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Recensione "Radio Caroline" di P.D. Zavaglia, Graphofeel.

Siamo negli anni '60, in Inghilterra.
Quando e dove inizia ad emergere una musica che diventerà indimenticabile, parte della storia mondiale. 
I Beatles cantano Yesterday, Eleanor Rigby, Yellow Submarine,...
I Rolling Stones cantano Satisfaction, Paint It Black,...
C'è però un elemento che fa parte del nostro quotidiano, che ai tempi non era così libero di esprimersi e di far passare la musica del momento, quella che impazzava tra i giovani. 
Erano le radio. 
Dopo la fine della guerra si stava vivendo un aumento di livello del settore economico. 
Nuove mode si stavano diffondendo, e con queste anche un nuovo genere di musica, il rock. 
Erano presenti però poche frequenze e a dominare la scena era la BBC, che però aveva limitazioni. 
Doveva, infatti, attenersi a un tempo prefissato in cui poter trasmettere musica, e poteva trasmettere, in ogni caso, solo quella di alcune major discografiche con cui aveva accordi. 
E' così che, da alcuni giovani, nasce un nuovo progetto. 
Lo sviluppo di radio "pirate" in cui poter trasmettere la "loro" musica. 
Quella musica di ragazzetti fino ad allora quasi sconosciuti.
Quella musica prodotta da case discografiche minori che probabilmente non potevano permettersi, o comunque non avevano il privilegio di poter passare sulla radio della BBC. 
Quella musica che, in poco tempo, divenne conosciuta a livello mondiale.
Che si è ballata in ogni festa organizzata da tutti i giovani degli anni '60 e '70. 
Quella musica che, ancora oggi, è iconica. E che probabilmente lo sarà sempre. 

Beatles, Yellow Submarine,1966


Rolling Stones, Satisfaction, 1965

Fu così che Ronan O'Rahilly, ragazzo irlandese di allora 24 anni, spinto dalla voglia di differenziarsi dalla tradizione e di stare al passo coi tempi decise di prendere una vecchia barca, ristrutturarla e trasformarla in una stazione radio. 
La domenica di Pasqua del 1964 ci fu la prima trasmissione mandata in onda su Radio Caroline 199. 



Dopo di che non fu tutto liscio e facile.
Lo Stato non fece passare la nascita di questa e di tante altre radio come niente fosse, e Radio Caroline, per essere riconosciuta ci mise veramente molto tempo. 

"Radio Caroline" di Pietro Domenico Zavaglia è un perfetto docu-libro sull'argomento. 
Lettura semplice ma dettagliata. 
Racconta i fatti con una precisione assoluta.
Linguaggio colloquiale, precisazioni e modo di esprimersi dell'autore che invoglia il lettore a proseguire.
Il tutto accompagnato da numerose e bellissime foto che fanno immergere il lettore nella storia. 
La  presenza di aneddoti rende il tutto più simpatico e più vicino a noi. 


Geniale l'argomento. 
Parte della storia non solo inglese ma mondiale, ma purtroppo, almeno per la mia esperienza, emarginato e silenziato. 
Una lettura sorprendente, fresca, nuova, coinvolgente. 
Una lettura anche un po' "magica", perchè venire a contatto con la forza di volontà di questo gruppo di giovavi che ha "lottato" a suo modo per i propri diritti, per i propri gusti, per le mode e le tendenze di una generazione (o forse più), stringe un po' il cuore. 
Lettura consigliata veramente a tutti.
Giovani, e meno giovani.
Esperti del settore e no.

Un excursus della storia della musica radiofonica, importante per tutti. 
Perchè se oggi il panorama radiofonico è così vasto, forse, lo dobbiamo anche a lui.


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