venerdì 26 luglio 2019

Recensione "Le chajim. Alla vita." di Roberto Fiorentini, edito Graphofeel

Dico e ripeto sempre una cosa, che mi piacciono i libri veri, reali, concreti.
E beh, questo libro, di verità ne ha tanta, forse -purtroppo- troppa. 

"Le Chahim. Alla vita.", primo romanzo di Roberto Fiorentini, nato a Roma e trasferitosi a Bracciano dove insegna, studioso della Shoah, degli Ebrei, di Israele e dell'antiebraismo fascista.

Copertina flessibile, 13€ per 259 pagine, pubblicato nel 2014 da Graphofeel. Potete saperne di più e acquistarlo a QUESTO LINK.



"Siamo nel 1775, a Roma. Una ragazzina ebrea, Diamante, viene prelevata dalla casa dei suoi genitori e rinchiusa, dai cattolici, nella Casa dei Catecumeni a Santa Maria del Monte per far sì che rinneghi la sua religione e si converta. Da chi veniva messa in atto questa pratica? Dal Papa, che ordinava questo terribile trattamento per aumentare i suoi fedeli e seguaci. Ma perchè, tra tutti gli ebrei, viene rapita proprio Diamante? Un altro mistero infittisce la storia. Cosa la lega a una pergamena nel sarcofago della tomba di Papa Clemente II, morto più di 700 anni prima?"

Già così, la trama, è intrigante. Invita il lettore a voler scoprire molte cose. Cosa aveva fatto Diamante, se ha fatto qualcosa. Chi ha voluto proprio lei. Come venne trattata, in che modo si cercava di convincerla alla conversione. Cosa c'era scritto in quella pergamena. Cosa lega i due. 

Va aggiunto, però, che nella storia si trova un caso reale molto simile, quello di Anna Del Monte. La ragazza era stata rapita e segregata nello stesso posto, nella Casa dei Catecumeni, da cui però riuscì ad uscire, due settimane dopo, e di cui riuscì a raccontare i fatti. 

Ecco allora, che la narrazione assume un tono un po' più cupo, più serio. 
Le tremende vicende che stiamo leggendo sono accadute davvero, in un tempo relativamente vicino.

Lo sfondo storico, ben presentato specialmente nella prima parte in cui viene data un'inquadratura del periodo che permette al lettore di comprendere molti fatti in tutto il resto della storia, è accompagnato da altri vari elementi. 
Un'atmosfera di suspence, di mistero che aleggia per tutta la durata del libro.
La possibilità da parte del lettore di sentirsi parte integrante della storia, anche grazie al doppio campo di visione, dall'interno della Casa, isolata da tutto il resto, e dall'esterno, dal mondo. 
La partecipazione di un personaggio importante del racconto, Avraham, e il suo punto di vista.
Una narrazione piena di dettagli e spiegazioni che non lascia spazio alla fantasia, rendendo così tutto preciso, chiaro e reale. 
L'uso del linguaggio del tempo, del luogo, che rende ancora più vicina la vicenda. 


Un romanzo intenso, avvincente, non banale, coinvolgente.
Una lettura impegnativa, ma che regala tanto sapere.
Spunto di tante riflessioni. 

venerdì 5 luglio 2019

Recensione "Le professoresse meccaniche" di A. Lentini, edito Graphofeel

Buongiorno a tutti, sta arrivando il weekend, le vacanze, i viaggi. 

Più tempo libero, più libri. Che siano in casa mentre ci si riposa, al mare sotto un ombrellone o in montagna durante una scampagnata. 

Vi parlo, oggi, di uno dei libri più controversi che abbia mai letto. 
Ma al tempo stesso anche uno dei libri che ultimamente mi ha fatto riflettere di più. 

Sto parlando de "Le professoresse meccaniche e altre storie di scuola." di Alfonso Lentini, edito Graphofeel. 156 pagine, copertina flessibile, prezzo di copertina €14.00. (Per saperne di più potete andare sul sito della casa editrice cliccando QUI)



Una raccolta di 20 brevi racconti incentrati, come si può interpretare dal titolo, sul mondo scolastico. 

