tag:blogger.com,1999:blog-59830390942919270962024-03-05T09:11:59.859+01:00Mondo Di Libri BookblogHo una laurea in storia dell'arte ma non so come usarla.
Allora leggo e viaggio con la mente.
Parlo di libri perché non so esprimermi, così in ogni mio post anche voi viaggerete con la fantasia nello spazio tra ciò che volevo dire e ciò che in realtà ho detto.MDChttp://www.blogger.com/profile/12995080065282374905noreply@blogger.comBlogger120125tag:blogger.com,1999:blog-5983039094291927096.post-41881527227171874362024-02-19T11:24:00.001+01:002024-02-19T11:25:13.228+01:00"Il giunco mormorante" di Nina BerberovaMDChttp://www.blogger.com/profile/12995080065282374905noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5983039094291927096.post-60030359017872295972024-02-12T11:25:00.002+01:002024-02-19T11:25:40.607+01:00"Se i gatti scomparissero dal mondo"MDChttp://www.blogger.com/profile/12995080065282374905noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5983039094291927096.post-89847918826122597342024-02-05T11:25:00.002+01:002024-02-19T11:26:08.487+01:00"Spilli" di Greta OlivoMDChttp://www.blogger.com/profile/12995080065282374905noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5983039094291927096.post-5257603255742517572024-01-27T11:26:00.006+01:002024-02-25T10:12:22.144+01:00Due letture per la giornata della memoria<p style="text-align: justify;"> <span style="font-family: helvetica;">Ogni anno, in questo periodo, cerco sempre di fare almeno una lettura a tema. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Perchè sento il bisogno di "vivere", attraverso le pagine e le parole di chi ha vissuto quella parte di storia, la loro esperienza. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Mi è difficile parlarne, poi, in realtà. Perchè sono temi difficili, da affrontare e da elaborare. E perchè continuo a chiedermi, vedendo la realtà storica di oggi, 2024, a cosa serve quella frase tanto famosa che a scuola ci hanno ripetuto mille volte.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: courier; font-size: large;">"Studiare la storia serve a non ripetere nel presente gli stessi errori fatti nel passato."</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Perchè quegli errori, oggi, continuano ad essere fatti. In altri luoghi, per altri motivi, da altre persone. Ma sempre con lo stesso obiettivo, sempre con la stessa crudeltà, sempre con lo stesso risultato. Morte e dolore.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Quest'anno ho deciso di affrontare due letture molto diverse tra di loro, seppur sullo stesso tema.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">La prima di esse è "Per questo ho vissuto" di Sami Modiano.</span></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; font-family: helvetica; text-align: center;"><a href="https://www.ibs.it/images/9788817071253_0_536_0_75.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="784" data-original-width="500" height="214" src="https://www.ibs.it/images/9788817071253_0_536_0_75.jpg" width="136" /></a></div><span style="font-family: georgia;"><b>Titolo: </b>Per questo ho vissuto. La mia vita ad Aushwitz-Birkenau e altri esili</span><p></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><b>Autore: </b>Sami Modiano</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><b>Pubblicazione: </b>2014 per Rizzoli</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><b>Pagine: </b>216</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><b>Prezzo: </b>€11,00</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><b>Sinossi: </b>"Quel giorno ho perso la mia innocenza. Quella mattina mi ero svegliato come un bambino. La notte mi addormentai come un ebreo.". Come tanti sopravvissuti all'olocausto, per molti anni Sami Modiano è rimasto in silenzio. In che modo dare voce al dolore di un'adolescenza bruciata, di una famiglia dissolta, di un'intera comunità spazzata via? Nato nella Rodi degli anni '30, un'isola nella quale ebrei, cristiani e musulmani convivono pacificamente da secoli, Sami non conosce la lingua dell'odio e della discriminazione. Ma quando le leggi razziali colpiscono la sua terra, all'improvviso si ritrova bollato come "diverso". E a tredici anni, nell'inferno di Aushwitz-Birkenau, vedrà morire familiari e amici fino a rimanere solo al mondo a lottare per la sopravvivenza. [...]</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">In questo testo autobiografico, Sami ci racconta la sua vita. E la sua versione degli avvenimenti storici, Versione mediata dagli occhi di un bambino si, ma non troppo piccolo da non accorgersi cosa stava succedendo. Da un giorno all'altro, a tredici anni, si trova in una realtà completamente capovolta. Si trova deportato in un campo di lavoro, dove vede morire, uno alla volta, tutti i suoi affetti e le sue conoscenze. Pensa di arrendersi, e poi, ogni volta, viene salvato o graziato. Ce la fa ad uscire. Ma la sua vita è destinata ad essere tormentata. Non torna al suo paese, non ha nessun motivo per farlo, non c'è più nessuno, e forse non vuole neanche. Ma i soldi non bastano mai, e quindi va alla ricerca di parenti lontani, in Africa, dove, un'altra volta vivrà una situazione di esilio, in cui gli viene tolto tutto ed è costretto ad andarsene. Sami tutte queste cose non le racconta mai, gli fa male, non vuole dirle ad alta voce. Ma poi, un giorno molti anni dopo, rincontra uno degli amici che aveva conosciuto ad Aushwitz, che da anni fa progetti con le scuole per raccontare ai più giovani quell'orrenda storia. Per sensibilizzare. Per non dimenticare. E allora, decide anche lui, di tornare là, in quei posti che lo hanno segnato così tanto e che gli fanno tornare in mente tanti ricordi, e di iniziare a parlarne, a girare tra le persone.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Una storia difficile, narrata in prima persona e quindi piena di dolore vissuto, di esperienza che è passata sulla propria pelle. Dolore che arriva dritto al lettore, che fa scaturire molte domande, molti "perchè?", a cui la realtà che viviamo oggi, nel 2024, non dà risposte ma, anzi, aggiunge dolore e aggiunge domande.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Della seconda lettura che ho fatto non voglio parlarvi tanto della storia, perchè sono sicura che tutti voi sappiate chi fu Anna Frank. In breve, era una bambina ebrea, che quando le leggi razziali contro essi si fecero più dure, si trasferì insieme alla famiglia ad Amsterdam. Quando la situazione peggiorò ancora, il padre decise di nascondersi, insieme alla moglie, alle figlie, e a qualche amico in un appartamento ricavato da una parte nascosta della sua azienda, dove i lavori vanno ancora avanti e tutti i dipendenti li aiutano procurandogli provviste e generi di sopravvivenza. Alla fine, però, anche loro vennero scoperti, deportati e solo il padre di Anna, Otto, riuscì a sopravvivere. </span></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://m.media-amazon.com/images/I/71uRo5-rPuL._SY466_.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="466" data-original-width="326" height="226" src="https://m.media-amazon.com/images/I/71uRo5-rPuL._SY466_.jpg" width="158" /></a></div><span style="font-family: helvetica;">La storia che è giunta a noi, dagli scritti di Anna, è la storia di quegli anni vissuti nel nascondiglio, durante la quale Anna scrive un diario, come tutte le ragazzine adolescenti. </span><p></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">La versione che io ho letto, quest'anno, non è quella integrale, ma quella riportata in fumetto, pubblicata per Einaudi nel 2017. Che, seppur inevitabilmente più breve, condensata, e mancante di alcune parti, è riuscita molto bene (grazie anche al meraviglioso lavoro che l'autore e l'illustratore hanno fatto su questo testo). Scegliere quali parti riportare e quali sacrificare, in un libro del genere, non dev'essere stato semplice. Ma a mio parere il lavoro è riuscito molto bene. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Troviamo, tra queste pagine, diversi aspetti fondamentali che ci aiutano a capire la storia della protagonista, la storia esterna, la vita normale che sognava e voleva vivere alla sua età:</span></p><p style="text-align: justify;"></p><ul><li><span style="font-family: helvetica;">I tormenti di una normalissima adolescente che usa un diario segreto per sfogarsi. Le liti con i genitori, da cui non si sente compresa, con cui non può condividere quelli che alla sua età le sembrano problemi insormontabili. Le liti con la sorella, di pochi anni più grande, perchè continua a trattarla come una bambina che non sa quali sono le vere cose importanti. I problemi d'amore, la narrazione dei suoi ammiratori prima di doversi nascondere, la cotta e la "storia d'amore" col figlio degli amici di famiglia che stanno ospitando, il tempo che passano assieme. </span></li><li><span style="font-family: helvetica;">Le notizie di cui è a conoscenza che riporta, i motivi per cui non può uscire, per cui devono stare in silenzio, non devono farsi notare e non devono farsi scoprire. Le paure che ha.</span></li><li><span style="font-family: helvetica;">Le sono stati strappati gli anni della sua adolescenza (e tutta la vita che aveva davanti). E nonostante ciò, nonostante volesse continuare a fare le cose normali che potevano fare tutte le ragazzine e le sue amiche non ebree, Anna ha anche dei sensi di colpa. Si chiede se sia giusto, che mentre tutti gli altri ebrei soffrano, lei possa dormire in un letto caldo e avere una cena attorno a un tavolo con la sua famiglia.</span></li></ul><div><span style="font-family: helvetica;">Si tratta di una lettura tosta, più che per gli insegnamenti sulla storia (di cui non dice troppo), per il pensiero "chissà cosa deve aver provato in tutto quel tempo", pensiero che mi ha lacerato il cuore. Una ragazzina, praticamente una bambina, così piccola ed indifesa ma al tempo stesso così grande, così responsabile, così matura.</span></div><div><span style="font-family: helvetica;"><br /></span></div><div><span style="font-family: helvetica;">La trasposizione in fumetto credo sia una validissima alternativa al testo integrale, di cui comunque riporta alcune parti, impossibili da rendere in qualche battuta.</span></div><div><span style="font-family: helvetica;"><br /></span></div><div><span style="font-family: helvetica;">Due letture dolorose, ma necessarie, ancor di più in questa fase storica.</span></div><p></p>MDChttp://www.blogger.com/profile/12995080065282374905noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5983039094291927096.post-12669981585897463822024-01-21T13:04:00.003+01:002024-02-19T11:24:02.613+01:00Quattro titoli da non perdere con gli sconti Adelphi<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"> Anche questo Gennaio, Adelphi ha deciso che ci vuole tutti poveri, e chi siamo noi per non accontentarli e correre in libreria ad aggiungere altri titoli alla lista dei libri da leggere? </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Per questo, ho deciso di darvi una mano, creando una mini lista di consigli d'acquisto!</span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://m.media-amazon.com/images/I/61mFZVDoRTL._SY466_.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"><img border="0" data-original-height="466" data-original-width="298" height="177" src="https://m.media-amazon.com/images/I/61mFZVDoRTL._SY466_.jpg" width="113" /></span></a></div><span style="font-family: helvetica;"><div style="text-align: justify;">1. <a href="<a target="_blank" href="https://www.amazon.it/gp/search?ie=UTF8&tag=instagr044f79-21&linkCode=ur2&linkId=2bf6048b861519b66cd629dfeef7df5a&camp=3414&creative=21718&index=books&keywords=La donna di Gilles">La donna di Gilles</a>">La donna di Gilles</a> di Madeleine Bourdouxhe, autrice forse più nota per Marie aspetta Marie. Un titolo da non perdere, perchè nonostante sia stato scritto più di 80 anni fa, la storia è purtroppo molto attuale. La protagonista, Elisa, vive solamente per Gilles, e pur di non perderlo, da donna si trasforma solo in moglie, amica e confidente, fino a perdere se stessa. Una strada sbagliata, una strada tossica.