Per anni, circa tutti quelli delle superiori, per me l'estate era simbolo di libertà. Anche se stavo a casa, anche senza andare in vacanza o uscire tutti i giorni. Era simbolo di non dover mettere la sveglia, non dover andare a scuola, non essere obbligata a passare 5 ore lì dentro ogni giorno, non essere obbligata ad avere programmi, ma specialmente non essere obbligata a dover giornalmente fare compiti, studiare o leggere cose che mi erano imposte. Era il momento di scegliermi un bel libro e leggerlo perchè io volevo leggerlo, nei tempi in cui volevo, nei momenti in cui volevo. Era il momento di uscire, andare in libreria, starci ore a guardare mille libri, poi sceglierne due che mi avrebbero accompagnata in quella settimana, avrebbero riempito il mio tempo. Era il momento dei "un altro capitolo!" fino alle 4 di mattina, perchè tanto poi potevo dormire. Era il momento delle vacanze all'estero, del libro finito e della non-possibilità di andarne a com...
Ho una laurea in storia dell'arte ma non so come usarla. Allora leggo e viaggio con la mente. Parlo di libri perché non so esprimermi, così in ogni mio post anche voi viaggerete con la fantasia nello spazio tra ciò che volevo dire e ciò che in realtà ho detto.