sabato 27 gennaio 2024

Due letture per la giornata della memoria

 Ogni anno, in questo periodo, cerco sempre di fare almeno una lettura a tema. 

Perchè sento il bisogno di "vivere", attraverso le pagine e le parole di chi ha vissuto quella parte di storia, la loro esperienza. 

Mi è difficile parlarne, poi, in realtà. Perchè sono temi difficili, da affrontare e da elaborare. E perchè continuo a chiedermi, vedendo la realtà storica di oggi, 2024, a cosa serve quella frase tanto famosa che a scuola ci hanno ripetuto mille volte.

"Studiare la storia serve a non ripetere nel presente gli stessi errori fatti nel passato."

Perchè quegli errori, oggi, continuano ad essere fatti. In altri luoghi, per altri motivi, da altre persone. Ma sempre con lo stesso obiettivo, sempre con la stessa crudeltà, sempre con lo stesso risultato. Morte e dolore.

Quest'anno ho deciso di affrontare due letture molto diverse tra di loro, seppur sullo stesso tema.

La prima di esse è "Per questo ho vissuto" di Sami Modiano.

Titolo: Per questo ho vissuto. La mia vita ad Aushwitz-Birkenau e altri esili

Autore: Sami Modiano

Pubblicazione: 2014 per Rizzoli

Pagine: 216

Prezzo: €11,00

Sinossi: "Quel giorno ho perso la mia innocenza. Quella mattina mi ero svegliato come un bambino. La notte mi addormentai come un ebreo.". Come tanti sopravvissuti all'olocausto, per molti anni Sami Modiano è rimasto in silenzio. In che modo dare voce al dolore di un'adolescenza bruciata, di una famiglia dissolta, di un'intera comunità spazzata via? Nato nella Rodi degli anni '30, un'isola nella quale ebrei, cristiani e musulmani convivono pacificamente da secoli, Sami non conosce la lingua dell'odio e della discriminazione. Ma quando le leggi razziali colpiscono la sua terra, all'improvviso si ritrova bollato come "diverso". E a tredici anni, nell'inferno di Aushwitz-Birkenau, vedrà morire familiari e amici fino a rimanere solo al mondo a lottare per la sopravvivenza. [...]

In questo testo autobiografico, Sami ci racconta la sua vita. E la sua versione degli avvenimenti storici, Versione mediata dagli occhi di un bambino si, ma non troppo piccolo da non accorgersi cosa stava succedendo. Da un giorno all'altro, a tredici anni, si trova in una realtà completamente capovolta. Si trova deportato in un campo di lavoro, dove vede morire, uno alla volta, tutti i suoi affetti e le sue conoscenze. Pensa di arrendersi, e poi, ogni volta, viene salvato o graziato. Ce la fa ad uscire. Ma la sua vita è destinata ad essere tormentata. Non torna al suo paese, non ha nessun motivo per farlo, non c'è più nessuno, e forse non vuole neanche. Ma i soldi non bastano mai, e quindi va alla ricerca di parenti lontani, in Africa, dove, un'altra volta vivrà una situazione di esilio, in cui gli viene tolto tutto ed è costretto ad andarsene. Sami tutte queste cose non le racconta mai, gli fa male, non vuole dirle ad alta voce. Ma poi, un giorno molti anni dopo, rincontra uno degli amici che aveva conosciuto ad Aushwitz, che da anni fa progetti con le scuole per raccontare ai più giovani quell'orrenda storia. Per sensibilizzare. Per non dimenticare. E allora, decide anche lui, di tornare là, in quei posti che lo hanno segnato così tanto e che gli fanno tornare in mente tanti ricordi, e di iniziare a parlarne, a girare tra le persone.

Una storia difficile, narrata in prima persona e quindi piena di dolore vissuto, di esperienza che è passata sulla propria pelle. Dolore che arriva dritto al lettore, che fa scaturire molte domande, molti "perchè?", a cui la realtà che viviamo oggi, nel 2024, non dà risposte ma, anzi, aggiunge dolore e aggiunge domande.