</div></span><p></p><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://www.mondadoristore.it/img/La-famiglia-Karnowski-Israel-Joshua-Singer/ea978884592963/BL/BL/01/NZO/?tit=La+famiglia+Karnowski&aut=Israel+Joshua+Singer" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="564" data-original-width="364" height="181" src="https://www.mondadoristore.it/img/La-famiglia-Karnowski-Israel-Joshua-Singer/ea978884592963/BL/BL/01/NZO/?tit=La+famiglia+Karnowski&aut=Israel+Joshua+Singer" width="117" /></a></div><span style="font-family: helvetica;">2. La famiglia Karnowski di Israel J. Singer, fratello del più famoso Isaac. Una saga familiare, che lega tre generazioni di Karnowski in paesi diversi. Una famiglia ebrea, di cui si racconta la vita privata ma, inevitabilmente, anche quella pubblica, in un contesto storico non sempre facile. Un capolavoro, con pagine di una bellezza indescrivibile e una storia vera, dolorosa, emozionante.</span></div><div style="text-align: justify;"><br /><span style="font-family: helvetica;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://www.adelphi.it/spool/cover__id2467_w600_t1417693707.jpg&.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="513" height="194" src="https://www.adelphi.it/spool/cover__id2467_w600_t1417693707.jpg&.jpg" width="125" /></a></div>3. La camera azzurra, forse uno dei libri più famosi di George Simenon. Un romanzo accattivante che narra la storia d'amore, una relazione extraconiugale, tra Tony e Andrée. Una storia passionale, senza limiti, senza pudori. Che rende i due protagonisti pronti a tutto, li rende impossibilitati a fermarsi davanti a qualsiasi cosa succeda.<br /> </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://www.ibs.it/images/9788845925023_0_536_0_75.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="512" height="195" src="https://www.ibs.it/images/9788845925023_0_536_0_75.jpg" width="125" /></a></div><span style="font-family: helvetica;">4. Un giorno questo dolore ti sarà utile, di Peter Cameron. Difficile, per me, descrivere questo libro. Perchè l'ho letto in un momento in cui il dolore era il mio, e speravo di trovare tra queste pagine un dolore simile, un insegnamento che mi dicesse che forse, anche dal mio dolore un giorno avrei tratto cose positive. Non è successo, perchè tra queste pagine viene raccontata la vita di un 18enne semi-ordinaria, alle prese con problemi che definirei normali, a quell'età. E quindi per più di metà lettura lo avrei voluto lanciare contro il muro. Eppure, la bellezze di queste pagine, la delicatezza e maestosità con cui viene trattato tutto ciò di cui si parla, mi è servito. E lo ho amato.</span></div><div style="text-align: justify;"> <br /></div><p><br /></p>MDChttp://www.blogger.com/profile/12995080065282374905noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5983039094291927096.post-32363944161179365882024-01-10T20:41:00.001+01:002024-02-19T11:24:39.448+01:00Letture Gennaio 2024<p style="text-align: justify;"><span style="color: #e06666; font-size: large;"> <b><u>Cosa ho letto nel 2024?</u></b></span></p><p style="text-align: justify;">Il 2023 è stato un anno disastroso per le letture. Ho letto poco, male, mal volentieri e soprattutto non ho appuntato NULLA. Per me, per le mie manie di organizzazione, per il mio voler ricordare sempre tutto, è stato bruttissimo, e ancora ora non sopporto ciò perchè non ricordo cosa ho letto, quando, cosa ho finito o no. Per cui quest'anno ho deciso di appuntare tutto ovunque.</p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://m.media-amazon.com/images/I/71FeSmKcsQL._AC_UL480_FMwebp_QL65_.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="480" data-original-width="311" height="153" src="https://m.media-amazon.com/images/I/71FeSmKcsQL._AC_UL480_FMwebp_QL65_.jpg" width="99" /></a></div><b><u>1° libro letto</u></b> : <span style="color: red;"><u>"Il vecchio che leggeva romanzi d'amore"</u></span> di Luis Sepulveda. Pubblicato per la prima volta in italiano, nel 1993. <br /><p></p><p style="text-align: justify;"><span style="text-align: start;">Mio primo approccio con l'autore, un libro che ho faticato a leggere (sono andata molto a rilento), ma che ho amato in ogni sua singola pagina. Era un po' che volevo approcciarmi a Sepulveda, eppure avevo paura a farlo perchè certi suoi titoli sono così famosi che avevo paura di non saperli apprezzare. E invece, un regalo di natale casuale, il libro giusto. </span></p>MDChttp://www.blogger.com/profile/12995080065282374905noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5983039094291927096.post-48757412916794490662024-01-10T18:13:00.005+01:002024-01-10T18:14:30.525+01:00Nuove uscite Gennaio 2024<p> Non è nuovo anno senza nuova lista di libri in uscita da inserire in wishlist.</p><p>Quindi, vediamo un po' cosa troviamo in uscita a gennaio.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://www.illibraio.it/wp-content/uploads/2023/12/Dare-la-vita-di-Michela-Murgia-libri-da-leggere-2024.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="450" data-original-width="283" height="112" src="https://www.illibraio.it/wp-content/uploads/2023/12/Dare-la-vita-di-Michela-Murgia-libri-da-leggere-2024.jpg" width="71" /></a></div><div style="text-align: justify;">Prima, in ordine cronologico, ma forse anche per attesa e importanza, il testo postumo di Michela Murgia, in uscita il 9 gennaio per Rizzoli. Forse uno dei testi più attesi dell'anno, una delle penne più amate, una delle penne di cui i lettori sentono e sentiranno di più la mancanza. Da recuperare.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://www.illibraio.it/wp-content/uploads/2023/12/Quando-il-caffe-e-pronto-libri-da-leggere-2024.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="477" data-original-width="310" height="122" src="https://www.illibraio.it/wp-content/uploads/2023/12/Quando-il-caffe-e-pronto-libri-da-leggere-2024.jpg" width="79" /></a></div><p></p><p style="text-align: justify;">Quando il caffè è pronto, in uscita anche questo il 9 gennaio per Garzanti, di Toshikazu Kawaguchi, già famoso per la sua saga in cui il caffè è sempre il protagonista generale. In questo nuovo capitolo, nella caffetteria di Tokio che funge da ambientazione del testo, si può decidere di rivivere un preciso momento della proprio esistenza, ma solamente per il tempo di quel caffè. Emozionante e perfetto per iniziare il 2024 in modo leggero e coinvolgente.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://www.illibraio.it/wp-content/uploads/2023/12/Elizabeth-Finch-julian-barnes-libri-da-leggere-2024-336x533.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="533" data-original-width="336" height="134" src="https://www.illibraio.it/wp-content/uploads/2023/12/Elizabeth-Finch-julian-barnes-libri-da-leggere-2024-336x533.jpg" width="85" /></a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Sempre il 9 gennaio, in libreria per Einaudi, troviamo Elizabeth Finch, libro di Julian Barnes. La protagonista è una docente molto forte e carismatica, e il suo nome sarà ricordato. Un testo che sembra emozionante, coinvolgente e intenso. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://www.illibraio.it/wp-content/uploads/2023/12/Avallone_CuoreNero-cover-357x533.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="533" data-original-width="357" height="110" src="https://www.illibraio.it/wp-content/uploads/2023/12/Avallone_CuoreNero-cover-357x533.jpg" width="74" /></a></div></div><div style="text-align: justify;">Cuore nero, di Silvia Avallone. Autrice di Acciaio e Marina Bellezza, due testi di cui molti lettori urlano la bellezza (e che io ancora non ho recuperato). Inoltre, la casa editrice Rizzoli, per quest'occasione, li ha ripubblicati in una nuova veste. In uscita il 23 Gennaio, narra di una ragazza di 30 anni che, improvvisamente, compare in un paesino sperduto sulle montagne, e il suo vicino si chiede cosa l'abbia portata lì.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://m.media-amazon.com/images/I/415XGnGzuoL._SY445_SX342_.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="445" data-original-width="291" height="129" src="https://m.media-amazon.com/images/I/415XGnGzuoL._SY445_SX342_.jpg" width="84" /></a></div><div style="text-align: justify;">Altra uscita super attesa, in libreria dal 9 Gennaio, sempre per Rizzoli, è Avete presente l'amore? di Dolly Alderton, dopo il tanto acclamato Tutto quello che so sull'amore (che recupererò nei prossimi mesi, prima di leggere questa nuova uscita). Il protagonista è Andy, lasciato dalla sua ragazza e in preda a una crisi, che non sa cosa fare della sua vita.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><p style="text-align: justify;"><br /></p><br /><p><br /></p>MDChttp://www.blogger.com/profile/12995080065282374905noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5983039094291927096.post-90841731614127199762023-09-16T14:35:00.000+02:002023-09-16T14:35:04.870+02:00ReceFilm : Oppenheimer di Christopher Nolan<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"> Eccomi qua di ritorno, spuntando così a caso. E per parlare di un film, cosa un po' insolita. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Ma, non essendo una grande amante del cinema, per una volta che sono entusiasta di una visione, mi andava di condividerla. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Chiunque, in questi mesi, avrà sentito parlare di Oppenheimer, il film diretto dal famoso regista Christopher Nolan, che narra la storia del fisico Robert Oppenheimer, considerato "il padre" della bomba atomica.</span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://dailyresearchplot.com/wp-content/uploads/2023/05/william-j-harris-oppenheimer-movie-poster-2023-v2-scaled.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="527" height="304" src="https://dailyresearchplot.com/wp-content/uploads/2023/05/william-j-harris-oppenheimer-movie-poster-2023-v2-scaled.jpg" width="200" /></a></div><br /><div style="text-align: justify;"> <span style="font-family: helvetica;">Siamo negli anni '40, nel pieno del conflitto mondiale, quando Robert, uno dei fisici più competenti del momento, viene chiamato a guidare il progetto Manhattan, ovvero un laboratorio segreto posto in un punto strategico in mezzo al nulla, dove un team di fisici e scienziati mise a punto la prima bomba atomica della storia, con l'intenzione di risolvere la guerra che stava sconvolgendo tutto il mondo. Nonostante Robert sia stato chiamato a guidare questo ambizioso ed importante progetto, lo scienziato visse un momento di crisi e di difficoltà, elemento chiave del film, che in più di 3 ore mostra a pieno tutti questi stati d'animo e sentimenti. </span></div><p></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Il cast è d'eccezione, abbiamo nomi come Cillian Murphy (il protagonista, Robert), Emily Blunt (la moglie di Robert, Kitty), Matt Damon, Rami Malek, Robert Downey Jr.,... ed infatti, l'attesa per questo film è stata alle stelle. Si è parlato tanto del fatto che in America fosse uscito insieme a Barbie, mentre qua in ritardo, eppure dopo settimane dalla loro uscita, hanno ancora entrambi primi posti in classifica e sale piene nei cinema. