambieranno le loro vite. Ci dovrebbe essere Ezio, consapevole da poco di essere omosessuale e innamorato di un ragazzo che si rivelerà omofobo. Ci dovrebbe essere Teresa, che si ribella ad ogni lato della sua vita ed è costretta a subire continui abusi. Ci dovrebbe essere Marisa, una donna che riesce a trovare gli unici momenti di gioia assieme ad un coetaneo dei suoi figli. E poi ci dovrebbero essere Stefano e Diego, due ragazzini alle prese con la voglia di evadere dal mondo di tutti i giorni attraverso i loro giochi, che riserveranno brutte sorprese. Ci dovrebbero essere tutti loro, ma purtroppo la realtà che li circonda, la realtà in cui vivono, non è quella allegra, pulita e festosa della festa, unica cosa a cui tutti sembrano pensare. Purtroppo la loro realtà è ben diversa, è, appunto, un Maregrigio. Cosa succederà nei giorni che precedono il 15 Giugno?

La storia, già così come ci viene presentata, ci mostra realtà dure e crudeli e la lettura del libro, entrando nei particolari e nelle descrizioni più approfondite, non fa altro che accentuare la cosa. 

L'autore decide di rappresentare la realtà così come se la immagina, così come, nella storia, è. Senza filtri, senza schermi posti in mezzo. 

Così, entrare nelle sensazioni e nei sentimenti provati dai protagonisti, è alla portata di ogni lettore. 

Ho provato disgusto assieme a Teresa, mi sono sentita amareggiata assieme ad Ezio, ho provato eccitazione e terrore con Stefano e Diego e, infine, ho provato smarrimento con Marisa. 

Storie diverse, persone diverse. Con in comune la stessa cosa: una realtà sbagliata.

Una realtà che, purtroppo, esiste davvero. Una realtà che pensiamo possa essere lontana da noi ma, alla fine, cosa ne sappiamo noi degli altri? Cosa sappiamo cosa possa riservarci il futuro? Cosa ci potrà capitare? Chi potremo incontrare? 

E' una storia che mi ha toccato particolarmente, perché sono solita entrare in empatia anche con i protagonisti di un libro e qui, tra queste pagine, le sensazioni e i sentimenti con cui venire a contatto sono infiniti. E questo perché i temi toccati, con molta consapevolezza e attenzione (lavoro immenso dell'autore, il non dare mai per scontato, il trovare sempre il giusto equilibrio senza ingigantire spropositatamente o sminuire, il parlare sempre chiaro di ciò che sta succedendo, anche se brutto, anche se crudele, anche se pesante), sono temi ricchi di spunti di riflessione, di domande. 

Perché uno non può essere libero di essere sè stesso?

Perchè bisogna temere gli altri?

Perché c'è sempre il rischio che qualcuno ci faccia del male?

Punti interrogativi che possono toccare tutte le storie che attraverso queste pagine tocchiamo, punti comuni a tutte queste storie fatte di fragilità, di ingiustizia, di ricerca di evasione, di strade alternative. 

Un breve romanzo a cui, probabilmente, dovrebbero seguire 500 pagine di considerazioni e di riflessioni. Uno di quei romanzi che lasciano il segno, ti graffiano e lasciano in te piccole lucine che, poi, si aprono e aprono un mondo. Un mondo su cui riflettere, su cui pensare, su cui lavorare. Anche nel nostro piccolo. Per far sì che certe cose non succedano più. 

E' ovvio dire super consigliato, alla fine di tutto ciò, giusto?


P.S. Durante la lettura ho trovato, occasionalmente, piccoli errori (ma veramente piccoli, errori di battitura o simili). Per correttezza, avendo letto il libro, lo dico. Ma per correttezza specifico anche che mi sono confrontata a proposito di ciò con l'autore che mi ha riferito che il testo è stato poi corretto e che la seconda ristampa, già effettuata, è stata stampata senza tali refusi.

mercoledì 9 settembre 2020

Recensione "Il weekend" di Charlotte Wood - NNEditore

 Come si affrontano le letture durante un blocco del lettore?

Onestamente, non ne ho idea. Altrimenti, ultimamente, non ci inciamperei così facilmente.

Sono sicura di una cosa, però. Quando un libro ti ruba il cuore non ci si può fare niente. Ti immergi nelle pagine e, lentamente o velocemente non ha importanza, te ne innamori. 

