mercoledì 5 febbraio 2020

Recensione "Acqua salata" di Jessica Andrews, NNEditore

Un flusso di pensieri, continuo. 
Che viaggia nel tempo e nello spazio.

E' così che, in questo libro ci viene presentata la storia di Lucy, la protagonista.
244 capitoli brevissimi, che hanno una lunghezza variabile tra poche righe e poche pagine. 
Siamo smarriti, all'inizio, quando iniziamo a leggere questa sorta di diario che Lucy tiene. Non troviamo un filo logico, ci perdiamo tra i personaggi, tra i luoghi, non troviamo le connessioni tra tutto. 
Poi, pian piano, tutto torna. Tutto viene costruito nella nostra mente. Capiamo le diverse fasi raccontate, le conosciamo, tramite le sue parole. 

Lucy nasce a Sunderland, nel nord dell'Inghilterra. Ha due genitori che sono punti chiave della sua storia: la madre, il suo esempio, la persona che Lucy ammira, imita, cerca continuamente e il padre, alcolizzato. Nella sua vita arriva poi Josh, il fratellino sordo, che necessita di particolari attenzioni. 
Può apparire superficiale, all'apparenza: tutta feste, balli, luci, locali, pub, alcolici, magliette corte e gonne di paillettes brillanti. 
Ma Lucy è molto altro.
È emozioni forti, sentimenti, fragilità, bisogni, insicurezze. Usa la vita sociale come una sorta di scudo, di protezione.
Inoltre, ha una grande passione, i libri. 
Tutto ciò, una volta finito il college, la porterà a Londra. Per studiare e perchè, dalla sua piccola cittadina, ha voglia e crede di aver bisogno di spostarsi nella città della movida. 
Anche qui, però, le mancherà qualcosa e alla morte del nonno, dopo la sua laurea, si trasferirà nel vecchio cottage del nonno nel Donegal, in Irlanda. 
Cambierà, quindi, tutta la sua vita, andando a vivere in un posto senza i suoi amici, senza i locali, senza le feste, senza "l'architetto", il nome con cui indica il suo ragazzo londinese.
Lascia tutto, all'improvviso, e sta lì. In una casa vuota di oggetti e mobili, ma piena di ricordi.

La narrazione è divisa in diversi momenti:
-la vita di Lucy, la bambina che passava le vacanze in Irlanda dal nonno e che poi cresce, va al college, va all'università
-la madre di Lucy, Susie, la sua vita, la sua storia, raccontata da Lucy con occhi di ammirazione
-il presente di Lucy, in Irlanda, dove sta cercando di riscoprire sé stessa. 






ACQUA SALATA
di
Jessica Andrews
edito da
NNEDITORE
pubblicato il
30 Gennaio 2020
prezzo di copertina
€18.00
262 pagine
in
copertina flessibile.



Il racconto, narrato in prima persona, è duro e forte, ma al tempo stesso è dolce, pieno di fragilità.
E' potente.
Ogni lettore si può rivedere in, almeno alcune, cose vissute da Lucy, emozioni, sentimenti.
Il fatto che sia scritto sotto forma di diario ci trasporta molto vicino alla protagonista. Lucy probabilmente scrive, racconta, per sé stessa, perché a volte mettere nero su bianco ciò che succede nella nostra vita ci aiuta a mettere sotto una nuova luce tutto, a vederlo con occhi diversi, a capirlo. Ma è un po' come che Lucy ce lo raccontasse intimamente, da amica che ha bisogno di liberarsi di qualche peso, che ha bisogno di appoggio, di consigli. 
Così il lettore entra in punta di piedi nella sua storia nella sua vita.
Si lascia travolgere dalle sue vicende. 
Si lascia attraversare dai suoi sentimenti dalle sue sensazioni.
Si lascia toccare, delicatamente e poi, all'improvviso, si lascia colpire da certe parole, da certe frasi, come un pugno allo stomaco. 
Così certe parti del libro ci entrano dentro, sotto la pelle, nella mente, nel cuore.
E al tempo stesso, almeno nel mio caso, una parte del lettore rimane tra quelle pagine una volta finito il libro. 
Viaggia, assieme a Lucy.
Tra Sunderland, Londra, l'Irlanda. 
Tra pub, birre, urla di Josh, profumi di Susie, vestiti, locali, libri, spiagge deserte...

Uso del linguaggio perfetto, in questo romanzo di esordio di Jessica Andrews, la cui vita può essere paragonata a quella di Lucy, per i viaggi e i luoghi toccati nella sua vita (e tradotto da Silvia Rota Sperti che, come si legge nella sua nota a fine libro, si ritrova nella storia di Lucy, in una storia di ricerca di sé stessa). 

Adatto a tutti, 
ma lo consiglio a chi a volte ha voglia e bisogno di scappare, di evadere, di uscire dagli schemi,
per poi ripartire, ritrovarsi, in altri posti, altre situazioni, altre vite.


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