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Come detto, dura più di tre ore (e più di tre minuti il trailer, che vi lascio sotto), ma la combinazione delle scene rende tutto molto meno pesante. C'è dinamicità, cambi di scena veloci che catturano l'attenzione, dialoghi sempre molto studiati e collegamenti sottili che non lasciano distrarre lo spettatore dal filo rosso che lega tutta la trama. La storia è ben raccontata, sia, appunto, dal punto di vista storico, sia dal punto di vista personale, dei sentimenti, delle sensazioni, della vita privata del protagonista, che mantiene sempre forte il lato umano, nonostante il grande compito scientifico che deve portare avanti. </span></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="353" src="https://www.youtube.com/embed/AByfwXr_JXs" width="493" youtube-src-id="AByfwXr_JXs"></iframe></div><br /><span style="font-family: helvetica;">Da non esperta di film e cinema, ho trovato veramente geniale il montaggio delle scene, il passaggio da una all'altra, la combinazione tra esse, i salti temporali, di spazi, tempi, i sottofondi musicali che accompagnano le scene. Mi aspettavo una grandissima qualità, dato il clamore che ha accompagnato l'uscita del film, ma soprattutto data l'altezza del cast. Ma sono rimasta colpita perchè si tratta di una qualità facilmente comprensibile da chiunque, non per pochi, che riesce a tenere incollato allo schermo e riesce a rendere affascinato anche chi, solitamente, non è solito appassionarsi di film. Probabilmente uno dei film più belli e intelligentemente studiati che io abbia mai visto.</span><p></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">E che vi consiglio di recuperare in questi giorni in cui, tutti i film, costano €3,50. </span></p>MDChttp://www.blogger.com/profile/12995080065282374905noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5983039094291927096.post-33768282904259467222023-04-30T10:00:00.031+02:002023-05-04T18:56:58.206+02:00La serie TV del mese di Aprile - "The Wilds"<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"> Ed eccoci qua, di nuovo in questo spazio per scrivere due righe in più di quelle che stanno in un post di Instagram, e per parlare, in questo caso, di un'altra delle mie passioni: le serie TV. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Divoro episodi su episodi, nelle mie notti insonni. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">E oggi volevo parlarvi di una delle ultime che ho visto e che mi ha appassionata molto.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Si tratta di "The wilds", una serie americana (che noi possiamo vedere su Prime Video), andata in onda tra il 2020 e il 2022. Conta due stagioni, per un totale di 18 episodi totali, e il genere è avventura. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: helvetica;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgxo3vOGn5x8bso8PoJ0XVaPDgK8JW84X78lkGOl3DevF5NNKJr_D9jFwhA1JxbE3QtfRoOJ2X7ZmhhC-HEZDbR5IhiCDYQlz-yo2HTgxZm3KpmKNbnyMQ-U-Zu3Bkd55zw4HzCXo5LIdbQMRnudPfpxGhzqedu2DRPC7lQYi9ZMurnv2Mb8Aug062x_w" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1152" data-original-width="2048" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgxo3vOGn5x8bso8PoJ0XVaPDgK8JW84X78lkGOl3DevF5NNKJr_D9jFwhA1JxbE3QtfRoOJ2X7ZmhhC-HEZDbR5IhiCDYQlz-yo2HTgxZm3KpmKNbnyMQ-U-Zu3Bkd55zw4HzCXo5LIdbQMRnudPfpxGhzqedu2DRPC7lQYi9ZMurnv2Mb8Aug062x_w" width="320" /></a></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: helvetica;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: helvetica;"><b>Titolo: </b>The Wilds</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: helvetica;"><b>Genere: </b>avventura, adolescenziale, drammatico</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: helvetica;"><b>Episodi: </b>18</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: helvetica;"><b>Paese di realizzazione:</b> Stati Uniti</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: helvetica;"><b>Casa di realizzazione: </b>ABC e Amazon</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: helvetica;"><b>Messa in onda: </b>2020-2022</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: helvetica;"><b>Ideatore: </b>Sarah Streicher</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: helvetica;"><b>Dove possiamo vederla: <a href="https://www.primevideo.com/detail/The-Wilds/0JXO0Y1EY6YW6RWRI3989XLG2B">Prime Video</a></b></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: helvetica;"><b>Trailer: <a href="https://youtu.be/tUQ2vMSQf4M">puoi vederlo QUI</a></b></span></div><span style="font-family: helvetica;"><br /><div style="text-align: justify;">La storia narra di un gruppo di ragazze, sconosciute tra loro, che per vari motivi si trova sullo stesso aereo che, a seguito di un incidente, cade in mare, lasciando le giovani a sopravvivere su un'isola deserta. Si tratta, in realtà, di un'esperimento sociale. Le ragazze, tutte con passati, stili di vita e caratteri differenti, si troveranno a dover mettere da parte tutto per trovare un punto di incontro col gruppo che permetterà loro di sopravvivere o perdere, davanti agli imprevisti e alle situazioni difficili. Il tutto mentre il gruppo che ha architettato l'esperimento le osserva e manipola un po' l'andamento delle vicende. Tramite flashback e flashforward veniamo a conoscenza, col passare del tempo, del passato delle ragazze, delle loro famiglie, di ciò che hanno lasciato prima di finire nell'isola (e anche del motivo per cui erano salite su quell'aereo) e veniamo a conoscenza anche di un elemento importante, ovvero il fatto che alla fine verranno portate via da quest'isola, e subiranno intensi interrogatori.</div></span><p></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Nella seconda stagione, poi, vedremo lo stesso esperimento ripetuto con un gruppo di ragazzi, anche allo scopo di studiare le differenze di comportamento, di reazione ai problemi, di fare gruppo e di resistenza tra i due sessi. Le dinamiche saranno le stesse, sia quelle di costruzione dei fatti, sia quelle con cui mostreranno a noi la loro storia. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Una cosa balza subito all'occhio, per chi ha visto un'altra serie TV: il paragone con Lost. Un aereo cade in mare, molti passeggeri troveranno rifugio in un isola deserta che però riserverà loro molte sorprese, anche spiacevoli, e una storia accattivante, che a tratti lascia senza fiato e non ti fa staccare gli occhi dallo schermo neanche un istante. Paragone, però, a mio parere azzardato e mal riuscito. "The wilds" infatti viene lasciata in sospeso (senza la realizzazione di una terza stagione) con un finale che è un enorme punto interrogativo (sotto certi punti di vista anche Lost può esserlo, ma ha molti riferimenti che danno chiavi per interpretarlo). Inoltre tutto è un po' abbozzato, niente viene scavato a fondo, a partire da molti lati psicologici dei protagonisti, dei loro rapporti,... Viene tutto tratttato un po' in superficie, lasciando l'amaro in bocca delle cose non dette, non spiegate. Lasciando lo spettatore col bisogno di saperne di più. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">L'idea era carina, ho apprezzato il voler mettere in evidenza come un gruppo di adolescenti reagisce a certe situazioni. Ma purtroppo lo sviluppo non ne è stato all'altezza, rivelando buchi nella trama, che hanno fatto un po' crollare tutta la struttura, ma soprattutto senza dare un finale che potesse, almeno dare un senso a qualcosa.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Voto finale: 6 e mezzo. </span></p>MDChttp://www.blogger.com/profile/12995080065282374905noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5983039094291927096.post-88193285782291323792022-07-24T18:03:00.001+02:002022-07-24T18:03:05.570+02:00Fuori dalla comfort zone? Si, ma non troppo<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"> Mi piace rimanere dentro i miei limiti, lì dove ho certezze, situazioni predefinite, sensazioni che già so che proverò. Mi piace ciò perché ho sempre bisogno di programmare, di sapere cosa accadrà, come la prenderò, come la vivrò. Non mi piacciono gli imprevisti, i cambi di programma, le sorprese.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Devo sapere a che ora usciamo, cosa facciamo, dove andiamo, chi c'è.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Devo sapere a che ora parti, a che ora arrivi, cosa ti piace, dove vuoi andare.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">E questo succede in ogni ogni ambito della mia vita. E no, non è bello.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Non è bello andare in crisi ogni volta che cambia qualcosa, non è bello dovermi sempre creare un piano B per non arrivare impreparata, non è bello pensare sempre a eventuali risposte o spiegazioni da dare, nel caso....</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Non è bello non riuscire ad andare fuori dagli schemi e vivere cose nuove, conoscerle, capire, toccandole, se fanno per me o no.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Quest'anno mi sono sforzata, non lo avevo mai fatto. Quest'anno ho pensato "Va bene, mi butto nelle cose. Non penso, agisco, conosco persone, organizzo cose, le faccio, senza preoccuparmene troppo". </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">E così mi sono trovata dentro un uragano che mi ha investita, mi ha presa quando meno me lo aspettavo e mi ha trascinata ovunque, di qua e di là, tra sorrisi, pianti, felicità e paure.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Non so scendere, al momento. Ma ne avrei bisogno. Avrei bisogno di rimettere un attimo i piedi per terra, perché ora che ho vissuto tutto ciò ho davvero bisogno di mettere nero su bianco tutta la mia vita e capire cosa voglio tenere e cosa voglio scartare. Ma non so farlo.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Così prendo in mano un libro. E anche qui mi riempio di dubbi.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Che libro cerco?</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Ne prendo uno che so che mi piacerà, eppure a pagina 18 mi ha già annoiata, so come andrà a finire, me lo aspetto e forse questa cosa, al momento, non mi va bene.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Ne cerco uno che penso non faccia per me, voglio vivere il brivido, voglio cose nuove. Ma ho paura. E se non mi coinvolge? E se mi delude? E se poi dopo ritorno ad aver paura delle cose nuove?</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">La mia vita nell'ultimo anno è stata un continuo cercare risposte, perché le domande che ho sono sempre troppe.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Ho vissuto cose più grandi di me, in ogni ambito. E non so se io fossi pronta a viverle, non so se sono pronta a condividerle, anche se vorrei urlarle al mondo. Mi hanno cambiato, e mi sto chiedendo quanto lo abbiano fatto, e in che modo.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Sono diversa, sono cresciuta, sono più me. E sicuramente sono serena. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Ma ho anche paura di svegliarmi da tutto ciò, di prendere una porta in faccia senza capire che succede. Di tornare nel buio e nella tristezza, nel nascondermi sempre.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Non so cosa sarà di questo spazio, è un posto felice da sempre. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Non voglio abbandonarlo, ma voglio ascoltare me stessa.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Me lo devo.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">E ciò, senza ombra di dubbio, si rispecchierà qua.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Dove ho sempre cercato di essere il più trasparente possibile.</span></p>MDChttp://www.blogger.com/profile/12995080065282374905noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5983039094291927096.post-78226646290584004332021-11-16T10:14:00.001+01:002021-11-16T10:14:33.688+01:00Recensione "Canaglia" di Pasquale De Caria - Graphofeel<p style="text-align: justify;"> <span style="font-family: helvetica;">Come ho già scritto su Instagram in <a href="https://www.instagram.com/p/CWTw6txMLYX/?utm_source=ig_web_copy_link">questo post</a>, questa è stata una lettura difficile.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Perché ho odiato alcuni elementi, come il non dare nomi, che in realtà, una volta inquadrato tutto bene, è l'elemento più geniale e più importante. Un elemento chiave per capire tutta la storia.