Mi è successo questo con "Il weekend" di Charlotte Wood, pubblicato ad inizio agosto per NNEditore. 

Il libro, ambientato appunto nel brevissimo tempo di un weekend, racconta dell'amicizia tra Jude, Wendy ed Adele. Le tre donne, ormai anziane ed amiche sin dalla loro giovinezza si ritrovano il weekend di Natale nella casa delle vacanze di Sylvie, la quarta componente del gruppo di amiche, morta di recente. Il loro compito è quello di svuotarla, di prendere, se vogliono, qualche ricordo e di lasciarla andare, per sempre. Erano solite passare lì ogni anno una parte delle vacanze, tutte insieme, tutte unite. Nelle vicende del weekend, però, scopriamo che in realtà le tre donne non hanno apparentemente niente in comune, se non ciò che le legava a Sylvie. Jude, che ostenta così tanto la sua sobrietà e la sua stabilità ma che, in realtà, nasconde la sua vita privata. Wendy, così incasinata e disordinata, ma con seri e validi motivi alle spalle. Adele, così esuberante e sbarazzina, ma attraversata da profonde fragilità. Nella condivisione di questi giorni, e della festa del Natale, per la prima volta senza Sylvie verranno fuori, nei loro rapporti, tutte le crepe che le caratterizzano. Ma al tempo stesso, nella consapevolezza e nella realizzazione di ciò, ci viene mostrata la forza dell'amicizia e di come questo sentimento viene vissuto dalle tre settantenni. 

Il mio pensiero ve l'ho già anticipato nell'introduzione al post: la Wood, con questo libro, mi ha rubato il cuore. 

Tutto viene narrato in un modo tremendamente semplice, e probabilmente grazie a ciò, estremamente efficace. Le tre protagonisti, infatti, sono tre comunissime donne che potrebbero essere nostra nonna, nostra madre, nostra zia, la nostra vicina di casa. 

Tre signore, così diverse, ma unite dagli stessi elementi, seppure mai ammessi con le altre: 

  • Le bugie, elemento cardine del racconto che accomuna le tre amiche. Ognuna ha segreti, piccoli o grandi. Ognuna omette elementi della propria esistenza alle amiche per paura di essere giudicata.
  • Sylvie, l'amica defunta, il motivo per cui si ritrovano in quella casa insieme, a dover collaborare per svolgere quel compito assegnato loro.
  • Il dolore, la perdita. Per ognuna di loro Sylvie era un essere speciale, a suo modo. Con ognuna di loro aveva un rapporto diverso. Con ognuna di loro si adeguava alla natura dell'amica.
L'analisi delle donne è affrontata in un modo spettacolare, ognuna ci viene presentata da ogni lato e da ogni aspetto. Ognuna ci viene raccontata attraverso la sua mente, le sue idee e i suoi pensieri e al tempo stesso ci viene raccontata dagli occhi delle amiche, occhi che non conoscono tutta la realtà ma che, proprio perchè sono gli occhi dell'amicizia, sanno vedere oltre. Ognuna, però, al tempo stesso, non si rende conto di ciò. Non si rende conto totalmente della grande fortuna che rappresentano, nella sua vita, le altre due. Non si rende conto della bellezza del tempo trascorso assieme a chi ti conosce da una vita. 

Così, ognuna di loro, vivrà quel weekend un po' in solitaria, approcciandosi alle altre spesso solo per futili discussioni e lamentele ma, alla fine, riusciranno ad andare oltre a tutte le tensioni e si ritroveranno, loro tre insieme, a vivere la forza, la tenerezza, l'amore, la vita che, seppure in modo diverso, le caratterizza.

Una potenza unica, un'emozionalità incontrollabile, una dolcezza dipinta in ogni aspetto del racconto.

Mi piace, solitamente, pensare a chi potrebbe piacere un libro ogni volta che leggo. Ma quando si tratta di un NN c'è già chi lo fa per me, quindi vi lascio con le parole del libro:

"Questo libro è per chi in vacanza fruga nella valigia dei compagni di viaggio, per chi (non) ha paura di Virginia Woolf, per chi cerca una risposta negli occhi fiduciosi di un cane, e per chi è rimasto a riva tutta la vita e, davanti al bagliore dorato dell'acqua, trova il coraggio di abbandonarsi al richiamo dell'oceano."


giovedì 3 settembre 2020

Recensione "Il barone dell'alba" di S. Valente edito Graphofeel

 Come si fa a parlare di un libro quando le vicende narrate trattano uno degli argomenti storici che più ti appassionano?

