venerdì 13 dicembre 2019

Consigli libreschi per Natale pt.2

Buon venerdì lettori, sta per iniziare il weekend, e ne approfitto, essendo probabilmente quello dell'acquisto dei regali di Natale, a consigliarvi qualche libro che, io stessa, vorrei!



Lettere a Howthorne di Herman Melville. Un carteggio tra due pilastri della letteratura di sempre, uno dei modi, a mio parere per entrare nelle vite degli artisti e quindi per poter scoprire a pieno anche la loro opera. Edito liberilibri, prima pubblicazione nel 1994, seconda pubblicazione nel 2019, prezzo di copertina €9,00. Potete saperne di più cliccando QUI. In generale, è una casa editrice che ho scoperto da poco e il cui catalogo mi ha colpita parecchio. Quindi se cercate temi un po' più complessi, potete dare direttamente un'occhiata al loro catalogo completo sul sito!





Spring girls di Anna Todd. L'autrice di After, la saga che ha conquistato il mondo e anche lo schermo cinematografico, racconta la storia di Meg, Jo, Beth e Amy Spring, quattro sorelle che vivono con la madre mentre il padre è in missione in Iraq. Ai più attenti questa storia e questi nomi diranno qualcosa di più. Infatti è un omaggio al classico senza tempo "Piccole donne", che ha incantato i lettori di ogni generazione. Riprende la storia da qui, adattandola ai tempi moderni. Edito dalla Sperling, per saperne di più cliccate QUI.




Caro amico ti scrivo.. di Luca Amerio e Susanna Mariani. Un fumetto che rende omaggio al cantautore bolognese, una delle voci che ha fatto la storia della musica italiana, senza tempo, senza età. Attraverso i personaggi e le storie delle sue canzoni riscopriamo la sua vita, le sue passioni.. Edito BeccoGiallo (anche in questo caso vi consiglio di guardare l'intero catalogo!) se volete saperne di più cliccate QUI. Di questo, tra l'altro, ve ne parlo presto.








mercoledì 11 dicembre 2019

Recensione "Colori ribelli" di A. Milardi - edito Milena Edizioni

In tempi moderni, qualsiasi cosa è caratterizzata da una divisione colori maschili-colori femminili. 
Nei negozi si vedono pareti di vestitini azzurri e pareti di vestitini rosa.
Il colore di un fiocco fa intendere il sesso del bambino appena nato. 
Le macchinine sono giochi per maschi, le bambole per le femmine.
Se qualcuno gioca con qualcosa "appartenente" all'altro genere viene visto male dalla società, così come se indossa altri colori. 

Ma un colore, in realtà, non identifica niente.
E' solo una convenzione ideata dalla società.
Sessi, generi, orientamenti stereotipati. 
Poca libertà, linee da seguire.

E' questo il tema del libri di cui oggi vi voglio parlare.

TITOLO: Colori ribelli
AUTORE: Antonella Milardi con illustrazioni di Alessandro Coppola
CASA EDITRICE: Milena Edizioni
PUBBLICAZIONE: Ottobre 2018
GENERE: Libri per bambini/ragazzi
FORMATO: Copertina rigida, 32 pagine, illustrato
PREZZO: €14,90 cartaceo
VOTO: 4,5 / 5 
SINOSSI: I colori rosa e celeste, stanchi della vita a cui li condanna l'umana e arbitraria distinzione di genere, decidono di scambiarsi i ruoli: tutto ciò che è colorato di celeste diventa rosa e viceversa. Gli adulti, a differenza dei bambini, sono molto turbati dall'improvviso cambiamento. Si mobilitano tutti i capi di stato, le forze armate e gli specialisti di ogni settore scientifico e paranormale. Quali saranno le ipotesi avanzate dagli specialisti? Riusciranno a far tornare i colori al posto "giusto"? 

Un breve racconto per bambini, che ho letto in circa 15 minuti. 
Il tono è simpatico, leggero e ben comprensibile. 
Versi in rima, che mantengono l'attenzione e fanno scorrere veloce il testo. 
Un modo molto leggero, adatto appunto ai bambini, di presentare un tema su cui però va fatta una riflessione ben più profonda. 
Ho deciso di leggere questo breve libro pur non essendo più una bambina e pur non avendo bambini con cui leggerlo, e ammetto che lettura si è rivelata all'altezza delle aspettative. 

Molto interessante l'introduzione per i genitori in cui è espressa la tendenza della società a stereotipare, a ridurre la differenza maschio-femmina a una linea netta di confine, che corrisponde ad una divisione di giochi, vestiti, attività, comportamenti, atteggiamenti, modi di dire,...con l'invito poi di tralasciare tutto ciò per promuovere e anzi, esaltare la diversità, assecondarla, appoggiarla. 
Si presenta quindi come un racconto per bambini, volto probabilmente a far capire ai bambini che non esistono, in fondo, divisioni. 
Che non si deve e non si può prendere in giro un bambino, se gioca con una Barbie, o una bambina, se gioca a calcio. 
Ma in fondo, come molti libri per bambini, l'insegnamento più grande è volto agli adulti. 
Perchè l'inizio della divisione è stata dettata da comportamenti loro, da strategie di mercato, aziendali,..
Perchè sono gli adulti i primi ad attribuire colori precisi ai neonati a seconda del loro sesso.