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Perché ho fatto fatica a leggerlo, ma al tempo stesso non sapevo come staccarmene. L'ho letto in fretta e assimilato lentamente. Forse, del tutto, non ci sono ancora riuscita dopo un mese.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Perché arrivavo da due libri meravigliosi, ed è sempre rischioso essere "il libro dopo..." eppure ci è riuscito, ha saputo prendersi il suo spazio e tenerselo stretto. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Ambientato in una Napoli degli anni '70, spazio e tempo dove è nato e cresciuto l'autore, Pasquale De Caria, racconta la storia di Eliseo, bambino vivace, allegro, che vive con la famiglia e che ama la spensieratezza che caratterizza i bambini della sua età. Va a scuola, come tutti i suoi amici, eppure lui non è uguale agli altri. A lui le parole non vanno giù, le vede come mattoni di un muro contro cui sbatte, che non riesce ad abbattere. Leggere e scrivere, per Eliseo, sono ostacoli enormi. Eliseo è dislessico, ma nessuno attorno a lui se ne accorge, oppure nessuno dà importanza a ciò. E quindi Eliseo si sente un nulla, un piccolo granello del mondo a cui nessuno dà ascolto, di cui nessuno si preoccupa. Cerca allora una strada alternativa, quella della violenza. Dove non servono le parole. Dove non serve leggere. Dove non serve scrivere. Dove, finalmente, si riesce a sentire qualcuno.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Nella lettura è evidente come, Eliseo, sente molto il peso di sentirsi incompreso. In una realtà e in un periodo storico in cui, forse, la dislessia non si sapeva neanche bene come fosse. In una realtà in cui non c'erano i mezzi e gli strumenti per affrontarla nel modo giusto. In cui, forse, non veniva neanche diagnosticata. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Come ho detto, nell'opera (narrata da Eliseo in prima persona) non vengono dati nomi: così troviamo l'Adulto Silenzioso, l'Adulta di Fiducia, Peperone. Tutti soprannomi, tutti soggetti a cui è stata tolta un'identità, come che fosse un modo per trasportare sugli altri lo smarrimento e l'incomprensione che Eliseo provava sulla sua pelle. Tutti, tranne uno: don Armando, che è anche l'unica figura che capisce Eliseo, che priva ad aiutarlo, che gli sta vicino. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Una lettura intensa e toccante. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Una di quelle letture che regala, al tempo stesso, tante domande ma anche tante risposte, lasciando il lettore totalmente smarrito, quasi un po' sconvolto, alla ricerca di qualcosa che si sa cosa sia.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Una lettura che sembra non avere un posto, ma che poi, alla fine, il suo posto se lo va a prendere.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Mettendosi in perfetto collegamento ed equilibrio con tutto.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Perché una cosa è sicura: il filo rosso che lega tutte le bellezze dei libri, passa sicuramente anche da Canaglia.</span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://www.graphofeel.it/media/com_eshop/products/resized/cpj_Canaglia-600x800.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="600" height="252" src="https://www.graphofeel.it/media/com_eshop/products/resized/cpj_Canaglia-600x800.jpg" width="189" /></span></a></div><span style="font-family: helvetica;"><div style="text-align: justify;"><b>TITOLO: </b>Canaglia</div></span><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"><b>AUTORE: </b>Pasquale De Caria</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"><b>PAGINE: </b>218</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"><b>FORMATO: </b>copertina flessibile</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"><b>CASA EDITRICE: </b>Graphofeel</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"><b>PREZZO DI COPERTINA: </b>€ 16,00</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"><b>SITO WEB: </b><a href="https://www.graphofeel.it/index.php/my-account-top/intuizioni/canaglia"><span style="color: black;">Pagina della casa editrice</span></a></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"><b>VOTO: </b>8/10</span></div><div><div style="text-align: justify;"><b style="font-family: helvetica;">CONSIGLIATO A CHI: </b><span style="font-family: helvetica;">vuole una lettura toccante, emozionante, vera, che sappia trasportare, da cui sarà difficile staccarsi.</span></div><p><br /></p><p><br /></p></div>MDChttp://www.blogger.com/profile/12995080065282374905noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5983039094291927096.post-34233107451685183382021-10-14T21:17:00.003+02:002021-10-15T07:55:28.837+02:00"Tutto il bene, tutto il male" di Carola Carulli - Salani Editore<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"> Mi sono rifugiata in una felpa gigante, in cui rannicchiarmi.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Mi sono rifugiata in un the bollente e in un biscotto spezzato. L'unico rimasto ancora dentro il pacchetto, perché ho la mania di mangiare prima quelli rotti, poi, una volta finiti, quelli interi. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Mi sono rifugiata in De André, e in quella canzone citata nel libro che per me ha un significato così speciale, così doloroso ma anche così bello.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Mi sono rifugiata nel silenzio, nei miei pensieri. Quelli che qualche giorno fa mi dicevano che era tanto, troppo tempo, che non trovavo un libro che mi tenesse letteralmente incollata alle pagine, qualsiasi cosa io stessi facendo. Cosa che, invece, con questo libro mi è successa. Perché ieri, correndo tra una metro e l'altra verso le lezioni, già in ritardo, non sono riuscita a staccarmi da quelle parole, continuando a leggere nei corridoi stracolmi di persone che correvano ovunque, alla fermata del tram dove ho cercato un posto all'ombra in cui nascondermi per vederci meglio. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">E mi sono rifugiata qui, un posto in cui ultimamente scrivo così poco. Ma di cui, ora, ho sentito il bisogno.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Mi sono rifugiata qui perché non ho un numero di caratteri limitati, perché posso mettere nero su bianco qualsiasi parola mi venga in mente - anche se per me, esporre questo tipo di emozione, è sempre un gran problema. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Mi sono rifugiata qui perché da mesi, o forse anni, non mi sento completamente appagata dalla lettura come mi è successo con quella appena fatta, come che mi fosse entrata dentro, come che mi avesse ridato piccole parti di me che negli ultimi mesi ho perso o lasciato andare. Mesi in cui mi sono successe tante cose. Un continuo mare di eventi che mi si è scaraventato addosso come onde in tempesta, le onde di quel mare così presente tra le pagine, elemento costante.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Forse, un po', ho vissuto anche io quella storia, insieme a loro.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: helvetica;"><a href="https://www.salani.it/libri/tutto-il-bene-tutto-il-male-9788831007528/image_preview" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="400" data-original-width="261" height="291" src="https://www.salani.it/libri/tutto-il-bene-tutto-il-male-9788831007528/image_preview" width="190" /></a></span></div><span style="font-family: helvetica;">Insieme a Sveva, figlia di due genitori troppo diversi da lei. Un padre assente, sempre pronto a trovare scuse per fare altro, per sfuggire da quelle mura in cui non è mai voluto essere. Una madre che voleva crescere Sveva come lei, sempre attenta a seguire le regole, ad un certo stile e tenore di vita. Una famiglia infelice. Senza il coraggio di ammetterlo. Ma figlia di cuore di Alma, la zia materna, così diversa dalla madre di Sveva, così attaccata a quella bambina, ormai ragazza, che si rifugia in lei, nel suo amore e nel suo accettarla, così simili, così vere, così assetate di vita e di sogni. Due donne forti, ma piene di ferite e cicatrici, causate da genitori assenti, e da una vita troppo stretta per loro, destinate ad andare fuori dagli schemi. Anche i rapporti per loro sono sempre una cosa a sé. A partire da quello con nonna Alma, che condivide il nome con la nipote, oltre una somiglianza. La nonna che non ha mai conosciuto, che era una "sensitiva", come la chiama Sveva. Che però è una presenza costante nella vita della nipote, sempre pronta a trovare un modo per esserci senza esserci. Passando per l'amicizia con Dafne, piena anch'essa di ferite e cicatrici, ma sempre pronta a un gesto verso il prossimo. Con il cane Billo, salvato da una vita priva di amore. Arrivando poi a Tommaso, l'amore di Alma, con cui comunica con un codice tutto loro, e che le farà uno dei regali più belli della vita, Leyla. <br /></span><p></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Attraverso le pagine si percorre tutta la loro storia, un continuo andare avanti e tornare indietro nei loro ricordi, nelle loro vite. Tutti gli avvenimenti che le hanno segnate, tutte le situazioni che hanno affrontato, tutte le persone che hanno fatto parte, anche se per un piccolo tratto, della loro vita. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Un filo rosso che le lega, Alma e Sveva, più di un cordone ombelicale. Un filo rosso, voluto e sentito, e non imposto da una legge fisica o morale. Un filo rosso caratterizzato dall'amore, un amore puro per chi sa leggerci dentro, conoscerci, darci le risposte che cerchiamo. Un filo rosso con chi sa anche le cose più nascoste di noi, quelle che abbiamo paura di ammettere anche a noi stessi, quelle che vogliamo nascondere perché si sa, a volte continuare a vivere nell'inganno, senza fare un salto nel vuoto, può essere più semplice.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">E invece Alma non ci sta, lei quel salto lo fa, una, due, tre, infinite volte. La sua vita è tutta un salto. Sa che certe cose sono giuste anche se dolorose. Sa che da certe persone bisogna staccarsi, per il proprio bene. Sa che certe persone, in determinate situazioni, vanno lasciate andare, anche se fa un male cane, perché in quel momento, per loro, è giusto così. Sa che ci sarà sempre un modo, rappresentabile in mille modi e in mille cose, per rimanere legato a chiunque, anche quando, a dividere due persone, è la morte. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Un libro intenso, caratterizzato da un continuo susseguirsi di emozioni diverse capaci di arrivare dritte al cuore del lettore. Sembra una frase banale e fatta, lo so. Ma io quello che ho provato non so spiegarlo, i brividi, certe sensazioni, le lacrime che spingono per uscire, il nodo alla gola, la mente che inevitabilmente viaggia e trova collegamenti tra la tua vita e quella delle protagoniste,... sono tutte cose che, a parole, non si possono spiegare.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Una boccata d'aria fresca, anche se in certi passaggi, facendomi tornare alla mente certe emozioni e certe sensazioni vissute e provate negli ultimi mesi, l'aria me l'ha tolta. Mi sono sentita preda di sentimenti che sono tornati fuori, che io ho magari represso, perché subito ce n'era un altro pronto a riempirmi. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Mesi frenetici, fatti di pianti -tantissimi-, paure -tantissime-, mancanze, speranze, respiri trattenuti, sospiri, lieti fini -a volte-, partenze, sogni -infranti e realizzati-, nuove realtà, pagine bianche. Tutte cose che non sono riuscita a vivermi a pieno, impegnata a pensare ad altro, a volte. A sentirmi in colpa, per cose troppo grandi o irrilevanti. A rinchiudermi in una bolla, perché in quel momento avevo solo bisogno di vivere il mio dolore a mio modo, di trovare un pezzettino, seppur minuscolo, da cui ripartire. A volte mi è sembrato di averlo trovato, a volte no. Ancora adesso spesso ho dubbi su tutto quello che è successo e che ho attraversato negli ultimi periodi.