Buonasera a tutti lettori!
Ancora una volta quest'anno, mi trovo in difficoltà nel parlarvi di un libro!
Vi ricordate di Ben Jones, il camionista che ogni giorno percorreva quella strada nel deserto, la 117? Beh se non ve lo ricordate vi rinfresco la memoria, lasciandovi QUI la recensione de "Il diner nel deserto" pubblicata qualche mese fa.
Ben, assieme a tutti gli altri personaggi già incontrati come Walt, John, Ginny, Andy e a tanti nuovi (e a molte altre avventure, storie, vicissitudini) è tornato, in un libro ancora più bello, più coinvolgente, più straordinario del primo.
Sto parlando di "Lullaby Road" di James Anderson, uscito per NNEditore il 18 Aprile 2019, che potete acquistare al prezzo di 18 € cliccando QUI.
"Anche nel deserto dello Utah è arrivato l'inverno. Ben Jones, alla guida del suo camion, guarda la statale 117 ricoprirsi di ghiaccio mentre cerca di rimettere in ordine la sua vita: l'amata Claire non c'è più e Walt pare sempre più chiuso in se stesso e nel suo diner solitario. Ma la solitudine dura poco: una mattina all'alba, alla stazione di servizio dello scontroso Cecil, Ben trova un bambino e un cane. Su un biglietto indirizzato a lui, il gommista Pedro gli chiede di badare a suo figlio Juan; e come se non bastasse, subito dopo anche Ginny, da poco diventata mamma, gli affida la piccolissima Annabelle. Con questi insoliti compagni Ben si mette in viaggio, ignaro del mistero che si nasconde nei grandi occhi neri di Juan. Con una scrittura ironica e suggestiva, nel secondo capitolo della Serie del Deserto James Anderson racconta una storia di frontiera dalle atmosfere noir, in cui Ben Jones è costretto a difendere chi ama in un mondo in balia della violenza, dove l'unica arma davvero efficace è la gentilezza."
Dalla prima pagina il linguaggio di Anderson è totalmente riconoscibile.
Nelle descrizioni dei personaggi, di cui si può conoscere tanto a livello fisico, caratteriale, di atteggiamento, anche se è la prima volta che li si incontra, grazie ai dettagli forniti, alle impressioni che fanno a Ben e che vengono puntualmente e minuziosamente riportate ed espresse.
Nei pochi, ma forti e diretti, colpi di scena che coinvolgono il protagonista e le persone che gli stanno intorno. Di ognuno si percepiscono le emozioni, negative o positive che siano, la tensione, la dolcezza, la paura, la stanchezza, la gioia, l'affetto.
Nello scorrere lento del tempo, elemento già basilare del primo volume. Nella prima metà de "Il diner nel deserto" avevo percepito questa "lentezza" come una leggera noia, che però era affiancata da una voglia di scoprire cosa succedeva che ha fatto sì che io non abbandonassi il libro. Ciò era stato ripagato da una storia da vivere momento per momento che alla fine me lo ha fatto amare alla follia. Arrivando già preparata a ciò, sono riuscita a godermi ancora meglio il secondo volume. Ogni pagina, ogni volta che per raccontare una minima scena vengono usate tantissime parole, sapevo che ne valeva la pena. Sapevo che non dovevo pretendere che andasse veloce, che arrivasse subito il dopo, che sapessi subito cosa sarebbe successo e come sarebbe andata a finire. Mi sono immaginata ogni situazione, ogni ambientazione, stampandomela nella mente e davanti agli occhi. Ogni dialogo, ogni personaggio ha un volto ed una voce per me.
Ogni scena è come che avesse un personaggio in più, il lettore, che grazie a questo naturale scorrere del tempo con cui viene narrata la storia può vivere ogni singolo istante con Ben e gli altri.
Non mancano le scene forti, scontrose, dure. A cui sono contrapposti sentimenti più lievi, come l'affetto per Ginny e la sua bambina, che già avevamo trovato nel primo volume, o i tristi ricordi di Claire.
Apparentemente un libro semplice, grazie anche al linguaggio che scorre veloce e arriva sempre al concetto che vuole esprimere senza fatica, sotto cui si nascondono tanti piccoli tasselli, tanti piccoli elementi che raffigurano tante storie diverse.
C'è Walt, con il suo diner.
C'è Andy, sempre pronto ad aiutare nel momento dell'emergenza.
C'è Ginny, così giovane, con così tanti impegni -lavoro, studio, bambina-.
C'è John, che si porta sempre dietro il peso di quella enorme croce di legno.
Ce ne saranno molti altri, come Phyllis, Cecil, Pedro, Roy, Lenny .... ma di questi non posso dirvi altro, dovrete essere voi a scoprire cosa c'è sotto, a decidere quale sarà la storia che più vi ruberà il cuore!
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