Ho pensato più volte di essere nata nell'epoca sbagliata, e in tanti momenti ho pensato di aver voluto vivere nel '700 per poter girare l'Europa e avere il mio Grand Tour. E tra queste pagine ho pensato che, se in una vita passata ho avuto l'onore di poter vivere questa avventura, spero che, da un lato, sia stata meno caotica di quella narrata. 


Il libro in questione è "Il Barone dell'Alba", di Stefano Valente. 

Pubblicato a Settembre 2016 da Graphofeel, vi lascio qui il link per sapere qualcosa in più cliccando QUI.

Il libro, ambientato a fine '700, racconta del Gran Tour del barone borbonico Francesco Antonio. Il suo Grand Tour non sarà però il classico viaggio che ii giovani ricchi erano soliti compiere perchè sarà arricchito da altre avventure. Viaggiando per diversi paesi, con diversi compagni (e che compagni!!!) vivrà momenti di tutti i generi, che renderanno il suo viaggio unico ed indimenticabile. 


Un libro che rende la lettura divertente, pieno di colpi di scena. Ogni personaggio incontrato presenta particolari caratteristiche che lo rendono interessante e parte integrante della storia.

Ogni elemento si incastra alla perfezione con tutti gli altri, appena si conclude una cosa c'è n'è una nuova, pronta ad iniziare per non lasciare neanche una pagina al caso, alla noia o alla distrazione. 

Background importante, si tratta infatti del periodo delle rivoluzioni più grandi della storia, presentato in un modo non del tutto semplice ed intuitivo (si tratta pur sempre di storia e da tale va trattata) ma molto efficace ed interessante. 

La narrazione avviene in prima persona, il protagonista è anche il narratore, quasi come fosse un diario personale del viaggio, e questa caratteristica riduce le distanze con il lettore, che si sente parte integrante della narrazione, come che fosse assieme al barone mentre vive tutto ciò che racconta (caratteristica resa possibile anche grazie alla presenza di molteplici dialoghi, che rendono la scena dinamica e coinvolgente).

La presenza di parti in dialetti o lingue diverse rende l'idea del viaggio che ha compiuto attraverso le sue avventure.


Un libro bello, divertente ed istruttivo al tempo stesso. Si può paragonare ad una lezione di storia romanzata, che è forse il modo migliore per imparare le cose.

Leggendo un manuale di storia ci si annoierebbe e non si ricorderebbero sicuramente la metà delle cose lette mentre qui, vivendo la storia attraverso un'altra storia, è molto più facile digerire ed assimilare nozioni. 

Seppure nella sua particolarità, sento di consigliare "Il Barone dell'Alba" a chiunque abbia voglia di divertirsi in modo sano, genuino ed istruttivo. 


martedì 21 luglio 2020

Recensione "Ad Hammamet. Ascesa e caduta di Bettino Craxi" di M. Pacelli - Graphofeel

Una delle cose più belle e sorprendenti che mi sono successe da quando ho iniziato a leggere e collaborare con Graphofeel è che, grazie alla ricchezza culturale del loro catalogo, ho avuto l'opportunità di "conoscere" tanti personaggi, tante storie, attraverso le pagine di libri magnifici che mi permettono di conoscere fatti storici e di cronaca attraverso racconti che rendono il tutto più leggero e fruibile! 

In questi giorni (o meglio, queste settimane) di blocco del lettore ho portato a termine, molto lentamente ma ce l'ho fatta, la lettura di "Ad Hammamet. Ascesa e caduta di Bettino Craxi". Saggio di Mario Pacelli, docente di diritto pubblico e a lungo funzionario della camera dei deputati, è stato pubblicato per Graphofeel a fine 2019. 

Dello stesso autore vi avevo parlato anche di "Non mi piacciono i film di Anna Magnani" di cui, scendendo nel blog, trovate la recensione. 


164 pagine per €15,00 in formato cartaceo, vi lascio qui il link della casa editrice.