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Ma di una cosa ero sicura. Avevo bisogno di trovare pezzi di me stessa tra le pagine di un libro, ché io sono sicura che è l'unica cosa al mondo che è sempre davvero in grado di curare, anche se magari solo un pochino. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">E così mi sono rifugiata nelle protagoniste, in Alma e in Sveva. Ho sentito mie le loro cicatrici e ho condiviso le mie con loro, così come ho fatto con le ferite, quelle ancora aperte. Mi sono infilata nel loro abbraccio, così bisognosa di una cura, di un rifugio, di qualcuno che mi capisse e condividesse con me le paure, le colpe, i carichi di cose non mie, i rapporti tossici. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Così bisognosa di qualcuno che mi facesse capire che i salti nel vuoto servono, sono necessari per poter diventare chi vogliamo essere, per essere felici di noi stessi. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">E che la sensazione di vuoto allo stomaco durante il salto può spaventarci, ma è in quel momento che capiamo davvero quanto lontano possiamo arrivare.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Un grazie speciale all'autrice, Carola Carulli, per avermi regalato le parole che mi servivano, per avermi accarezzato il cuore e non solo, inconsciamente, ma in un modo prezioso. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Per i dati tecnici del libro vi mando <a href="https://www.salani.it/libri/tutto-il-bene-tutto-il-male-9788831007528">qui, alla pagina della casa editrice</a>, che io in preda alle emozioni non sono in grado di inserirli, ma vi prego, fatevi questo enorme regalo, un gesto d'amore verso voi stessi. Leggete "Tutto il bene, tutto il male". </span></p><p style="text-align: center;"><i>"Non mi dimenticate, sarò terra e polvere</i></p><p style="text-align: center;"><i>e continuerete a camminare sopra di me. </i></p><p style="text-align: center;"><i>Quando si alzerà il vento saranno carezze</i></p><p style="text-align: center;"><i>e quando tornerò sarà una nuova vita ancora."</i></p><p style="text-align: justify;"><br /></p>MDChttp://www.blogger.com/profile/12995080065282374905noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5983039094291927096.post-66633776880561929992021-07-07T19:16:00.007+02:002021-07-07T19:32:48.875+02:00Cosa voglio leggere quest'estate?<p> So che è estate inoltrata, so che è sicuramente tardi per fare una tbr estiva.</p><p>Ma la mia testa la momento sta scoppiando, per le troppe cose a cui pensare.</p><p>Pensieri, domande, dubbi, tristezza. E un futuro da programmare, non facilmente.</p><p>Un cambiamento, ancora. Che sogno, ma che mi terrorizza.</p><p>E allora provo a distrarmi, e a compilare una lista di libri che mi aspettano sul comodino da troppo e che devo finire/leggere!</p><p><br /></p>
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</iframe>MDChttp://www.blogger.com/profile/12995080065282374905noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5983039094291927096.post-7326408171898028612021-06-29T10:42:00.002+02:002021-06-29T10:43:03.884+02:00Recensione "Boys. Guida pratica al maschile per vivere l'adolescenza." edito Graphofeel<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"> Tempo fa vi avevo parlato di un libro rivolto alle adolescenti, edito Graphofeel.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Il libro in questione era "Girls. Guida al femminile per vivere l'adolescenza." e, essendo io stata un'adolescente femmina, la sua lettura era stata molto piacevole e anche fonte di molte domande e molti pensieri sull'adolescenza dei miei anni, circa dieci anni fa, e quella del giorno d'oggi. Vi lascio, <a href="https://mdlmondodilibri.blogspot.com/2020/11/recensione-girls-guida-al-femminile-per.html">cliccando QUI</a>, il post in cui ve ne parlavo. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Ultimamente, poi, ho letto lo stesso libro nella versione al maschile, ovvero "Boys. Guida pratica al maschile per vivere l'adolescenza." scritto dagli stessi autori, Federico Diano (psicologo esperto di adolescenza) e Martina Tedeschi (laureata in editoria e scrittura ed esperta di letteratura per ragazzi). </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://www.graphofeel.it/media/com_eshop/products/resized/cpj_Boys-370x492.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="492" data-original-width="370" height="200" src="https://www.graphofeel.it/media/com_eshop/products/resized/cpj_Boys-370x492.jpg" width="151" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><span style="font-family: helvetica;"><div style="text-align: justify;"><br /></div></span><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Anche qui, ovviamente, il lavoro che è stato fatto dai due autori, è impeccabile. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Organizzazione ottimale, divisione in macro e micro argomenti che permette il lettore di andare al punto del proprio dubbio, del proprio problema. Permette di scoprire gli argomenti man mano, nel momento in cui se ne sente il bisogno, senza dover leggere tutto il libro in una volta per andare alla ricerca, tra le pagine, della risposta che serve. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Se per la versione femminile ero stata in grado di capire l'importanza di certe cose scritte, rassicurazioni, capacità di trasmettere la normalità di alcune azioni che da adolescente possono sembrare strane, esagerate, vergognose, in questo caso non avendo vissuto l'adolescenza maschile non posso dirlo con certezza, ma è ben facile intuire che valga lo stesso principio. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Gli argomenti sono analoghi, ma visti dal punto di vista maschile, dal corpo maschile, dallo sviluppo maschile, dall'esperienza maschile. E, anche se può sembrare che a volte sia la ragazza ad essere più paurosa, più pudica, più riservata, penso anche i maschi, specialmente in quell'età difficile e caratterizzata da molti cambiamenti lo siano. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Per cui, forse, questa versione è ancora più utile di quella al femminile. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Parlando del libro al femminile mi ero immaginata un target di età a cui potesse essere rivolto, mentre in questo caso faccio ben più fatica. Quando sei un'adolescente fai fatica a mettere a confronto il tuo sviluppo con quello di un coetaneo del sesso opposto (un po' per mentalità diversa, per tempi diversi e magari soggettivi, per mancanza di conoscenza del processo adolescenziale altrui). Però, sinceramente, il mio consiglio è sempre quello di affrontare certi temi delicati con un adulto che può mediare le parole scritte nel testo, ovviamente oggettive ed universali, con la persona stessa che lo sta leggendo, in modo soggettivo.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Ribadisco, comunque, anche in questo caso l'utilità che può avere un testo del genere su ragazzini che magari cercano risposte e rischiano di trovarle nei posti o nelle persone sbagliate. Evidente è la preparazione, la competenza, la cura e lo studio fatto dietro la stesura del testo.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Come sempre vi lascio, <a href="https://www.graphofeel.it/index.php/my-account-top/didattica/boys-guida-pratica-al-maschile-per-vivere-l-adolescenza">cliccando QUI</a>, il link della pagina della casa editrice, in cui poter trovare altre informazioni e poterlo acquistare!</span></p>MDChttp://www.blogger.com/profile/12995080065282374905noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5983039094291927096.post-69363114963322132882021-05-26T09:50:00.001+02:002021-05-26T09:50:15.076+02:00Canova. Vita di uno scultore - M. L. Putti (Graphofeel)<p style="text-align: justify;"> <span style="font-family: helvetica;">Che Canova sia stato uno degli artisti più grandi mai esistito è risaputo. </span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://th.bing.com/th/id/R642c65661627fc574d84e21d34f1dabe?rik=DcDVMbmUxzBv9g&pid=ImgRaw" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"><img border="0" data-original-height="544" data-original-width="800" height="136" src="https://th.bing.com/th/id/R642c65661627fc574d84e21d34f1dabe?rik=DcDVMbmUxzBv9g&pid=ImgRaw" width="200" /></span></a></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Basti guardare, per accorgersene, dettagli di genialità delle sue opere, come il Monumento funebre a Maria Cristina in cui utilizza una cavità buia per trasmettere il viaggio nell'aldilà, la morte come passaggio. O la perfezione dei dettagli, il contrasto tra il buio della morte e lo splendore del marmo bianco, le piccole e fini parti realizzate in oro, la cura e la maestosità delle palme, dei fiori, delle parti più minute e particolari. E questa è solo una delle molte opere che Canova ci ha lasciato.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Ma uno degli errori più grandi che si fa quando si parla di storia dell'arte è quello di ridurre un artista solo al suo lavoro e alle sue opere, senza mai curarsi della sua storia, della sua vita, di ciò che è stato al di fuori del campo artistico. Ed è per questo che quando trovo libri che si concentrano su questi aspetti (deformazione da aver compiuto studi nel campo, ma anche tanta passione) impazzisco di gioia e di voglia di leggerli.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Graphofeel, grazie anche allo splendido lavoro fatto dall'autrice, Maria Letizia Putti, mi e ci ha fatto questo stupendo regalo. Il poter scoprire la vita e la storia di Antonio Canova. </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://www.graphofeel.it/media/com_eshop/products/resized/cpj_Canova-370x492.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="492" data-original-width="370" height="240" src="https://www.graphofeel.it/media/com_eshop/products/resized/cpj_Canova-370x492.jpg" width="181" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Non si tratta di una biografia, ma piuttosto di un romanzo con al centro lui, lo scultore conosciuto per le sue opere, e mai per la sua persona. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Se ci pensiamo un attimo, infatti, conosciamo cose di altri artisti. Conosciamo la vita travagliata di Van Gogh, di Caravaggio. Conosciamo la storia dello stupro di Artemisia, le difficoltà di Frida. Conosciamo la pazzia di Dalì l'ossessione per la luce e l'aria aperta di Monet.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Ma si parla sempre e solo di Canova, e mai di Antonio.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Qui, invece, la presenza di Antonio è dominante. Antonio con le sue emozioni, i suoi sentimenti, le sue paura, le sue fragilità.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Un perfetto equilibrio tra tutti questi elementi, con una cornice fatta di storia, perché come in ogni vita, le condizioni storiche in cui si vive influenzano la persona e l'artista.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Racconti privati, di infanzia e teneri. Molto particolare è il racconto della prima notte che Antonio passa fuori casa, nel laboratorio del Torretto, dove va per apprendere il mestiere. Antonio è agitato, non riesce a dormire. Ha freddo, ma non è questo il problema. Antonio, solo bambino, ha bisogno di qualcuno, ha paura. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">E questa paura, questi sentimenti così intensi, lo accompagneranno per tutta la vita.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Infatti, nonostante la meravigliosa carriera, nonostante fosse ingaggiato dalle personalità più importanti dell'epoca, come il papa, Antonio non ha mai smesso di essere umile, disponibile ad aiutare il prossimo, timido, non avvezzo alle attenzioni che l'essere l'artista del periodo gli portava.