Come si affrontano le letture durante un blocco del lettore?
Onestamente, non ne ho idea. Altrimenti, ultimamente, non ci inciamperei così facilmente.
Sono sicura di una cosa, però. Quando un libro ti ruba il cuore non ci si può fare niente. Ti immergi nelle pagine e, lentamente o velocemente non ha importanza, te ne innamori.
Mi è successo questo con "Il weekend" di Charlotte Wood, pubblicato ad inizio agosto per NNEditore.
Il libro, ambientato appunto nel brevissimo tempo di un weekend, racconta dell'amicizia tra Jude, Wendy ed Adele. Le tre donne, ormai anziane ed amiche sin dalla loro giovinezza si ritrovano il weekend di Natale nella casa delle vacanze di Sylvie, la quarta componente del gruppo di amiche, morta di recente. Il loro compito è quello di svuotarla, di prendere, se vogliono, qualche ricordo e di lasciarla andare, per sempre. Erano solite passare lì ogni anno una parte delle vacanze, tutte insieme, tutte unite. Nelle vicende del weekend, però, scopriamo che in realtà le tre donne non hanno apparentemente niente in comune, se non ciò che le legava a Sylvie. Jude, che ostenta così tanto la sua sobrietà e la sua stabilità ma che, in realtà, nasconde la sua vita privata. Wendy, così incasinata e disordinata, ma con seri e validi motivi alle spalle. Adele, così esuberante e sbarazzina, ma attraversata da profonde fragilità. Nella condivisione di questi giorni, e della festa del Natale, per la prima volta senza Sylvie verranno fuori, nei loro rapporti, tutte le crepe che le caratterizzano. Ma al tempo stesso, nella consapevolezza e nella realizzazione di ciò, ci viene mostrata la forza dell'amicizia e di come questo sentimento viene vissuto dalle tre settantenni.
Il mio pensiero ve l'ho già anticipato nell'introduzione al post: la Wood, con questo libro, mi ha rubato il cuore.
Tutto viene narrato in un modo tremendamente semplice, e probabilmente grazie a ciò, estremamente efficace. Le tre protagonisti, infatti, sono tre comunissime donne che potrebbero essere nostra nonna, nostra madre, nostra zia, la nostra vicina di casa.
Tre signore, così diverse, ma unite dagli stessi elementi, seppure mai ammessi con le altre:
- Le bugie, elemento cardine del racconto che accomuna le tre amiche. Ognuna ha segreti, piccoli o grandi. Ognuna omette elementi della propria esistenza alle amiche per paura di essere giudicata.
- Sylvie, l'amica defunta, il motivo per cui si ritrovano in quella casa insieme, a dover collaborare per svolgere quel compito assegnato loro.
- Il dolore, la perdita. Per ognuna di loro Sylvie era un essere speciale, a suo modo. Con ognuna di loro aveva un rapporto diverso. Con ognuna di loro si adeguava alla natura dell'amica.
Così, ognuna di loro, vivrà quel weekend un po' in solitaria, approcciandosi alle altre spesso solo per futili discussioni e lamentele ma, alla fine, riusciranno ad andare oltre a tutte le tensioni e si ritroveranno, loro tre insieme, a vivere la forza, la tenerezza, l'amore, la vita che, seppure in modo diverso, le caratterizza.
Una potenza unica, un'emozionalità incontrollabile, una dolcezza dipinta in ogni aspetto del racconto.
Mi piace, solitamente, pensare a chi potrebbe piacere un libro ogni volta che leggo. Ma quando si tratta di un NN c'è già chi lo fa per me, quindi vi lascio con le parole del libro:
"Questo libro è per chi in vacanza fruga nella valigia dei compagni di viaggio, per chi (non) ha paura di Virginia Woolf, per chi cerca una risposta negli occhi fiduciosi di un cane, e per chi è rimasto a riva tutta la vita e, davanti al bagliore dorato dell'acqua, trova il coraggio di abbandonarsi al richiamo dell'oceano."
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