Mi sono rifugiata in una felpa gigante, in cui rannicchiarmi. Mi sono rifugiata in un the bollente e in un biscotto spezzato. L'unico rimasto ancora dentro il pacchetto, perché ho la mania di mangiare prima quelli rotti, poi, una volta finiti, quelli interi. Mi sono rifugiata in De André, e in quella canzone citata nel libro che per me ha un significato così speciale, così doloroso ma anche così bello. Mi sono rifugiata nel silenzio, nei miei pensieri. Quelli che qualche giorno fa mi dicevano che era tanto, troppo tempo, che non trovavo un libro che mi tenesse letteralmente incollata alle pagine, qualsiasi cosa io stessi facendo. Cosa che, invece, con questo libro mi è successa. Perché ieri, correndo tra una metro e l'altra verso le lezioni, già in ritardo, non sono riuscita a staccarmi da quelle parole, continuando a leggere nei corridoi stracolmi di persone che correvano ovunque, alla fermata del tram dove ho cercato un posto all'ombra in cui nascondermi per vederci meg...
Ho una laurea in storia dell'arte ma non so come usarla. Allora leggo e viaggio con la mente. Parlo di libri perché non so esprimermi, così in ogni mio post anche voi viaggerete con la fantasia nello spazio tra ciò che volevo dire e ciò che in realtà ho detto.