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Tramite documenti storici, testimonianze (anche dello stesso Canova), documenti riguardanti soldi (uno degli elementi che ci permette maggiormente di avere informazioni su artisti lontani, in ogni caso), corrispondenze, Maria Letizia Putti (autrice anche del meraviglioso libro su Luisa Spagnoli di cui vi ho parlato tempo fa) ci rende un'immagine a 360 gradi della persona e dell'artista, permettendo al lettore di vivere l'atmosfera e il clima del XIX secolo, tra ambienti aristocratici, papali, artistici ma anche tra le vicende storiche e tormentate del periodo.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Per avere più informazioni e acquistare il libro, disponibile in ebook e cartaceo, vi lascio, <a href="https://www.graphofeel.it/index.php/my-account-top/intuizioni/canova-vita-di-uno-scultore">cliccando QUI</a> la pagina della casa editrice. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><br /></span></div><p></p>MDChttp://www.blogger.com/profile/12995080065282374905noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5983039094291927096.post-20579586730758237862021-02-27T16:39:00.005+01:002021-03-02T17:59:26.618+01:00Un viaggio a Berlino.<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"> Berlino, Berlino, Berlino,...</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Non è solo una città, non lo posso dire. E per tanto tempo anche io l'ho pensato, credetemi.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Ne avevo sentito parlare da molte persone che c'erano state con frasi del tipo <i>"Non è una città da visitare. Cioè vai a Roma, è piena di monumenti. Berlino è una metropoli, non va bene da turisti...". </i></span></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKdO1UhCJYBDtxnUG-Mj9PgxNNVdhh4E8bg0n3FD57aCy1AejQLUGXbQuBcQgwEr4AIoOg-VAMdUvsI6AK0y4k2h0TyYvzBYnv4pEt1yzGQGc6hO0Ufe1sGlmK5cjsDqhJ1jSExxaQDr3a/s1920/WhatsApp+Image+2021-02-27+at+16.34.02.jpeg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1920" data-original-width="1080" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKdO1UhCJYBDtxnUG-Mj9PgxNNVdhh4E8bg0n3FD57aCy1AejQLUGXbQuBcQgwEr4AIoOg-VAMdUvsI6AK0y4k2h0TyYvzBYnv4pEt1yzGQGc6hO0Ufe1sGlmK5cjsDqhJ1jSExxaQDr3a/s320/WhatsApp+Image+2021-02-27+at+16.34.02.jpeg" /></a></div><span style="font-family: helvetica;">Ma io, da brava capricorno testarda, alla fine se ho in testa una cosa la faccio indipendentemente da tutti, per cui quando mi sono trovata ad organizzare il mio primo vero viaggio, non ho esitato un secondo a chiedere alla mia migliore amica, che ha condiviso con me il mio sogno, di visitare Berlino. E così è stato. </span><p></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Dice lo scrittore Fabrizio Caramagna, a proposito: <i>Ai visitatori Berlino mostra tutta la sua energia. Come se ogni cosa fragile, cedevole, fosse stata spazzata via dal vento tanti anni fa. Berlino è composta soltanto da quanto è in grado di resistere a una forza sconquassante. Berlino è ciò che resta dopo gli uragani.</i></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Quando ci sono stata io questa frase non la conoscevo, ma ora, quando la leggo, non posso fare altro che sentirla proprio tanto vera. Se dovessi descrivere Berlino a parole mie la chiamerei "punto di energia". Berlino è caotica e frenetica, ovunque ti volti c'è un mare di gente che si muove, si sposta, corre, parla, è di fretta. Ma al tempo stesso è piena di musica, arte, cultura, sorrisi, positività.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Berlino è energia positiva.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">E così, trovandomi a leggere un libro ambientato nella mia città del cuore, anche se più di un secolo fa, non ho potuto non ripercorrere quella settimana, non vedendo l'ora di tornarci. E, visto che ora non si può viaggiare ho deciso di tornarci, tramite i ricordi, e di portare anche voi insieme a me!</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Siete pronti a scoprire con me luoghi da vedere e libri da leggere? Tenterò di farvi compagnia tutta la settimana!</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: helvetica;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibWFPIMo7fNnNJ5f_UWU_L3Ox1Guv1V9YEX9Br0PbBB1GhdXei_xAWtwK5HpK-byN71rQqpxeUUFbBaIXzXCacXaeuo77GntfWededRdcpDlS6jek5KqNdYibgO4buu9wXkCexfkNEZlcZ/s376/cover__id8648_w240_t1564671116.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="376" data-original-width="240" height="183" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibWFPIMo7fNnNJ5f_UWU_L3Ox1Guv1V9YEX9Br0PbBB1GhdXei_xAWtwK5HpK-byN71rQqpxeUUFbBaIXzXCacXaeuo77GntfWededRdcpDlS6jek5KqNdYibgO4buu9wXkCexfkNEZlcZ/w116-h183/cover__id8648_w240_t1564671116.jpg" width="116" /></a></span></div><span style="font-family: helvetica;"><div style="text-align: justify;"><b><u>Lunedì: primo giorno di viaggio e prima tappa.</u></b> Per percorrerla, ho scelto la compagnia di alcuni personaggi speciali, David, Georg e Jegor. Anche perché, questa idea viene da loro, <i><b>La famiglia Karnowski</b></i>. Una saga familiare, scritta da I. J. Singer, edita da Adelphi. Ambientato tra la fine dell'800 e l'avvento del nazismo, attraverso tre generazioni ebree</div><div style="text-align: justify;">- appunto, David, George e Jegor - e tre paesi. David, il primo, decide di lasciare la Polonia per Berlino (per rendere concreta l'idea che bisogna distinguere l'essere ebreo e l'essere uomo), città in cui vivrà fino alla sua anzianità, in cui assieme a Lea (sempre sofferente di aver lasciato la Polonia) si costruirà una famiglia, in cui il figlio maggiore, George, diventerà una personalità di spicco, in cui si creerà la sua famiglia. Il terzo protagonista, Jegor, è il figlio di George, e purtroppo non vivrà la vita del padre, soffrendo moltissimo la situazione. Un romanzo coinvolgente, da non lasciare finché non è finito. Personaggi diversi tra loro, ma ognuno unico e con lati ricchi di spunti per riflessioni. Una saga familiare che va al di là di ciò, perché consiste in una finestra sul ricambio generazionale, sulla storia che muta nel tempo, sulla crudeltà, sulla differenza di cultura tra i vari territori. Un classico, per troppo tempo dimenticato (nella storia e nella mia libreria!) ma assolutamente da recuperare. Un luogo da vedere? Il <b><i>Monumento alla memoria delle vittime dell'Olocausto</i></b> a Berlino. Situato nel quartiere di Mitte, luogo simbolico perché un tempo era la terra di nessuno, tra i due lati di Berlino - Est e Ovest - divisi dal muro. Il monumento consiste in quasi 3000 blocchi di cemento, simili a tombe di un cimitero, tra cui camminare come in un labirinto, tra cui riflettere. Scendendo le scale, poi, è possibile visitare il Centro Informazione, in cui trovare testimonianze e documenti diretti della Shoah. Un monumento simbolo della città, meta di moltissimi turisti, luogo in cui ricordare la strage che è stata fatta in Europa contro gli ebrei - e non solo. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibX9GP5Mu4qdTltn6uwVbWGCT90y7ybTwDn6KDTBOHrproNtCi7P9Yeh4hkiEdhAKP8cu1yIaQiqeaV06Jg5PwlNnjLQpKV5Cmo98b82PuAtqmpPGixqEjWbeYeHOxsKrK2VVXNsQ0jiib/s1599/WhatsApp+Image+2021-03-02+at+17.49.38.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1599" data-original-width="899" height="247" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibX9GP5Mu4qdTltn6uwVbWGCT90y7ybTwDn6KDTBOHrproNtCi7P9Yeh4hkiEdhAKP8cu1yIaQiqeaV06Jg5PwlNnjLQpKV5Cmo98b82PuAtqmpPGixqEjWbeYeHOxsKrK2VVXNsQ0jiib/w139-h247/WhatsApp+Image+2021-03-02+at+17.49.38.jpeg" width="139" /></a></div><u style="font-weight: bold;">Martedì: secondo giorno del nostro viaggio, tema cultura:</u> chi mi ha detto che a Berlino non c'era nulla da vedere era sicuramente una persona che non considerava i musei. Perché credetemi, Berlino ne è piena! Basterebbe citare l'isola dei musei, un complesso enormemente meraviglioso, accanto al fiume, in cui sono situati ben 5 musei. Distrutti durante la guerra, saranno poi ricostruiti per diventare, oggi, uno dei punti più visitati di Berlino. Il più visitato è il <b><i>Pergamonmuseum</i></b>, museo di arte classica, asiatica e islamica. Particolarità di questo museo è la presenza di porte, come quella del Mercato di Mileto, originali, di altezze vicine ai 20 m. Il visitatore è in una sala museale, ma guardando le architetture che ha attorno potrebbe benissimo essere all'aperto, altrove. Una sensazione magnifica. Il <b><i>Bode Museum</i></b>, sulla punta dell'isola e quindi circondato dall'acqua, presenta una collezione unica di sculture, comprendenti Donatello, Canova e Bernini (orgoglio nazionale!!!). Il <b><i>Neues Museum</i></b>, poi, contiene principalmente reperti di arte egizia, comprendenti numerosi papiri. Il pezzo forte di esso è il busto di Nefertiti, contenuto in una sala speciale. Incantevole è dire poco, rispecchia la perfezione e la bellezza. </div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-DxlLWIefY9GPoPQIBkloefbDrJgpWM4VkMgYZYp06NR58JX_F6biE9HFX8aNlBkMhO5dxUk2kLadDbjrsWfLh0bFWZp4HP7v-6gKtM-6_blgpJ88TJNo49qLc5fZiLMUF2bXgQvXP29p/s1080/WhatsApp+Image+2021-03-02+at+17.49.38+%25282%2529.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="693" data-original-width="1080" height="140" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-DxlLWIefY9GPoPQIBkloefbDrJgpWM4VkMgYZYp06NR58JX_F6biE9HFX8aNlBkMhO5dxUk2kLadDbjrsWfLh0bFWZp4HP7v-6gKtM-6_blgpJ88TJNo49qLc5fZiLMUF2bXgQvXP29p/w219-h140/WhatsApp+Image+2021-03-02+at+17.49.38+%25282%2529.jpeg" width="219" /></a></div>L'<i><b>Alte National Galerie</b></i> è uno spettacolo già dall'esterno. Si presenta come un tempio, con ampie scalinate all'esterno per salire fino all'ingresso, che lasciano il visitatore meravigliato. Inutile dire che, da lì sopra, la vista sui dintorni è bellissima! </div><div style="text-align: justify;">Una delle più ricche raccolte di opere d'arte che può vantare i nomi di grandi come Monet, Caspar David Friedrich, Renoir. </div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCMfUmHkKpCA1ZGnVF14Iep_4dxzWD7cdL-c6JfrgheB0S10aVk_4ww2bdsoK6FeKPMisloNRVJ-eQMfiAvyW7kjIsomi4loykOaYy_Z4WOkiAhNK0KoGQazuITGuqUBqg1RWAki55E9el/s1224/WhatsApp+Image+2021-03-02+at+17.49.38+%25281%2529.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1224" data-original-width="1080" height="193" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCMfUmHkKpCA1ZGnVF14Iep_4dxzWD7cdL-c6JfrgheB0S10aVk_4ww2bdsoK6FeKPMisloNRVJ-eQMfiAvyW7kjIsomi4loykOaYy_Z4WOkiAhNK0KoGQazuITGuqUBqg1RWAki55E9el/w171-h193/WhatsApp+Image+2021-03-02+at+17.49.38+%25281%2529.jpeg" width="171" /></a></div>Infine, non per bellezza, troviamo l'<b><i>Altes Museum</i></b>, una raccolta di opere d'arte di ogni genere dell'antichità classica. Anche qui, come nei precedenti la struttura che ospita le opere è un'opera d'arte di per sé, con un'immensa cupola a due piani da visitare con il naso all'insù. Si tratta di una visita bella ricca, piena, veramente, di opere d'arte da ammirare. Bisognerebbe passare l'intera settimana solo lì perché si tratta di opere d'arte usate come contenitori di altre opere d'arte. </div><div style="text-align: justify;">Purtroppo, a Ottobre del 2020, i musei sono stati vandalizzati, circa 70 opere tra sarcofagi, quadri e sculture sono state imbrattate con una sostanza oleosa che ha macchiato indelebilmente le opere. Il motivo è sconosciuto, ma, come è stato detto dalle autorità berlinesi, la cultura merita maggiore protezione.</div><div style="text-align: justify;"><br /><br /></div></span><p></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"><br /></span></p>MDChttp://www.blogger.com/profile/12995080065282374905noreply@blogger.com0Berlino, Germania52.520006599999988 13.40495424.209772763821142 -21.751296 80.830240436178826 48.561204000000004tag:blogger.com,1999:blog-5983039094291927096.post-13847008686832291222021-01-26T17:02:00.002+01:002021-01-26T17:05:01.764+01:00Recensione Backstage di un compositore di F. Frizzi - Graphofeel<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"> Buonasera lettori e buon martedì!