Buongiorno a tutti e buon sabato!
Weekend, tempo libero e quindi tempo di un buon libro!
E' per questo che ho deciso di parlarvi, proprio oggi, dell'ultimo libro che ho letto.
I duellanti di Algeri scritto da Francesco Randazzo edito Graphofeel e pubblicato nel 2019. Potete acquistarlo cliccando QUI.
"Juan de la Pincha?"
"Sì?"
"Antonio Dògradi, ricercatore all'Università di..."
Mi interruppe bruscamente con uno sbuffo spazientito e sbottò:
"Piuttosto lontano. Che ci fa qua?"
"La stavo aspettando".
Negli occhi gli balenò un allarme.
"E perchè?"
"Sto facendo una ricerca, voi potreste aiutarmi".
"Che ricerca?", chiese, sospettoso.
"Sto cercando testi sulla prigionia di Cervantes ad Algeri. E sulla presunta sua amicizia con Antonio Veneziano, suo compagno di prigionia".
Mi guardò come se lo avessi minacciato di morte.
E' così, con questo breve estratto, che vediamo presentati tutti e quattro i personaggi di questo libro:
Juan de la Pincha, bibliotecario, personaggio un po' stravagante, bizzarro.
Antonio Dogradi, studente universitario, alla disperata ricerca di quello strano bibliotecario e delle nozioni che appartengono ad esso.
Miguel de Cervantes, famoso scrittore del Don Chisciotte della Mancia.
Antonio Veneziano, poeta siciliano.
Che i due scrittori, entrambi prigionieri ad Algeri, divennero amici è cosa nota, testimoniata anche dalle varie opere che i due si dedicarono a vicenda. E lo stesso libro si apre con la narrazione delle loro vicende da compagni di cella. Due menti straordinarie, due autori notevoli, che per passare il tempo, per ingannarlo, hanno molti argomenti comuni di cui conversare. Un apparente romanzo storico, basato sulle loro avventure.
Ma, come abbiamo visto dall'estratto, non sono gli unici due personaggi del testo. C'è, difatti, un salto temporale sino ai giorni nostri e un cambio di ambientazione, da Algeri a Salamanca. E' qui, infatti, che Antonio si reca nella sua ricerca. Questa storia, ricca di colpi di scena, invenzioni magnifiche e sorprese, sarà parallela alla storia vera, dei due autori. E anzi, gli farà da cornice, aiuterà a capire alcuni aspetti.
Uno straordinario mix di svariati elementi in perfetto equilibrio tra di loro. Una padronanza linguistica, sempre adatta a personaggi/tempo/ambientazione non da poco, mai banale e scontata, mai fuori luogo. Una storia avvincente, da vivere pagina dopo pagina.
“Cosa ci resta, in fondo, d’ogni cosa,
forse persino della nostra esistenza,
se non la fantasia?”
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