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Visualizzazione dei post da aprile, 2020

Recensione "Nel mio Paese c'era la guerra" edito Graphofeel.

La scuola, quando usata ed organizzata bene, è, a mio parere, uno degli ambienti più ricchi e prolifici che possa esistere. Ciò che esce dalle menti di bambini ed adolescenti è puro. I loro pensieri sono molto spesso puliti, neutri, senza condizionamenti sociali, senza interpretazioni mediate da giornalisti, televisione, persone che vogliono imporre le loro idee e il loro pensiero.  E' questa l'età, secondo me, su cui bisognerebbe insistere con una didattica giusta, con professori che credono in loro e che hanno le competenze per trasmettere non solo il sapere, ma la passione, l'amore, l'ardore che può essere presente in una disciplina.  Tutto ciò mi è arrivato nello scoprire il progetto di "Nel mio Paese c'era la guerra. La migrazione umana tra realtà e immaginazione", edito da Graphofeel nell'aprile 2017, di cui potete trovare tutte le informazioni cliccando  QUI ed accedendo al sito della casa editrice. A cura di Dario Amadei ed Elena Sbara

Recensione "La parte migliore degli uomini" di T. Garcia - NNEditore

Buongiorno a tutti.  Data la carrellata di recensioni che ho da scrivere (ho letto tanto in questo periodo e ho scritto praticamente nulla) partiamo dai più vecchi, da uno degli ultimi libri che ho letto in treno, quando ancora si poteva prendere! TITOLO: La parte migliore degli uomini AUTORE: Tristan Garcia EDITORE: NNEditore PAGINE: 279 PREZZO DI COPERTINA: €18.00 PUBBLICAZIONE: Gennaio 2020 LINK:  sito della casa editrice. Ambientato a Parigi alla fine degli anni '80, "La parte migliore degli uomini" è la storia dei 4 protagonisti, William, appena arrivato a Parigi e alla ricerca di sè stesso e di cosa vuole nella sua vita, Dominique, omosessuale attivista, Jean-Michel, un professore ed Elizabeth, giornalista e narratrice delle loro vicende. Due coppie, William e Dominique e Jean-Michel ed Elizabeth, che sono amanti.  Il tema cardine del romanzo è l'omosessualità legato alla scoperta e al diffondersi di una nuova malattia, l'H

Rece-film "Pioggia di ricordi" dello Studio Ghibli

Buongiorno a tutti! E' un po' che qui sul blog, come sugli altri miei profili, c'è molto silenzio. E' un periodo un po' strano per tutti, la situazione sta iniziando ad essere pesante ed ognuno di noi cerca modi per rendere il tempo libero il più proficuo possibile. Io sto leggendo tanto, ma ne sto approfittando anche per vedere serie TV e film, come vi dicevo qualche giorno fa su instagram. Mi sono decisa, finalmente, ad ampliare la passione per la cultura giapponese che da un po' è nata in me anche alle produzioni cinematografiche, così l'altro giorno mi sono approcciata allo Studio Ghibli con "Pioggia di ricordi", di cui oggi vorrei dirvi qualcosa. Innanzitutto vi svelo che prima di scrivere questo articolo ho studiato un po' la storia, perché non conoscevo assolutamente nulla e ci tenevo a contestualizzare con voi un po' il tutto. Lo studio Ghibli (pronunciato Gibli in italiano) deve il suo nome a un termine usato