</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Torno, decisamente dopo troppo tempo, a parlarvi di un libro che mi ha tenuto compagnia durante le vacanze di Natale.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Si tratta di <b>Backstage di un compositore </b>di <i>Fabio Frizzi</i>, edito Graphofeel e pubblicato ad ottobre 2020.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Probabilmente il suo nome a molti non dirà nulla (a differenza di quello del fratello scomparso, Fabrizio, noto conduttore televisivo), ma questo è un po' il prezzo da pagare quando, nei film, sei il compositore delle canzoni. In questo mondo, Fabio, è un personaggio importante.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Attraverso le pagine di questa autobiografia si scoprono i numerosi volti di un artista, sia a livello personale sia a livello lavorativo.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Scopriamo sin dall'inizio del libro che, in famiglia, c'erano molti presupposti perché la musica divenisse una grande passione, come la nonna e gli zii appassionati d'opera e di corali. Un oggetto importante, per l'infanzia di Fabio, fu un mandolino, regalato dal nonno al padre e che Fabio, ancora oggi, conserva. In più in casa c'era una collezione di dischi. Un punto di partenza, però, fu uno spettacolo musicale a scuola, per cui Fabio venne scelto come direttore. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Il tempo per la musica, però, sembrava non esserci. Fabio faceva ben due sport tra cui il nuoto, iniziato ad otto anni e di cui era molto appassionato. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Soffrendo, però, di asma fu costretto a smettere, ritrovandosi ad avere tantissimo tempo libero da impiegare, senza nessun modo per farlo. Tutto ciò finché non iniziò a studiare chitarra e così entrò definitivamente in questo mondo che non ha più lasciato.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Ho apprezzato veramente tanto gli aspetti umani e personali rappresentati nel libro, narrati in prima persona e con l'ammissione, riportando le parole usate da Fabio Frizzi:</span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: helvetica;"><i>Mi sembra strano. Molto strano.</i></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: helvetica;"><i>La decisione di raccontarmi va un po' contro la mia natura. Certo, quando si sta in compagnia, con gli amici, durante una prova, a cena in famiglia, i racconti fanno parte della normalità. [...]</i></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: helvetica;"><i>Ma io amo il basso profilo. E quando mi è venuta l'idea di ripercorrere la mia storia, il mio rapporto con il lavoro, con la mia piccola passione, con il virus che ho contratto da piccolo e dal quale non sono più guarito, l'ho ricacciata tante volte nel profondo.</i></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Di solito, si conoscono sempre gli artisti in qualità di artisti, e sempre poco dal lato personale, per cui a mio parere, questo mettersi a nudo, anche con qualche difficoltà, è un valore aggiunto - e notevole - del libro in questione.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Da quelle lezioni, poi, Fabio non si è mai fermato, lavorando con maestri importanti, di cui aveva ammirato il lavoro in precedenza. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Come leggiamo nella prefazione di Vincenzo Mollica, il lavoro di Fabio Frizzi, è davvero importante. Per un compositore, nelle colonne sonore, non è abbastanza comporre buona musica. Serve, infatti, musica vera, pura, sincera (e quindi, queste sono caratteristiche che devono appartenere all'artista), in grado di emozionare e di trasmettere all'ascoltatore messaggi veri, corrispondenti al messaggio che l'opera per cui si è composta la colonna sonora vuole trasmettere. </span></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://www.graphofeel.it/media/com_eshop/products/resized/cpj_SegretoM16-370x492.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="492" data-original-width="370" height="320" src="https://www.graphofeel.it/media/com_eshop/products/resized/cpj_SegretoM16-370x492.jpg" width="241" /></a></div><br /><span style="font-family: helvetica;">Non si ferma però solo a una storia personale. Infatti attraverso le pagine, attraverso la narrazione totalmente coinvolgente, che invita il lettore a sognare, a viaggiare con la mente, ci viene proposta anche una storia della musica del cinema, dei principali rappresentanti della categoria con cui ha lavorato (per citare i forse più famosi <i>Carlo ed Enrico Vanzina</i>), dei lavori svolti da Frizzi, tra cui vanno ricordati, tra i più importanti <i>Fantozzi, I quattro dell'apocalisse, Sette note in nero </i>(che venne inserito, da Tarantino, in Kill Bill).</span><p></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">A fine anni '80, Frizzi, brulicava di idee, prima tra tutte quella di avere un'orchestra propria. Ideò così uno spettacolo, in cui cantanti tenori si sarebbero avvicinati al genere pop. Inoltre aveva un'altra idea spettacolare, quella di realizzare uno spettacolo con musiche realizzate per il cinema dai più grandi compositori, quali Morricone o Piovani. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Davvero enorme, ed espressa benissimo nel libro, la passione che Frizzi mette nel suo lavoro, nella musica.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Tanto da stilare, nel suo quotidiano a riportata tra le pagine, una lista di promemoria che lui chiama <i>"I Dieci Comandamenti per il compositore</i>". Il più curioso, per me, è il primo, "non innamorarsi mai del proprio tema" - perché, come egli stesso spiega, si tratta di un prodotto da attribuire a un film, che deve piacere a tutti. Le passioni di tutti vanno messe davanti a un amore personale -. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Ora però la smetto di parlare o rischio di raccontarvi tutto!</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Però, voi, potete (e dovete) acquistarlo. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">415 pagine che vi faranno appassionare alla sua storia e al suo lavoro.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Vi lascio, <a href="https://www.graphofeel.it/index.php/my-account-top/formniveau/backstage-di-un-compositore">cliccando QUI</a>, il sito della casa editrice, dove potrete trovare tutte le informazioni.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">A presto!</span></p>MDChttp://www.blogger.com/profile/12995080065282374905noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5983039094291927096.post-60228034093942310682020-12-21T19:47:00.000+01:002020-12-21T19:47:00.619+01:00Recensione "In nome mio" di Veronica Rosazza Prin - Santelli<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"> Una frase che mi ha colpito leggendo questo libro (o meglio, la sua prefazione) e che, finché non sono arrivata a leggerne una buona parte, è stata <i>"Fossi in voi salirei in soffitta, mi coprirei con una vecchia coperta e attenderei il temporale prima di iniziare a scorrere le parole."</i></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Io non ho una soffitta, ma ho preso la coperta e ho aspettato che fuori facesse buio e piovesse. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">E l'effetto è stato meraviglioso.</span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVUO1SwCfrxxdqYC8sOSiCu-x-VWcBfy6y8vsudFGie2WhJuK8Hkf_YBezsIrGIO7dVk2rFlPhsQUh6PMOjEIsJnK5uw9oXUl7KOOFtRqkopHOUqSq0jtXedoHCvPYGl_Ucv5EdxEiLGfB/s827/9788892920033Innomemio_VeronicaRosazzaPrin-coverfront_1024x1024%25402x.webp" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="827" data-original-width="551" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVUO1SwCfrxxdqYC8sOSiCu-x-VWcBfy6y8vsudFGie2WhJuK8Hkf_YBezsIrGIO7dVk2rFlPhsQUh6PMOjEIsJnK5uw9oXUl7KOOFtRqkopHOUqSq0jtXedoHCvPYGl_Ucv5EdxEiLGfB/s320/9788892920033Innomemio_VeronicaRosazzaPrin-coverfront_1024x1024%25402x.webp" /></a></div><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"><b>"In nome mio. Raccontato da Paolo M. David" </b>è un romanzo di genere fantasy di Veronica Rosazza Prin, giovane autrice della città di Biella al suo esordio. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Per chi sa cosa leggo di solito è facile intuire che la lettura di questo libro è stata un'eccezione, perché il fantasy è un genere che, solitamente, non fa per me. Ma qui è stato diverso, perché anche il libro, nel suo genere, è un'eccezione. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Infatti, già dalla trama che mi ha incuriosita appena letta - ipotesi poi confermata successivamente alla mia lettura -, ho pensato che, trattando in un qualche modo aspetti ricollegabili alla mitologia, elementi di verità dovevano essere per forza presenti. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Verità e vita, due elementi che ho trovato, tra le pagine, a camminare insieme, uno accanto all'altro.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">La storia ci viene raccontata dal narratore immaginario Paolo M. David, che non si presenta mai dettagliatamente e neanche spende tempo a raccontare cose esterne alla storia. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Rivolgendosi direttamente al lettore, Paolo spiega la sua voglia e la sua brama di raccontare la storia che scrive, scusandosi per il come la racconterà, spinto dalla necessità di farlo.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Un tempo lontano, prima ancora della nascita degli uomini e del mondo come noi oggi lo conosciamo, gli uomini vivevano nella non conoscenza assoluta, e ciò li portava a vivere serenamente, senza invidia, senza superiorità. Se avevano bisogno di sapere qualcosa era presente l'Entità, di cui gli uomini erano considerati figli. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Tutti con un carattere diverso, con modi di fare diversi, con un atteggiamento diverso nei confronti dell'Entità. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Ma tutti fedeli.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Finché un giorno Lufo, uno dei fratelli, non si sente schiavo dell'Entità stessa. Lui è convinto che se fossero davvero liberi e sereni dovrebbero possedere loro stessi la conoscenza, e non poterla consultare solo tramite l'Entità.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Si dissocia così da essa, e anche dai suoi fratelli, facendo nascere così, per la prima volta, odio, scontri e invidie.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">La vicenda raccontata poi si articola attorno allo sviluppo di questo cambiamento, di questo stravolgimento della storia e della loro vita, narrando le varie reazioni e i vari accadimenti. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">La scrittura è ipnotica, e l'unico elemento che costringe il lettore a fermarsi un attimo e prendere fiato sono i commenti del narratore, che ogni tanto interrompe la storia per precisare, rivolgendosi al lettore, come sta procedendo il suo lavoro e i suoi stati d'animo. La sensazione che io ho avuto, pagina dopo pagina, è stata quella di avere il narratore seduto accanto a me che, tenendomi con gli occhi spalancati e una voglia assurda di sapere come continua la storia, me la racconta. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">L'autrice è stata straordinaria. Ha saputo raccontare una storia dentro una storia senza mai perdere il filo, senza mai lasciare qualche dettaglio al caso o all'immaginazione e senza mai lasciare elementi poco chiari. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Il tema affrontato è molto riflessivo. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Mitologico, ma in modo alternativo.