Della seconda lettura che ho fatto non voglio parlarvi tanto della storia, perchè sono sicura che tutti voi sappiate chi fu Anna Frank. In breve, era una bambina ebrea, che quando le leggi razziali contro essi si fecero più dure, si trasferì insieme alla famiglia ad Amsterdam. Quando la situazione peggiorò ancora, il padre decise di nascondersi, insieme alla moglie, alle figlie, e a qualche amico in un appartamento ricavato da una parte nascosta della sua azienda, dove i lavori vanno ancora avanti e tutti i dipendenti li aiutano procurandogli provviste e generi di sopravvivenza. Alla fine, però, anche loro vennero scoperti, deportati e solo il padre di Anna, Otto, riuscì a sopravvivere. 

La storia che è giunta a noi, dagli scritti di Anna, è la storia di quegli anni vissuti nel nascondiglio, durante la quale Anna scrive un diario, come tutte le ragazzine adolescenti. 

La versione che io ho letto, quest'anno, non è quella integrale, ma quella riportata in fumetto, pubblicata per Einaudi nel 2017. Che, seppur inevitabilmente più breve, condensata, e mancante di alcune parti, è riuscita molto bene (grazie anche al meraviglioso lavoro che l'autore e l'illustratore hanno fatto su questo testo). Scegliere quali parti riportare e quali sacrificare, in un libro del genere, non dev'essere stato semplice. Ma a mio parere il lavoro è riuscito molto bene. 

Troviamo, tra queste pagine, diversi aspetti fondamentali che ci aiutano a capire la storia della protagonista, la storia esterna, la vita normale che sognava e voleva vivere alla sua età:

  • I tormenti di una normalissima adolescente che usa un diario segreto per sfogarsi. Le liti con i genitori, da cui non si sente compresa, con cui non può condividere quelli che alla sua età le sembrano problemi insormontabili. Le liti con la sorella, di pochi anni più grande, perchè continua a trattarla come una bambina che non sa quali sono le vere cose importanti. I problemi d'amore, la narrazione dei suoi ammiratori prima di doversi nascondere, la cotta e la "storia d'amore" col figlio degli amici di famiglia che stanno ospitando, il tempo che passano assieme. 
  • Le notizie di cui è a conoscenza che riporta, i motivi per cui non può uscire, per cui devono stare in silenzio, non devono farsi notare e non devono farsi scoprire. Le paure che ha.
  • Le sono stati strappati gli anni della sua adolescenza (e tutta la vita che aveva davanti). E nonostante ciò, nonostante volesse continuare a fare le cose normali che potevano fare tutte le ragazzine e le sue amiche non ebree, Anna ha anche dei sensi di colpa. Si chiede se sia giusto, che mentre tutti gli altri ebrei soffrano, lei possa dormire in un letto caldo e avere una cena attorno a un tavolo con la sua famiglia.
Si tratta di una lettura tosta, più che per gli insegnamenti sulla storia (di cui non dice troppo), per il pensiero "chissà cosa deve aver provato in tutto quel tempo", pensiero che mi ha lacerato il cuore. Una ragazzina, praticamente una bambina, così piccola ed indifesa ma al tempo stesso così grande, così responsabile, così matura.

La trasposizione in fumetto credo sia una validissima alternativa al testo integrale, di cui comunque riporta alcune parti, impossibili da rendere in qualche battuta.

Due letture dolorose, ma necessarie, ancor di più in questa fase storica.

domenica 21 gennaio 2024

Quattro titoli da non perdere con gli sconti Adelphi

 Anche questo Gennaio, Adelphi ha deciso che ci vuole tutti poveri, e chi siamo noi per non accontentarli e correre in libreria ad aggiungere altri titoli alla lista dei libri da leggere? 

Per questo, ho deciso di darvi una mano, creando una mini lista di consigli d'acquisto!

1. La donna di Gilles di Madeleine Bourdouxhe, autrice forse più nota per Marie aspetta Marie. Un titolo da non perdere, perchè nonostante sia stato scritto più di 80 anni fa, la storia è purtroppo molto attuale. La protagonista, Elisa, vive solamente per Gilles, e pur di non perderlo, da donna si trasforma solo in moglie, amica e confidente, fino a perdere se stessa. Una strada sbagliata, una strada tossica.

