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L'estate e i libri

Per anni, circa tutti quelli delle superiori, per me l'estate era simbolo di libertà. 
Anche se stavo a casa, anche senza andare in vacanza o uscire tutti i giorni. 
Era simbolo di non dover mettere la sveglia, non dover andare a scuola, non essere obbligata a passare 5 ore lì dentro ogni giorno, non essere obbligata ad avere programmi, ma specialmente non essere obbligata a dover giornalmente fare compiti, studiare o leggere cose che mi erano imposte.
Era il momento di scegliermi un bel libro e leggerlo perchè io volevo leggerlo, nei tempi in cui volevo, nei momenti in cui volevo.
Era il momento di uscire, andare in libreria, starci ore a guardare mille libri, poi sceglierne due che mi avrebbero accompagnata in quella settimana, avrebbero riempito il mio tempo. 
Era il momento dei "un altro capitolo!" fino alle 4 di mattina, perchè tanto poi potevo dormire.
Era il momento delle vacanze all'estero, del libro finito e della non-possibilità di andarne a comprare un altro perchè non sapevo la lingua del posto e dei "mannaggia, dovevo portarmene uno in più!". 



Poi tutto questo è cambiato, con l'università, con gli esami della sessione estiva, con i tempi più auto-regolabili, con gli orari più flessibili. 
Si è persa la magia di questo periodo. 
Leggo più regolarmente tutto l'anno, non ho il picco delle letture estive. 
E questa magia un po' mi manca. 
A volte vorrei tornare indietro nel tempo.
A volte vorrei che tutto si mettesse in pausa il 7 giugno.
Per respirare ancora un po' di quella tanto aspettata libertà. 




Poi però penso al libro sempre presente sul mio comodino.
Alle pagine lette prima di andare a dormire che, anche se poche, non mancano mai.
Alla montagna di libri da leggere accumulata in camera mia senza il bisogno di andarne a comprare uno ogni volta che lo finisco.
E forse va bene così, forse sono felice.

Forse è giusto. 
Perchè il tempo passa.
Le cose cambiano.
E anche io, che da sempre odio le cose quando diventano diverse, le abitudini che cambiano, le tradizioni che vengono interrotte, dovrei accettarlo.
Imparare a vivere la lettura costante come condizione di miglioramento.




E aspettare comunque la fine della sessione estiva perchè, va bene cambiare, ma io al momento di lettura come unica cosa assoluta da fare non ci rinuncio, anche se solo per pochi giorni.  

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