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Quando la serie TV è più bella dei libri : The 100

 Ho appena comprato il quarto (ed ultimo, per fortuna) volume della saga di The 100, libri di Kass Morgan, da cui è tratta l'omonima serie TV di successo. 

Era il 2020, pieno lockdown, ed io mi annoiavo tantissimo. Decido così di iniziare a guardare quella serie, di cui le mie amiche mi avevano parlato benissimo. Me ne innamoro. La divoro, notte e giorno, non riesco a staccarmene, e in pochissimo tempo guardo tutte le stagioni (il fatto che le ultime potessero anche non essere fatte è un altro discorso). 

Decido così poco dopo di acquistare i libri, convinta che, come sempre, sarebbero stati ancora più belli e ricchi di dettagli della serie.

Il risultato? Una delusione enorme. 

Occorre però qui una precisazione. Non si tratta di libri brutti di per sè, semplicemente di una grandissima delusione data solo dal fatto che io avessi visto prima la serie.


Se dovessi valutare i libri come cosa a parte, non li boccerei. Non mi hanno entusiasmato nemmeno nella forma. Sono divisi in brevi capitoli, ognuno che riporta il titolo di un personaggio che racconta il suo punto di vista, il suo episodio, come lui ha vissuto una determinata cosa. Ciò risulta nel complesso un po' confusionario e che rischia a lungo andare di far perdere il lettore in chi ha fatto o detto cosa. Ma se comunque pensiamo al genere di libro, al target e al fatto che il mio giudizio è anche frutto dell'essere totalmente fuori dalla mia comfort zone, si tratta di libri discreti che hanno avuto il loro successo.

Il vero problema arriva quando viene fatto il confronto tra i libri e la serie (o tra la serie e i libri, come nel mio caso, avendo invertito l'ordine).

Già dalle prime pagine una domanda mi è balenata in mente: "Ma chi sono questi di cui parla?"

Sia i personaggi, che la storia, sono diversi. Ci sono alcuni nomi uguali, piccole cose in comune. Ma la storia di ognuno di loro è diversa nel libro o nella serie. Sono diversi i rapporti tra di loro, le famiglie da cui provengono, la vita che hanno. Non ho riconosciuto nulla di ciò che avevo visto negli episodi. Non ho riconosciuto i caratteri dei personaggi che ho amato e nemmeno di quelli che ho odiato, tutte le mie idee si sono capovolte, incasinate.

Così come si è capovolta la mia convinzione del "nel libro ci saranno molti più dettagli e più spiegazioni" che ho sempre, in ogni caso in cui una serie o un film è tratto da un libro. La tecnica particolare, quella di suddividere i capitoli per personaggi, fa sì che non ci sia un filo logico o una trama forte che spiega in modo logico e costante tutte le circostanze, la realtà che ha portato all'accadere di particolari eventi, a tutto quello che ruota attorno agli episodi che ci vengono narrati e raccontati.

A me non piace lasciare le cose in sospeso, quindi anche se già dal primo libro il mio parere non era totalmente positivo per la troppa particolarità dei testi, sono andata avanti nella lettura e la voglio portare a termine. Però, a mio parere, la differenza tra i due modelli è troppa. 

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