lunedì 16 luglio 2018

Recensione "A misura d'uomo" NN editore

Questo è il classico libro di cui io amo dire, dopo averlo finito "L'ho chiuso, l'ho messo sotto al cuscino, e mi sono addormentata. Senza il coraggio di allontanarlo troppo. Ho voluto tenerlo vicino a me."

Già, perché se ultimamente a causa di impegni vari e poco tempo a disposizione faccio fatica a farmi prendere così tanto da un libro, questo è stata una piacevolissima sorpresa, un rapimento.

La trama sembra semplice:

"Fabbrico è un piccolo paese sulla mappa dell’Emilia, poche anime, due strade, i campi intorno, il cielo d’ovatta. È qui che nasce l’amicizia tra Davide e Valerio, ed è qui che una sera d’estate Davide incontra Anela e se ne innamora. Anela diventa il perno e lo scoglio su cui si infrange la loro amicizia. Così Valerio a un certo punto sceglie di andarsene, Davide si perde e perde quell’unica, preziosa occasione di felicità. A Fabbrico vivono anche gli altri personaggi di questa storia: Elena e Mario, Maddalena, Luigi, Giuseppe e la vecchia Bice, che al bar accoglie tutti per un caffè o una sambuca."
ma semplice questo libro non lo è per niente.

È coinvolgente. Ti entra dentro. Fino alle ossa.
Ti entra nel naso con l'odore del caffè.
Ti entra in gola con il sapore dolce della sambuca.
Ti entra nel cuore con l'amore e l'amicizia che racconta.
Ti entra negli occhi con le lacrime.
Ti entra nelle labbra coi sorrisi.
Ti sembra di vivere lì, assieme a loro in quel piccolo paese.
Ti sembra di vivere quel racconto -o meglio quella serie di racconti, con sbalzi temporali, flashback, pieni di dettagli- in prima persona.

Sono sensazioni non facili da riuscire a far provare. Ci sono milioni di bei libri, che però non lasciano un timbro così grande nell'anima, nell'emotività del lettore.
Per cui, questo esordio, è un doppio capolavoro.
 
 
 
Edito da NN editore, esordio di Roberto Camurri, 176 pagine da leggere tutte d'un fiato.
Potete acquistarlo cliccando QUI per accedere al sito della casa editrice.
 
Non ve ne pentirete!

mercoledì 11 luglio 2018

Recensione "Chi segna vince" ...ne sappiamo poi così tanto del calcio!?

"E allora diciamolo tutti insieme, tutti insieme! Quattro volte: siamo campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo! Abbracciamoci forte, e vogliamoci tanto bene; vogliamoci tanto bene. Perché abbiamo vinto, abbiamo vinto tutti stasera; abbiamo vinto tutti, amici; abbiamo vinto tutti; abbiamo vinto tutti amici. Guardate dove siete, perché non ve lo dimenticherete mai! Guardate con chi siete, perché non ve lo dimenticherete mai! E sarà l'abbraccio più lungo che una manifestazione sportiva vi abbia mai regalato. Forse uno dei più lunghi della vostra vita! Abbracciatevi forte... Abbracciatevi forte... E abbracciate soprattutto questa meravigliosa squadra... Che ha vinto soffrendo. Che ha vinto come l'Italia non era riuscita a vincere: hai calci di rigore; contro la Francia che ci aveva sempre eliminato, contro i francesi che ci avevano sempre battuto nelle manifestazioni dal 78 in avanti e questa volta no... questa volta no... questa volta abbiamo vinto noi. E Beppe, ci prendiamo la coppa Beppe! Ci prendiamo la coppa Beppe!"



Beh, in questo clima di Mondiali -seppure tristi senza la Nostra Nazionale- è stato praticamente impossibile non vedere almeno uno spezzone di una partita di calcio.
Uomini, donne, anziani, bambini, appassionati, nemici del calcio, calciatori, ... a chiunque sarà capitato di incontrare una partita mentre, in queste calde giornate, cambiava canale cercando qualcosa di interessante da guardare.

Ventidue giocatori che corrono in un campo verde con migliaia di persone intorno che li guadano appassionati, speranzosi, felici, tristi, sognatori, cercando di calciare un pallone dentro un rettangolo con una rete. Apparentemente il calcio è questo.

Ma siamo sicuri di sapere veramente tutto tutto su questo gioco?

Per esempio, se io vi chiedo perché il "Goal" si chiama così, chi di voi lo sa?
Oppure, è mai successo che si siano trovati a giocare sullo stesso campo padre e figlio?
Qual è stata la più grande goleada che è stata fatta?
O ancora, perché è stato inventato il calcio di rigore?
Un arbitro può segnare un goal?
E' possibile rientrare in campo dopo essere ufficialmente usciti?
Quando nacquero le figurine dei calciatori?

Potrei andare avanti per ore ad elencare domande tecniche, storiche ma soprattutto curiose riguardo questo meraviglioso gioco.

Tutte le risposte esistono eccome, e sono raccolte in "Chi segna vince - Segreti e misteri dello sport più popolare al mondo" di Luciano Wernicke ed edito De Agostini, che ringrazio infinitamente per avermi dato la possibilità di leggere.



12,90 euro per 336 pagine ricche di storia, aneddoti, notizie necessarie per comprendere a pieno come e perché è nato e si è sviluppato lo sport che unisce nazioni intere.

Da leggere tutto d'un fiato, senza staccare occhi e testa, che trasmette la voglia e la curiosità di sapere.
Lettura scorrevole, piacevole, perfetta sotto l'ombrellone, tra un tuffo e -appunto- una partita a calcetto, per arrivare preparati al prossimo campionato.
Un libro senza colori, senza squadre, senza vincitori e perdenti.
Un libro di passione, di unione, di gioia. Così come dovrebbe essere il puro gioco del calcio.

Per saperne di più e acquistarlo in tempo per le vostre vacanze potete accedere direttamente al sito De Agostini cliccando QUI.

"Chi segue il calcio, come tifoso o come semplice curioso, dà per scontati molti aspetti del gioco. La verità è che anche sullo sport più popolare al mondo esistono aneddoti, retroscena e curiosità tuttora ignoti ai più, appassionati compresi. Luciano Wernicke ha scritto un libro in grado di mettere alla prova anche i lettori più esperti: cento risposte a cento quesiti che attraversano la storia del calcio, dagli epici albori ai giorni nostri."