SINOSSI
"Qual è stato il ruolo di Bettino Craxi nella storia della Repubblica italiana? Al di là del giudizio morale o ideologico, che ne ha fatto di volta in volta l’uomo del destino, l’emblema della corruzione o il capro espiatorio di tutte le magagne di un sistema politico malato, questo libro si propone di restituire un senso storico a vicende apparentemente non collegate come il proliferare delle tangenti e la caduta del muro di Berlino, la lotta tra vecchi leoni e giovani rampanti per la conquista del potere, la clamorosa affermazione dell’indipendenza della magistratura dal mondo politico.
Dalla sua elezione alla segreteria del Partito socialista italiano alla conquista della Presidenza del Consiglio, fino all’inchiesta di Mani pulite e alla morte ad Hammamet, Mario Pacelli traccia il ritratto di un uomo complesso, che nella sua vita è stato amato e odiato con la stessa intensità.."

Parto dal presupposto che, essendo tutti fatti antecedenti alla mia nascita, le mie conoscenze di base erano pari a zero, e anche la comprensione di alcuni fatti narrati, non avendo vissuto in prima persona il periodo descritto, poteva essere compromessa.
E invece, a mio parere punto di forza maggiore del testo e quindi della capacità comunicativa e narrativa dell'autore, il discorso e i fatti non si sono mai rivelati pesanti o poco chiari. 

La mole di dati riportati è notevole, va detto. 

Basti solo pensare al fatto che, un grosso capitolo del libro, è dedicato a Tangentopoli, uno dei più grandi processi di sempre,accaduto negli anni '90. Basta dire, per rendersi conto di quanti dati e di quanto complesso sia esplicare, anche brevemente, cosa significa, che ci sono stati circa 4500 arresti e più di mille politici indagati. 

Un altro aspetto del lato politico che poteva risultare poco chiaro a chi, come me, non ha conosciuto direttamente ciò, sono gli schieramenti di uomini politici, chi era con chi, chi era contro, quali punti avevano in comune, quali no, per cosa discutevano. Sarebbe stato facile, qui, che l'autore, volontariamente o no, introducesse nel testo le sue idee e le sue preferenze. E invece, con oggettività perfetta, ha lasciato da parte le riflessioni, facendo si che il lettore, attraverso i racconti della carriera -dai primi passi fino agli ultimi- e della vita privata -fino al giorno della sua morte- si facesse una propria idea di Craxi, un uomo che, come si legge sul libro stesso "è stato amato e odiato con la stessa intensità". 

Dare un mio giudizio personale, in questo caso, è molto complesso. 
Si tratta di una lettura particolare.
Ma ciò che posso affermare, con certezza è che si tratta di una lettura decisamente valida ed accessibile ai più, perchè la grande preparazione dell'autore rende tutto chiaro, e, a parere mio, è la base per fare di un libro un buon libro. 

Se interessati alla storia politica del nostro paese, o se semplicemente curiosi di scoprire capitoli nuovi della nostra storia, penso che questo libro sia una perfetta compagnia!


lunedì 13 luglio 2020

Recensione "Naccheras" di I. Zedda - DeA

Altro libro, altre difficoltà a parlarne.
Ogni tanto mi chiedo "Ma perché, se non so mai spiegare cosa penso di una determinata cosa, ho iniziato a parlare di libri?".

La risposta è che non lo so, forse pensavo che parlare di libri, cosa che amo, piuttosto che di altre cose fosse più semplice (perché io fatico a spiegare ciò che penso in ogni ambito e in ogni lato della mia vita). Forse pensavo che parlarne qui, dove nessuno sa chi sono, mi avrebbe un po' smollata. E in effetti è successo, eh. Qui, molto spesso, riesco a parlare di cose che normalmente non saprei come fare.

Poi però arrivano quei libri che per mille motivi (perchè ti fanno riflettere, perchè toccano tematiche importanti, perchè ti arrivano dentro, perchè ti prendono così tanto) non ti fanno trovare le parole giuste per dire qualcosa.

Però ci proviamo. Ogni scoglio superato è un passo avanti, no?

Oggi vi voglio parlare di "Naccheras" di Ilenia Zedda, edito da DeaPlaneta. 

Naccheras, edito DeaPlaneta, pubblicato il 12 Maggio 2020.

Copertina flessibile, 240 pagine per €16.00 cartaceo e €9.99 ebook.

Sul sito della casa editrice potete trovare tutto. 

Romanzo di esordio per Ilenia, classe 1990, originaria di Sassari ma copywriter a Torini dopo aver frequentato, lì, la scuola Holden. 

Ed è proprio in Sardegna che noi viaggiamo con la fantasia attraverso le pagine del libro. 

