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Recensione "Canaglia" di Pasquale De Caria - Graphofeel

 Come ho già scritto su Instagram in questo post, questa è stata una lettura difficile.

Perché ho odiato alcuni elementi, come il non dare nomi, che in realtà, una volta inquadrato tutto bene, è l'elemento più geniale e più importante. Un elemento chiave per capire tutta la storia.

Perché ho fatto fatica a leggerlo, ma al tempo stesso non sapevo come staccarmene. L'ho letto in fretta e assimilato lentamente. Forse, del tutto, non ci sono ancora riuscita dopo un mese.

Perché arrivavo da due libri meravigliosi, ed è sempre rischioso essere "il libro dopo..." eppure ci è riuscito, ha saputo prendersi il suo spazio e tenerselo stretto. 

Ambientato in una Napoli degli anni '70, spazio e tempo dove è nato e cresciuto l'autore, Pasquale De Caria, racconta la storia di Eliseo, bambino vivace, allegro, che vive con la famiglia e che ama la spensieratezza che caratterizza i bambini della sua età. Va a scuola, come tutti i suoi amici, eppure lui non è uguale agli altri. A lui le parole non vanno giù, le vede come mattoni di un muro contro cui sbatte, che non riesce ad abbattere. Leggere e scrivere, per Eliseo, sono ostacoli enormi. Eliseo è dislessico, ma nessuno attorno a lui se ne accorge, oppure nessuno dà importanza a ciò. E quindi Eliseo si sente un nulla, un piccolo granello del mondo a cui nessuno dà ascolto, di cui nessuno si preoccupa. Cerca allora una strada alternativa, quella della violenza. Dove non servono le parole. Dove non serve leggere. Dove non serve scrivere. Dove, finalmente, si riesce a sentire qualcuno.

Nella lettura è evidente come, Eliseo, sente molto il peso di sentirsi incompreso. In una realtà e in un periodo storico in cui, forse, la dislessia non si sapeva neanche bene come fosse. In una realtà in cui non c'erano i mezzi e gli strumenti per affrontarla nel modo giusto. In cui, forse, non veniva neanche diagnosticata. 

Come ho detto, nell'opera (narrata da Eliseo in prima persona) non vengono dati nomi: così troviamo l'Adulto Silenzioso, l'Adulta di Fiducia, Peperone. Tutti soprannomi, tutti soggetti a cui è stata tolta un'identità, come che fosse un modo per trasportare sugli altri lo smarrimento e l'incomprensione che Eliseo provava sulla sua pelle. Tutti, tranne uno: don Armando, che è anche l'unica figura che capisce Eliseo, che priva ad aiutarlo, che gli sta vicino. 

Una lettura intensa e toccante. 

Una di quelle letture che regala, al tempo stesso, tante domande ma anche tante risposte, lasciando il lettore totalmente smarrito, quasi un po' sconvolto, alla ricerca di qualcosa che si sa cosa sia.

Una lettura che sembra non avere un posto, ma che poi, alla fine, il suo posto se lo va a prendere.

Mettendosi in perfetto collegamento ed equilibrio con tutto.

Perché una cosa è sicura: il filo rosso che lega tutte le bellezze dei libri, passa sicuramente anche da Canaglia.

TITOLO: Canaglia
AUTORE: Pasquale De Caria
PAGINE: 218
FORMATO: copertina flessibile
CASA EDITRICE: Graphofeel
PREZZO DI COPERTINA: € 16,00

VOTO: 8/10
CONSIGLIATO A CHI: vuole una lettura toccante, emozionante, vera, che sappia trasportare, da cui sarà difficile staccarsi.



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