Sul retro di copertina leggiamo: "Tre “professoresse meccaniche” vengono fabbricate in fretta e furia per sostituire quelle in carne e ossa uccise nei bombardamenti di una guerra che imperversa da secoli. Un professore, smarritosi nei corridoi del suo istituto, compie una sconclusionata “discesa agli inferi” che lo porta a scoperte sconvolgenti. E poi ancora: scuole poste in una valle priva di onde sonore, scuole speculari costruite sulle sponde opposte di due fiumi, scuole in miniatura che riprendono vita dopo cento anni nella camera da letto di un collezionista. Professori di improbabili materie come Lucore Lunare, Canto Inverecondo, Lingua Lillipuziana. Avvenenti bidelle che si levano in volo, ma anche professoresse volanti che viaggiano in stormi con la borsa a tracolla. Perché nel mondo scolastico, anche in quello vero, il paradosso lo puoi sempre trovare dietro l'angolo."

Si parla di più avventure, più personaggi. 

Ce n'è uno, da cui il libro prende il titolo, che parla di tre professoresse meccaniche. Hanno un nome, Leprottina, Padellina e Pallotta. Vengono presentate in aula magna, un giorno in cui tutti sono tirati a lucido e indossano i loro vestiti più belli. Ruotano nelle classi, al cambiare dell'ora, con la campanella, loro terminano la lezione e vanno in un'altra classe. Sorridono, interrogano, rispondono, sgridano, guardano gli studenti. Tutto ciò perchè è in atto la guerra, le professoresse in carne ed ossa sono state uccise e serve rimpiazzarle. Ma quanto durerà tutto ciò? Quale sarà il loro destino una volta finita la guerra? 

C'è poi Cotiledone, insegnante con un corpo di un essere mostruoso, tantissimi occhi, passo lento e goffo, aculei sulla schiena, che si trova nella posizione di dare un'ultima possibilità ad una alunna, Piroetta, per non essere bocciata. Le fa una domanda, la più difficile, a cui forse nessuno saprebbe rispondere. "Chi sei?". 

E così via, passando per posti diversi, storie diverse. 
Tanti elementi che classificano un mondo. Il mondo del non-reale. 

Ma siamo sicuri che sia così?

Come incipit della mia recensione ho scritto che è uno dei libri più controversi che abbia mai letto.
Già perchè ogni singola riga di ogni racconto è paradossale. 
Tutto è insensato, surreale, immaginario. Ma tutto, se visto metaforicamente è uno specchio della nostra realtà. Della nostra scuola. 

Sempre più spesso le lezioni frontali, fatte da professori in carne ed ossa, sono sostituite da lezioni online, slide, fotocopie.

Sempre più spesso ragazzi vanno avanti nella scuola per inerzia, perché così si deve fare, o perché al giorno d'oggi il mondo del lavoro è una realtà difficile da penetrare, e quindi può risultare più facile continuare a studiare, senza sapere cosa vogliono e chi sono.

La chiamiamo tecnologia?
Lo chiamiamo progresso?
La chiamiamo quotidianità?

Un cammino verso cose che oggi sembrano normali, ma fino a pochi anni fa inimmaginabili.
Un cammino verso situazioni nuove, che mutano nel tempo al cambiare del mondo e della società.

Enorme potenza del libro. Nascondere, dietro una narrazione fantastica -con padronanza buona del linguaggio, temi chiari, scrittura precisa, mai noiosa, mai banale, discorso diretto che focalizza il lettore e lo ingloba nella scena- tanta realtà del giorno d'oggi. 

Una lettura adatta a tutti, grandi e meno grandi. 
Una riflessione sul mondo della scuola, per chi la vive dall'interno -ruolo di insegnante o alunno che sia- e per chi la vede esternamente.
Ma anche una riflessione sulla vita, sull'oggi.