Siamo a Cala dei Mori, un posto speciale che contiene nascosto un grande segreto, sotto la sua superficie: il bisso, ovvero una fibra animale, una seta color oro tessuta da particolari molluschi. Solo una donna la può raggiungere, perchè, per arrivare fin lì, è necessaria una capacità di rimanere in apnea fuori dal comune. E' il Maestro, donna temuta da tutta la città e considerata addirittura una strega. E così anche la nipote, Caterina, tredicenne a cui sta insegnando le tecniche per raggiungere il bisso per poter tramandare questa capacità in famiglia, non viene vista di buon occhio dai compaesani e soprattutto dai ragazzi, che spesso la prendono in giro. Tutti tranne uno, Francesco, che ogni giorno rincasa tardi facendo infuriare la madre, bisognosa di aiuto a lavoro dopo che il marito è morto in miniera e, quindi, non porta più a casa lo stipendio, perchè, ogni pomeriggio prima di cena scende fino a Cala dei Mori ad osservare Caterina che, entra in acqua, e rimane giù per un tempo infinitamente lungo. Un giorno però i due si incontreranno e, dopo che in città si era creata confusione per un uomo misterioso arrivato al paese, fanno una scoperta inquietante. 
Cosa succederà? Come affronteranno la cosa?

Quando ho scoperto la pubblicazione di questo libro, leggendone la trama, mi sono chiesta quali caratteristiche potesse avere questo libro per, a primo impatto, piacermi così tanto?

Ho pensato fosse genuino, e la genuinità l'ho trovata tra le sue pagine: "Spostò lo sguardo dall'altra parte e vide che il ripieno era già pronto. Sentiva l'odore acre di pecorino e menta impadronirsi della stanza, offrendo il sapore della sacralità". Questa è solo una delle frasi che ho sottolineato riguardo questo aspetto. "Naccheras" sa di tradizioni, di terra natale, di famiglia, di casa. 

Ho pensato fosse pieno di amore. E l'ho ritrovato in ogni singola pagina: "Poteva amare davvero così qualcuno, lei che era sempre gelida e attenta a ogni tipo di sentimento?". E' un amore puro, pulito, sincero. L'amore che solo due ragazzini alle prime cotte possono provare. Caterina e Francesco, apparentemente così diversi ma forse per questo capaci di completarsi ed essere uno i pezzi mancanti dell'altro. 

Ho pensato fosse pieno di concretezza, di verità. E le difficoltà che ogni giorno i due ragazzi vivono è sintomo di ciò. Lui aveva dovuto affrontare la morte del padre, lei, invece, quella della madre. Così piccoli, e già costretti a crescere per aver dovuto affrontare cose così grandi.

Come ho affrontato la lettura?

L'ho iniziato in una settimana in cui ero piena di cose da studiare e quindi il tempo per la lettura era ridotto. L'ho iniziato dicendo "Leggo una decina di pagine al giorno, pian piano!".
Risultato? Mi trovo a dire (per il secondo post di fila) POVERA ILLUSA!

In 22 ore l'ho divorato. La scrittura di Ilenia ti scorre, riga dopo riga, senza che tu te ne accorga nemmeno. Sei nella tua stanza e poi, appena apri il libro e leggi, improvvisamente non sei più lì. Improvvisamente sei sugli scogli assieme a Francesco, sei davanti alle onde con Caterina, sei in mezzo alla gente del paese che commenta ogni avvenimento. E' una scrittura coinvolgente, pulita, mai banale, vera. E al tempo stesso, attraverso la storia del bisso, ha anche quel tocco di magia, di sogno, di meraviglia che affascina chiunque si trova a leggere ciò che avviene sott'acqua. 

E' un libro che sa di estate, sa di bellezza, sa di libertà, di respiri profondi, di aria fresca.

Aria fresca, è questo che per me è stato "Naccheras". 

Una notte passata a leggere, cosa che mi succede con pochi libri, perchè nonostante il sonno non riuscivo a staccarmene. 

Ed una delle cose più belle è che Ilenia è donna, è giovane ed è italiana. 
Tre motivi che hanno reso quest'aria fresca ancora più piacevole. 

Se volete un libro che vi catturi, che vi faccia viaggiare con la mente, che vi trasporti altrove, che vi tenga compagnia in queste vacanze, beh fidatevi, è il libro giusto!