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Fuori dalla comfort zone? Si, ma non troppo

 Mi piace rimanere dentro i miei limiti, lì dove ho certezze, situazioni predefinite, sensazioni che già so che proverò. Mi piace ciò perché ho sempre bisogno di programmare, di sapere cosa accadrà, come la prenderò, come la vivrò. Non mi piacciono gli imprevisti, i cambi di programma, le sorprese.

Devo sapere a che ora usciamo, cosa facciamo, dove andiamo, chi c'è.

Devo sapere a che ora parti, a che ora arrivi, cosa ti piace, dove vuoi andare.

E questo succede in ogni ogni ambito della mia vita. E no, non è bello.

Non è bello andare in crisi ogni volta che cambia qualcosa, non è bello dovermi sempre creare un piano B per non arrivare impreparata, non è bello pensare sempre a eventuali risposte o spiegazioni da dare, nel caso....

Non è bello non riuscire ad andare fuori dagli schemi e vivere cose nuove, conoscerle, capire, toccandole, se fanno per me o no.

Quest'anno mi sono sforzata, non lo avevo mai fatto. Quest'anno ho pensato "Va bene, mi butto nelle cose. Non penso, agisco, conosco persone, organizzo cose, le faccio, senza preoccuparmene troppo". 

E così mi sono trovata dentro un uragano che mi ha investita, mi ha presa quando meno me lo aspettavo e mi ha trascinata ovunque, di qua e di là, tra sorrisi, pianti, felicità e paure.

Non so scendere, al momento. Ma ne avrei bisogno. Avrei bisogno di rimettere un attimo i piedi per terra,  perché ora che ho vissuto tutto ciò ho davvero bisogno di mettere nero su bianco tutta la mia vita e capire cosa voglio tenere e cosa voglio scartare. Ma non so farlo.

Così prendo in mano un libro. E anche qui mi riempio di dubbi.

Che libro cerco?

Ne prendo uno che so che mi piacerà, eppure a pagina 18 mi ha già annoiata, so come andrà a finire, me lo aspetto e forse questa cosa, al momento, non mi va bene.

Ne cerco uno che penso non faccia per me, voglio vivere il brivido, voglio cose nuove. Ma ho paura. E se non mi coinvolge? E se mi delude? E se poi dopo ritorno ad aver paura delle cose nuove?

La mia vita nell'ultimo anno è stata un continuo cercare risposte, perché le domande che ho sono sempre troppe.

Ho vissuto cose più grandi di me, in ogni ambito. E non so se io fossi pronta a viverle, non so se sono pronta a condividerle, anche se vorrei urlarle al mondo. Mi hanno cambiato, e mi sto chiedendo quanto lo abbiano fatto, e in che modo.

Sono diversa, sono cresciuta, sono più me. E sicuramente sono serena. 

Ma ho anche paura di svegliarmi da tutto ciò, di prendere una porta in faccia senza capire che succede. Di tornare nel buio e nella tristezza, nel nascondermi sempre.

Non so cosa sarà di questo spazio, è un posto felice da sempre. 

Non voglio abbandonarlo, ma voglio ascoltare me stessa.

Me lo devo.

E ciò, senza ombra di dubbio, si rispecchierà qua.

Dove ho sempre cercato di essere il più trasparente possibile.

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