Dico e ripeto sempre una cosa, che mi piacciono i libri veri, reali, concreti.
E beh, questo libro, di verità ne ha tanta, forse -purtroppo- troppa.
"Le Chahim. Alla vita.", primo romanzo di Roberto Fiorentini, nato a Roma e trasferitosi a Bracciano dove insegna, studioso della Shoah, degli Ebrei, di Israele e dell'antiebraismo fascista.
Copertina flessibile, 13€ per 259 pagine, pubblicato nel 2014 da Graphofeel. Potete saperne di più e acquistarlo a QUESTO LINK.
"Siamo nel 1775, a Roma. Una ragazzina ebrea, Diamante, viene prelevata dalla casa dei suoi genitori e rinchiusa, dai cattolici, nella Casa dei Catecumeni a Santa Maria del Monte per far sì che rinneghi la sua religione e si converta. Da chi veniva messa in atto questa pratica? Dal Papa, che ordinava questo terribile trattamento per aumentare i suoi fedeli e seguaci. Ma perchè, tra tutti gli ebrei, viene rapita proprio Diamante? Un altro mistero infittisce la storia. Cosa la lega a una pergamena nel sarcofago della tomba di Papa Clemente II, morto più di 700 anni prima?"
Già così, la trama, è intrigante. Invita il lettore a voler scoprire molte cose. Cosa aveva fatto Diamante, se ha fatto qualcosa. Chi ha voluto proprio lei. Come venne trattata, in che modo si cercava di convincerla alla conversione. Cosa c'era scritto in quella pergamena. Cosa lega i due.
Va aggiunto, però, che nella storia si trova un caso reale molto simile, quello di Anna Del Monte. La ragazza era stata rapita e segregata nello stesso posto, nella Casa dei Catecumeni, da cui però riuscì ad uscire, due settimane dopo, e di cui riuscì a raccontare i fatti.
Ecco allora, che la narrazione assume un tono un po' più cupo, più serio.
Le tremende vicende che stiamo leggendo sono accadute davvero, in un tempo relativamente vicino.
Lo sfondo storico, ben presentato specialmente nella prima parte in cui viene data un'inquadratura del periodo che permette al lettore di comprendere molti fatti in tutto il resto della storia, è accompagnato da altri vari elementi.
Un'atmosfera di suspence, di mistero che aleggia per tutta la durata del libro.
La possibilità da parte del lettore di sentirsi parte integrante della storia, anche grazie al doppio campo di visione, dall'interno della Casa, isolata da tutto il resto, e dall'esterno, dal mondo.
La partecipazione di un personaggio importante del racconto, Avraham, e il suo punto di vista.
Una narrazione piena di dettagli e spiegazioni che non lascia spazio alla fantasia, rendendo così tutto preciso, chiaro e reale.
L'uso del linguaggio del tempo, del luogo, che rende ancora più vicina la vicenda.
Un romanzo intenso, avvincente, non banale, coinvolgente.
Una lettura impegnativa, ma che regala tanto sapere.
Spunto di tante riflessioni.
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