2. La famiglia Karnowski di Israel J. Singer, fratello del più famoso Isaac. Una saga familiare, che lega tre generazioni di Karnowski in paesi diversi. Una famiglia ebrea, di cui si racconta la vita privata ma, inevitabilmente, anche quella pubblica, in un contesto storico non sempre facile. Un capolavoro, con pagine di una bellezza indescrivibile e una storia vera, dolorosa, emozionante.


3. La camera azzurra, forse uno dei libri più famosi di George Simenon. Un romanzo accattivante che narra la storia d'amore, una relazione extraconiugale, tra Tony e Andrée. Una storia passionale, senza limiti, senza pudori. Che rende i due protagonisti pronti a tutto, li rende impossibilitati a fermarsi davanti a qualsiasi cosa succeda.
 


4. Un giorno questo dolore ti sarà utile, di Peter Cameron. Difficile, per me, descrivere questo libro. Perchè l'ho letto in un momento in cui il dolore era il mio, e speravo di trovare tra queste pagine un dolore simile, un insegnamento che mi dicesse che forse, anche dal mio dolore un giorno avrei tratto cose positive. Non è successo, perchè tra queste pagine viene raccontata la vita di un 18enne semi-ordinaria, alle prese con problemi che definirei normali, a quell'età. E quindi per più di metà lettura lo avrei voluto lanciare contro il muro. Eppure, la bellezze di queste pagine, la delicatezza e maestosità con cui viene trattato tutto ciò di cui si parla, mi è servito. E lo ho amato.
 


mercoledì 10 gennaio 2024

Letture Gennaio 2024

 Cosa ho letto nel 2024?

Il 2023 è stato un anno disastroso per le letture. Ho letto poco, male, mal volentieri e soprattutto non ho appuntato NULLA. Per me, per le mie manie di organizzazione, per il mio voler ricordare sempre tutto, è stato bruttissimo, e ancora ora non sopporto ciò perchè non ricordo cosa ho letto, quando, cosa ho finito o no. Per cui quest'anno ho deciso di appuntare tutto ovunque.

1° libro letto : "Il vecchio che leggeva romanzi d'amore" di Luis Sepulveda. Pubblicato per la prima volta in italiano, nel 1993. 

Mio primo approccio con l'autore, un libro che ho faticato a leggere (sono andata molto a rilento), ma che ho amato in ogni sua singola pagina. Era un po' che volevo approcciarmi a Sepulveda, eppure avevo paura a farlo perchè certi suoi titoli sono così famosi che avevo paura di non saperli apprezzare. E invece, un regalo di natale casuale, il libro giusto. 

Nuove uscite Gennaio 2024

 Non è nuovo anno senza nuova lista di libri in uscita da inserire in wishlist.

Quindi, vediamo un po' cosa troviamo in uscita a gennaio.

Prima, in ordine cronologico, ma forse anche per attesa e importanza, il testo postumo di Michela Murgia, in uscita il 9 gennaio per Rizzoli. Forse uno dei testi più attesi dell'anno, una delle penne più amate, una delle penne di cui i lettori sentono e sentiranno di più la mancanza. Da recuperare.

Quando il caffè è pronto, in uscita anche questo il 9 gennaio per Garzanti, di Toshikazu Kawaguchi, già famoso per la sua saga in cui il caffè è sempre il protagonista generale. In questo nuovo capitolo, nella caffetteria di Tokio che funge da ambientazione del testo, si può decidere di rivivere un preciso momento della proprio esistenza, ma solamente per il tempo di quel caffè. Emozionante e perfetto per iniziare il 2024 in modo leggero e coinvolgente.


Sempre il 9 gennaio, in libreria per Einaudi, troviamo Elizabeth Finch, libro di Julian Barnes. La protagonista è una docente molto forte e carismatica, e il suo nome sarà ricordato. Un testo che sembra emozionante, coinvolgente e intenso. 


