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Recensione "Naccheras" di I. Zedda - DeA

Altro libro, altre difficoltà a parlarne.
Ogni tanto mi chiedo "Ma perché, se non so mai spiegare cosa penso di una determinata cosa, ho iniziato a parlare di libri?".

La risposta è che non lo so, forse pensavo che parlare di libri, cosa che amo, piuttosto che di altre cose fosse più semplice (perché io fatico a spiegare ciò che penso in ogni ambito e in ogni lato della mia vita). Forse pensavo che parlarne qui, dove nessuno sa chi sono, mi avrebbe un po' smollata. E in effetti è successo, eh. Qui, molto spesso, riesco a parlare di cose che normalmente non saprei come fare.

Poi però arrivano quei libri che per mille motivi (perchè ti fanno riflettere, perchè toccano tematiche importanti, perchè ti arrivano dentro, perchè ti prendono così tanto) non ti fanno trovare le parole giuste per dire qualcosa.

Però ci proviamo. Ogni scoglio superato è un passo avanti, no?

Oggi vi voglio parlare di "Naccheras" di Ilenia Zedda, edito da DeaPlaneta. 

Naccheras, edito DeaPlaneta, pubblicato il 12 Maggio 2020.

Copertina flessibile, 240 pagine per €16.00 cartaceo e €9.99 ebook.

Sul sito della casa editrice potete trovare tutto. 

Romanzo di esordio per Ilenia, classe 1990, originaria di Sassari ma copywriter a Torini dopo aver frequentato, lì, la scuola Holden. 

Ed è proprio in Sardegna che noi viaggiamo con la fantasia attraverso le pagine del libro. 

Siamo a Cala dei Mori, un posto speciale che contiene nascosto un grande segreto, sotto la sua superficie: il bisso, ovvero una fibra animale, una seta color oro tessuta da particolari molluschi. Solo una donna la può raggiungere, perchè, per arrivare fin lì, è necessaria una capacità di rimanere in apnea fuori dal comune. E' il Maestro, donna temuta da tutta la città e considerata addirittura una strega. E così anche la nipote, Caterina, tredicenne a cui sta insegnando le tecniche per raggiungere il bisso per poter tramandare questa capacità in famiglia, non viene vista di buon occhio dai compaesani e soprattutto dai ragazzi, che spesso la prendono in giro. Tutti tranne uno, Francesco, che ogni giorno rincasa tardi facendo infuriare la madre, bisognosa di aiuto a lavoro dopo che il marito è morto in miniera e, quindi, non porta più a casa lo stipendio, perchè, ogni pomeriggio prima di cena scende fino a Cala dei Mori ad osservare Caterina che, entra in acqua, e rimane giù per un tempo infinitamente lungo. Un giorno però i due si incontreranno e, dopo che in città si era creata confusione per un uomo misterioso arrivato al paese, fanno una scoperta inquietante. 
Cosa succederà? Come affronteranno la cosa?

Quando ho scoperto la pubblicazione di questo libro, leggendone la trama, mi sono chiesta quali caratteristiche potesse avere questo libro per, a primo impatto, piacermi così tanto?

Ho pensato fosse genuino, e la genuinità l'ho trovata tra le sue pagine: "Spostò lo sguardo dall'altra parte e vide che il ripieno era già pronto. Sentiva l'odore acre di pecorino e menta impadronirsi della stanza, offrendo il sapore della sacralità". Questa è solo una delle frasi che ho sottolineato riguardo questo aspetto. "Naccheras" sa di tradizioni, di terra natale, di famiglia, di casa. 

Ho pensato fosse pieno di amore. E l'ho ritrovato in ogni singola pagina: "Poteva amare davvero così qualcuno, lei che era sempre gelida e attenta a ogni tipo di sentimento?". E' un amore puro, pulito, sincero. L'amore che solo due ragazzini alle prime cotte possono provare. Caterina e Francesco, apparentemente così diversi ma forse per questo capaci di completarsi ed essere uno i pezzi mancanti dell'altro. 

Ho pensato fosse pieno di concretezza, di verità. E le difficoltà che ogni giorno i due ragazzi vivono è sintomo di ciò. Lui aveva dovuto affrontare la morte del padre, lei, invece, quella della madre. Così piccoli, e già costretti a crescere per aver dovuto affrontare cose così grandi.

Come ho affrontato la lettura?

L'ho iniziato in una settimana in cui ero piena di cose da studiare e quindi il tempo per la lettura era ridotto. L'ho iniziato dicendo "Leggo una decina di pagine al giorno, pian piano!".
Risultato? Mi trovo a dire (per il secondo post di fila) POVERA ILLUSA!

In 22 ore l'ho divorato. La scrittura di Ilenia ti scorre, riga dopo riga, senza che tu te ne accorga nemmeno. Sei nella tua stanza e poi, appena apri il libro e leggi, improvvisamente non sei più lì. Improvvisamente sei sugli scogli assieme a Francesco, sei davanti alle onde con Caterina, sei in mezzo alla gente del paese che commenta ogni avvenimento. E' una scrittura coinvolgente, pulita, mai banale, vera. E al tempo stesso, attraverso la storia del bisso, ha anche quel tocco di magia, di sogno, di meraviglia che affascina chiunque si trova a leggere ciò che avviene sott'acqua. 

E' un libro che sa di estate, sa di bellezza, sa di libertà, di respiri profondi, di aria fresca.

Aria fresca, è questo che per me è stato "Naccheras". 

Una notte passata a leggere, cosa che mi succede con pochi libri, perchè nonostante il sonno non riuscivo a staccarmene. 

Ed una delle cose più belle è che Ilenia è donna, è giovane ed è italiana. 
Tre motivi che hanno reso quest'aria fresca ancora più piacevole. 

Se volete un libro che vi catturi, che vi faccia viaggiare con la mente, che vi trasporti altrove, che vi tenga compagnia in queste vacanze, beh fidatevi, è il libro giusto!


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