Una storia leggera, simpatica, riflessiva. 
Ottime rime.
Ottime illustrazioni che accompagnano il testo.
Ottima lettura da poter fare coi bambini per potergli insegnare, delicatamente, che si può essere tutti uguali.
Ottima lettura anche per i grandi, perchè per certi temi non si è mai troppo grandi. 




giovedì 5 dicembre 2019

Recensione "Non mi piacciono i film di Anna Magnani" edito Graphofeel

Siamo negli anni '50. 
La Seconda Guerra Mondiale è appena finita.
L'Italia, ma così tutto il mondo, ha appena vissuto anni di dolore, di morte, di distruzione. 
Ci si sta risollevando, ci si sta provando.
Si sta sperando.
Con la fine della guerra è cambiato anche l'assetto politico.
Non c'è più la monarchia, in Italia. 
Infatti, con il referendum del 2 giugno nel 1946 è stata sancita la nascita della Repubblica.

Questo è la cornice del caso di cronaca che l'autore, Mario Pacelli, ci racconta in questo libro.
Cronaca dimenticata, probabilmente.
Cronaca che, chi non ha vissuto in quegli anni, non ha mai sentito nominare, come me.
Cronaca irrisolta.
Cronaca forse un po' offuscata e messa da parte a causa di tutte le problematiche e tutte le persone che ha coinvolto. 

E' l'11 Aprile del 1953 e sulla spiaggia di Torvaianica, a Roma, viene ritrovato il corpo senza vita di una giovane donna, Wilma Montesi. 

La ragazza, di appena ventun'anni, si diceva aspirasse al cinema.
Infatti, in quegli anni, a Roma stava fiorendo Cinecittà, uno dei centri principali del cinema di allora. 
Aveva fatto qualche comparsa in qualche film. 
Questo tema dà anche il titolo al libro, "Non mi piacciono i film di Anna Magnani", una frase che disse la ragazza il giorno della scomparsa alla sorella, con cui sarebbe dovuta andare al cinema a vedere proprio un film con protagonista la Magnani. 

Dopo un'autopsia, di cui però non si hanno risultati certi, il caso fu chiuso. 

Nelle indagini, però. rientrerà l'ambiente politico, facendo emergere lotte di potere, un lato oscuro del governo fatto di droga, relazioni scomode, feste illecite. 
Emersero così molti punti deboli, molti "buchi" presenti nel sistema.

Ma non si arrivò mai ad una conclusione netta e il caso, che in quegli anni occupò le maggiori pagine di cronaca, venne archiviato.

TITOLO: "Non mi piacciono i film di Anna Magnani"

AUTORE: Mauro Pacelli
CASA EDITRICE: Graphofeel

PUBBLICAZIONE: 2019
PAGINE: 168, copertina flessibile
PREZZO: €15,00 cartaceo, €7.00 digitale
VOTO: 4 / 5
CONSIGLIATO: Si, a chi è interessato alla storia del dopoguerra, alla politica, alla cronaca nera, a scoprire segreti, intrighi, bugie...



Mauro Pacelli, funzionario della camera dei deputati e sempre occupatosi di storia parlamentare, ci offre in queste pagine un'esposizione chiara di un fatto di cronaca nera, senza conclusioni, senza romanzare, senza risoluzioni, perchè non ce ne possono essere.

In un susseguirsi di persone, fatti, avvenimenti, descrizioni che a primo impatto può destabilizzare un lettore totalmente estraneo al caso (come me, che non ne avevo mai sentito parlare e non ho familiarità con la storia e i personaggi del tempo), traccia una linea logica e continua.

Usa un linguaggio chiaro ma non banale, comprensibile ma tecnico ed elevato, che mantiene attenta l'attenzione del lettore senza farlo cadere in una lettura automatica. 
Ottima capacità comunicativa, i fatti sono esposti in modo eccellente, non ci sono domande lasciate in sospeso nella spiegazione, punti ciechi in cui il lettore si possa perdere, fatti non esposti in modo chiaro e completo.
Dà, al lettore più estraneo, tutti i componenti per potersi fare un'idea del tempo, della situazione, dell'ambiente, delle ideologie diffuse. 
Non è difficile entrare nell'ottica del tempo, provare ad immedesimarsi nella mentalità diffusa, grazie alle ricche esposizioni e all'elevata chiarezza di esposizione. 

E' una lettura non semplice, che richiede concentrazione.
E' una lettura che, a mio parere, per essere portata a termine richiede interesse nell'ambito, nella società, nella storia del dopoguerra. 

Quindi mi sentirei di consigliarla a chi realmente interessato a scoprire intrighi, segreti. 
Ma sicura che, portarla nuovamente alla luce, in un'epoca in cui è stata totalmente dimenticata, sia stato un atto molto giusto e importante. 
Per cui ringrazio la casa editrice Graphofeel per avermi dato la possibilità di leggere questo libro, di aver arricchito il mio bagaglio di conoscenza, per avermi fornito un quadro generale di un'epoca a me lontana e con cui, forse, posso riuscire ad interpretare in modo più oggettivo altri aspetti di quegli anni.