martedì 7 maggio 2019

Recensione "La tesi della duchessa" edito Graphofeel

Buon pomeriggio a tutti, è iniziata da poco questa settimana, e dopo quasi un mese di ponti, vacanze, e festività continui, abbiamo ricominciato davvero! 

Come avete usato tutto questo tempo libero?
Io ho studiato, e letto tanto! Per cui preparatevi, perché avrò da parlarvi di tante belle cose. 

Iniziamo con "La tesi della duchessa" di Ilaria Vespignani ed edito Graphofeel (di cui potete sapere di più cliccando QUI )perché è, probabilmente, quello che ho sentito più vicino a me, per situazione e interessi.



Già, perché il romanzo d'esordio di Ilaria è un viaggio nell'arte che va oltre la realtà. La protagonista, Lucrezia, sta per scrivere la tesi di laurea in storia dell'arte. Affrontando l'argomento scelto viene coinvolta talmente tanto che si ritroverà a sognare personaggi storici collegati agli argomenti di studio, in luoghi, atteggiamenti, emozioni che né lei, ma probabilmente nessun altro, poteva conoscere. Decide quindi di andare più a fondo, di partire, con le amiche Greta e Livia, per Urbino, a visitare i luoghi dove vivevano gli Sforza. Cosa accadrà qui? Lucrezia riuscirà a venire fuori da questi strani avvenimenti? Riuscirà a scoprire di più? 

Si tratta di una storia con due lati: 
-uno divertente, capace di suscitare sorrisi ad ogni pagina per la leggerezza con cui viene narrata la storia, la stessa leggerezza che la protagonista, assieme agli altri personaggi (tutto presumibilmente poco più che ventenni), assumono vivendo le cose, intrecciando un viaggio di studio con l'occasione di passare del tempo con le amiche e divertirsi, la leggerezza che caratterizza una giovane ragazza quando parla del ragazzo che le piace, che spera di incontrare e di vedere; 
-uno più serio, più culturale, caratterizzato dalla descrizione di opere, artisti, tratti di storia, da cui si può imparare tanto senza aver bisogno di mettersi su un libro di scuola. 

Un perfetto equilibrio tra i due aspetti, nessuno dei due prevale sull'altro. Non è stata messa da parte l'arte, fulcro del romanzo, per dare spazio alle vicende personali, e non sono state messe da parte queste ultime per approfondire gli aspetti culturali, cosa che sarebbe potuta risultare noiosa e pesante. 

Un libro fatto di incastri, difficili spesso da dosare, difficili da collegare senza perdere fili, descrizioni, dettagli. Ma riusciti benissimo in questo caso.
Ho avuto paura a inizio lettura, quando la trama sembrava complicata, che sarebbero rimasti aspetti non conclusi, discorsi lasciati a metà, riflessioni non terminate. 

E invece si è rivelata una lettura piacevolissima, fatta quasi senza interruzioni, interessante (specialmente perché anche io studio storia dell'arte e mi ha dato molti spunti) e sorprendente. 

In conclusione, a chi lo consiglio?

A tutti. 
A chi ama l'arte, per compiere un viaggio al suo interno, diverso dal solito. 
A chi è appassionato, ma non ne sa molto, per avere un'occasione di scoprire tante cose.
A chi non ne è interessato, per riuscire ad avvicinarcisi in un modo leggero, dolce e chissà, magari questa lettura potrà aprire una nuova porta. 

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