Buongiorno a tutti,
se state leggendo vi chiedo scusa, già da ora, perché non ho mai parlato di una serie TV in questo modo, quindi non so cosa ne verrà fuori...
La serie in questione è "The Rain", serie TV danese e uscita su Netflix, piattaforma su cui sono disponibili tutte le stagioni.
Tre stagioni, per un totale di 20 episodi da circa 50 minuti l'uno.
E' questo il tempo in cui, in un modo invidiabile specialmente perchè si tratta appunto di una serie danese e non americana e creata con un budget di milioni di euro, ci viene raccontato il destino dei protagonisti dopo un'apocalisse che ha distrutto il mondo, a causa di una pioggia che uccide chiunque tocchi.
La prima puntata ha inizio in una realtà normalissima, con la protagonista, Simone, adolescente a scuola pronta ad affrontare un'interrogazione.
Subito però la normalità lascia spazio alla paura e alla distruzione. Il padre di Simone, a conoscenza di ciò che sta per accadere, corre a prenderla a scuola e si mette in viaggio assieme a lei, alla moglie e al figlio minore, Rasmus.
La famiglia fugge in un bunker nel bosco, che si scoprirà progettato appositamente per questa catastrofe, attrezzato per ogni necessità. I pericoli e le difficoltà però incombono anche lì e presto Simone si troverà a dover affrontare da sola la vita assieme al fratellino.
Come si può comprendere dalla trama, gli eventi non sono reali. Il genere è fantascientifico. Ed è un genere che a me, di solito, non piace. Ma l'elemento che dona quel qualcosa in più a questa serie è che - a parte che l'unico elemento fantascientifico è praticamente la pioggia - particolare attenzione viene data alle persone, ai loro sentimenti, alle loro emozioni.
Così ci affezioneremo a Simone e all'amore sconfinato per Rasmus, anche attraverso flashback che ci mostrano il loro passato pre-pioggia o scene del bunker, quando lei si ritrova a prendersi cura del fratellino.
Insieme a loro sentiremo paura, quasi terrore della solitudine, dell'incertezza del futuro, dell'incertezza di come è il mondo, come possono tornare ad una vita normale o quasi.
Durante le tre stagioni i due fratelli affronteranno varie vicende, specialmente dopo che troveranno il coraggio - spinti soprattutto da necessità per sopravvivenza - di uscire dal bunker, incontreranno altre persone, vivranno amori, amicizie, perdite. E tutto ciò è veramente reso al pubblico in un modo splendido.
Le ambientazioni sono molto semplici e realistiche, come boschi o laboratori. A conferma del fatto che la serie si concentra sulle conseguenze che la pioggia ha avuto sulle persone sopravvissute, sulle loro menti e sulla loro psiche.
Di tutti i personaggi incontrati conosceremo la storia, il passato, le emozioni e le sensazioni. E tutti, in un modo o nell'altro, lasceranno qualcosa a chi guarda e alla storia stessa.
Ho difficoltà nel parlarvene meglio, senza spoilerare niente. Ma credetemi che se vi piace il genere una volta che la iniziate in pochissimo tempo la finirete, ve lo dico io che da non amante del genere l'ho guardata due volte - dal primo all'ultimo episodio - in 20 giorni.
Ve la consiglio se avete amato Lost e The 100 (quest'ultima la sto guardando proprio ora ma, nella prima stagione, ho notato qualche somiglianza).
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