Cuore nero, di Silvia Avallone. Autrice di Acciaio e Marina Bellezza, due testi di cui molti lettori urlano la bellezza (e che io ancora non ho recuperato). Inoltre, la casa editrice Rizzoli, per quest'occasione, li ha ripubblicati in una nuova veste. In uscita il 23 Gennaio, narra di una ragazza di 30 anni che, improvvisamente, compare in un paesino sperduto sulle montagne, e il suo vicino si chiede cosa l'abbia portata lì.

Altra uscita super attesa, in libreria dal 9 Gennaio, sempre per Rizzoli, è Avete presente l'amore? di Dolly Alderton, dopo il tanto acclamato Tutto quello che so sull'amore (che recupererò nei prossimi mesi, prima di leggere questa nuova uscita). Il protagonista è Andy, lasciato dalla sua ragazza e in preda a una crisi, che non sa cosa fare della sua vita.




sabato 16 settembre 2023

ReceFilm : Oppenheimer di Christopher Nolan

 Eccomi qua di ritorno, spuntando così a caso. E per parlare di un film, cosa un po' insolita. 

Ma, non essendo una grande amante del cinema, per una volta che sono entusiasta di una visione, mi andava di condividerla. 

Chiunque, in questi mesi, avrà sentito parlare di Oppenheimer, il film diretto dal famoso regista Christopher Nolan, che narra la storia del fisico Robert Oppenheimer, considerato "il padre" della bomba atomica.


 Siamo negli anni '40, nel pieno del conflitto mondiale, quando Robert, uno dei fisici più competenti del momento, viene chiamato a guidare il progetto Manhattan, ovvero un laboratorio segreto posto in un punto strategico in mezzo al nulla, dove un team di fisici e scienziati mise a punto la prima bomba atomica della storia, con l'intenzione di risolvere la guerra che stava sconvolgendo tutto il mondo. Nonostante Robert sia stato chiamato a guidare questo ambizioso ed importante progetto, lo scienziato visse un momento di crisi e di difficoltà, elemento chiave del film, che in più di 3 ore mostra a pieno tutti questi stati d'animo e sentimenti. 

Il cast è d'eccezione, abbiamo nomi come Cillian Murphy (il protagonista, Robert), Emily Blunt (la moglie di Robert, Kitty), Matt Damon, Rami Malek, Robert Downey Jr.,... ed infatti, l'attesa per questo film è stata alle stelle. Si è parlato tanto del fatto che in America fosse uscito insieme a Barbie, mentre qua in ritardo, eppure dopo settimane dalla loro uscita, hanno ancora entrambi primi posti in classifica e sale piene nei cinema. 

Come detto, dura più di tre ore (e più di tre minuti il trailer, che vi lascio sotto), ma la combinazione delle scene rende tutto molto meno pesante. C'è dinamicità, cambi di scena veloci che catturano l'attenzione, dialoghi sempre molto studiati e collegamenti sottili che non lasciano distrarre lo spettatore dal filo rosso che lega tutta la trama. La storia è ben raccontata, sia, appunto, dal punto di vista storico, sia dal punto di vista personale, dei sentimenti, delle sensazioni, della vita privata del protagonista, che mantiene sempre forte il lato umano, nonostante il grande compito scientifico che deve portare avanti. 


Da non esperta di film e cinema, ho trovato veramente geniale il montaggio delle scene, il passaggio da una all'altra, la combinazione tra esse, i salti temporali, di spazi, tempi, i sottofondi musicali che accompagnano le scene. Mi aspettavo una grandissima qualità, dato il clamore che ha accompagnato l'uscita del film, ma soprattutto data l'altezza del cast. Ma sono rimasta colpita perchè si tratta di una qualità facilmente comprensibile da chiunque, non per pochi, che riesce a tenere incollato allo schermo e riesce a rendere affascinato anche chi, solitamente, non è solito appassionarsi di film. Probabilmente uno dei film più belli e intelligentemente studiati che io abbia mai visto.

E che vi consiglio di recuperare in questi giorni in cui, tutti i film, costano €3,50.