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Fantastico, ma con un tocco di verità.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Lontano, ma che tocca stati d'animo che sono parte della nostra vita.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Una scoperta che mi ha lasciata a bocca aperta, stupita da quanto il modo in cui un libro viene scritto e curato possa donare così tanta bellezza anche a chi, come me, esce totalmente dalla sua comfort zone durante la lettura. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Un libro consigliato assolutamente a chi ha voglia di uscire per qualche ora dal proprio mondo, per fare un viaggio tra tempo e spazio. A chi ha voglia di mettersi in gioco mettendo in dubbio tutto ciò che è convinto di conoscere, ponendosi nuove domande. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Ringrazio Veronica, la sua agente Chiara Castello e l'ufficio stampa di Santelli per aver avuto fiducia in me, spero (e le auguro) di poter leggere presto altro di Veronica.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Vi lascio <a href="https://www.santellieditore.it/2020/10/26/in-nome-mio-in-libreria-un-fantasy-differente/">cliccando QUI</a> il link della pagina del libro sul sito di Santelli e invece su <a href="https://santellionline.it/products/in-mio-nome">SantelliOnline</a> potete acquistarlo (oltre che nelle librerie fisiche e su altri store online).</span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: helvetica;"><b><i>"Abbandona la tua percezione del mondo,</i></b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: helvetica;"><b><i>perché lo stiamo per abbandonare di nuovo."</i></b></span></p>MDChttp://www.blogger.com/profile/12995080065282374905noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5983039094291927096.post-60690419173982939582020-12-10T14:46:00.001+01:002020-12-10T14:46:27.614+01:00Serie TV - The Rain (Netflix)<p><span style="font-family: helvetica;"> Buongiorno a tutti,</span></p><p><span style="font-family: helvetica;">se state leggendo vi chiedo scusa, già da ora, perché non ho mai parlato di una serie TV in questo modo, quindi non so cosa ne verrà fuori...</span></p><p><span style="font-family: helvetica;">La serie in questione è "The Rain", serie TV danese e uscita su Netflix, piattaforma su cui sono disponibili tutte le stagioni.</span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://4001reviews.de/wp-content/uploads/2018/05/Titelbild-zur-Kritik-The-Rain-Staffel-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="468" data-original-width="800" height="263" src="https://4001reviews.de/wp-content/uploads/2018/05/Titelbild-zur-Kritik-The-Rain-Staffel-1.jpg" width="450" /></a></div><br /><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Tre stagioni, per un totale di 20 episodi da circa 50 minuti l'uno.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">E' questo il tempo in cui, in un modo invidiabile specialmente perchè si tratta appunto di una serie danese e non americana e creata con un budget di milioni di euro, ci viene raccontato il destino dei protagonisti dopo un'apocalisse che ha distrutto il mondo, a causa di una pioggia che uccide chiunque tocchi. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">La prima puntata ha inizio in una realtà normalissima, con la protagonista, Simone, adolescente a scuola pronta ad affrontare un'interrogazione.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Subito però la normalità lascia spazio alla paura e alla distruzione. Il padre di Simone, a conoscenza di ciò che sta per accadere, corre a prenderla a scuola e si mette in viaggio assieme a lei, alla moglie e al figlio minore, Rasmus. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">La famiglia fugge in un bunker nel bosco, che si scoprirà progettato appositamente per questa catastrofe, attrezzato per ogni necessità. I pericoli e le difficoltà però incombono anche lì e presto Simone si troverà a dover affrontare da sola la vita assieme al fratellino. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Come si può comprendere dalla trama, gli eventi non sono reali. Il genere è fantascientifico. Ed è un genere che a me, di solito, non piace. Ma l'elemento che dona quel qualcosa in più a questa serie è che - a parte che l'unico elemento fantascientifico è praticamente la pioggia - particolare attenzione viene data alle persone, ai loro sentimenti, alle loro emozioni. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Così ci affezioneremo a Simone e all'amore sconfinato per Rasmus, anche attraverso flashback che ci mostrano il loro passato pre-pioggia o scene del bunker, quando lei si ritrova a prendersi cura del fratellino. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Insieme a loro sentiremo paura, quasi terrore della solitudine, dell'incertezza del futuro, dell'incertezza di come è il mondo, come possono tornare ad una vita normale o quasi.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Durante le tre stagioni i due fratelli affronteranno varie vicende, specialmente dopo che troveranno il coraggio - spinti soprattutto da necessità per sopravvivenza - di uscire dal bunker, incontreranno altre persone, vivranno amori, amicizie, perdite. E tutto ciò è veramente reso al pubblico in un modo splendido. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Le ambientazioni sono molto semplici e realistiche, come boschi o laboratori. A conferma del fatto che la serie si concentra sulle conseguenze che la pioggia ha avuto sulle persone sopravvissute, sulle loro menti e sulla loro psiche. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Di tutti i personaggi incontrati conosceremo la storia, il passato, le emozioni e le sensazioni. E tutti, in un modo o nell'altro, lasceranno qualcosa a chi guarda e alla storia stessa. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Ho difficoltà nel parlarvene meglio, senza spoilerare niente. Ma credetemi che se vi piace il genere una volta che la iniziate in pochissimo tempo la finirete, ve lo dico io che da non amante del genere l'ho guardata due volte - dal primo all'ultimo episodio - in 20 giorni.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Ve la consiglio se avete amato Lost e The 100 (quest'ultima la sto guardando proprio ora ma, nella prima stagione, ho notato qualche somiglianza). </span></p>MDChttp://www.blogger.com/profile/12995080065282374905noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5983039094291927096.post-83775083880996637802020-12-05T16:20:00.004+01:002020-12-05T16:20:34.030+01:00Recensione "La risata del barbaro" - Voland <p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"> Buon primo sabato di dicembre,</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">il freddo è arrivato, la neve anche, e qui da me anche il diluvio.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">E così, vi parlo di un libro semplice, divertente, ambientato in estate, così proviamo a scaldarci.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Il libro in questione è "La risata del barbaro" di Sema Kaygusuz, edito da Voland.</span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://www.voland.it/spool/cover__id5036_w250_t1599568431.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"><img border="0" data-original-height="347" data-original-width="250" height="293" src="https://www.voland.it/spool/cover__id5036_w250_t1599568431.jpg" width="211" /></span></a></div><span style="font-family: helvetica;"><div style="text-align: justify;">Siamo in Turchia, sulle coste del mar Egeo, durante alcuni giorni di vacanza in un hotel sulla spiaggia. E' il Colomba Blu e, una notte accade un fatto strano. La mattina dopo, la biancheria pulita di tutto l'hotel, viene trovata sporca di urina. Tutti i dipendenti si interrogano su cosa è successo, quando è successo e come è potuto succedere. Ma soprattutto, la domanda principale è "Chi è stato?". Iniziano così le accuse, sia tra i dipendenti, sia tra gli ospiti, soprattutto perché la notte prima un ospite era stato avvistato in un comportamento sospettabile. Ma non finisce qui, perché per giorni vengono trovate altre cose danneggiate nell'hotel, e al tempo stesso emergono i problemi tra gli ospiti stessi. Coppie sposate in lite, amici alla ricerca di una definizione per il loro rapporto... Attraverso un frizzante racconto, il libro ci restituisce uno spaccato della società turca, una piccola finestra con una moltitudine di persone, situazioni, rapporti in grado di rappresentare una realtà intera in miniatura.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Premetto che, prima de "La risata del barbaro", non mi ero mai approcciata ad autori/autrici provenienti dalla Turchia e che, quindi, è stato una ventata d'aria fresca su un mondo nuovo e che vorrei approfondire. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">La storia è divertente, semplice all'apparenza ma, come detto, è ricca di spunti, di inquadrature, di descrizioni, di tagli che catapultano il lettore in personalità complesse, storie importanti, argomenti toccanti e seri... </div><div style="text-align: justify;">Il linguaggio è estremamente d'effetto, i fatti vengono narrati senza filtri, come se il lettore fosse lì ad osservare le scene, coi suoi occhi (un doveroso merito alla traduttrice, Giulia Ansaldo, per aver reso possibile tutto ciò). </div><div style="text-align: justify;">Una storia che sembra così lineare, così puramente descrittiva. Ma con grande sorpresa si rivela una storia che racconta storie, piani che si evolvono su dislivelli, strade che prendono parallele e poi si ricongiungono alla principale, collegandosi tra di loro per poi correre via di nuovo.</div><div style="text-align: justify;">Una storia di facile comprensione immediata, ma che poi successivamente riporta il lettore con la mente a quella spiaggia, quel molo, quegli scogli, quelle stanze, a chiedersi il perché e il come di ciò che è successo.</div></span><p><span style="font-family: helvetica;">Una delle letture più brillanti, fresche, piene di novità del 2020.</span></p><p><span style="font-family: helvetica;">Una lettura da regalare per portare un pizzico di vivacità, un weekend di sano divertimento, per alimentare una sete di curiosità per una realtà diversa dal solito. </span></p><p><span style="font-family: helvetica;">Per saperne di più, vi lascio <a href="https://www.voland.it/libro/9788862434065">QUI il link della casa editrice.</a> </span></p><p><br /></p>MDChttp://www.blogger.com/profile/12995080065282374905noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5983039094291927096.post-56013834930705036332020-11-28T09:00:00.089+01:002020-11-28T09:00:04.093+01:00Recensione "Girls. Guida al femminile per vivere l'adolescenza" - Graphofeel<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Un giorno, qualche mese fa, seguendo su Instagram la pagina di Graphofeel mi sono imbattuta in un post che mi ha fatto pensare che avrei dovuto leggere quel libro circa 8/10 anni fa, forse mi sarebbe servito. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Mi è stato poi proposto, esattamente quel libro, per una collaborazione. E allora ho deciso che leggerlo alla mia età mi avrebbe posto le cose sotto una luce diversa.</span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbfx2zPJCNKjWjAfdkNQhSCn8L0NSBvoMGns_aQlxAvVeskIRg0455ZHVQT3jzr_ZUMaT1dTFxLnTQD-ke6yjLBH4h79H2eOHCSA6JwAqJUpumyDV4UHrNbNcccSRy7L1k55CIHYG3_o9N/s300/9788832009651_0_0_300_75.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: helvetica;"><img border="0" data-original-height="300" data-original-width="214" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbfx2zPJCNKjWjAfdkNQhSCn8L0NSBvoMGns_aQlxAvVeskIRg0455ZHVQT3jzr_ZUMaT1dTFxLnTQD-ke6yjLBH4h79H2eOHCSA6JwAqJUpumyDV4UHrNbNcccSRy7L1k55CIHYG3_o9N/s0/9788832009651_0_0_300_75.jpg" /></span></a></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">"Girls. Guida pratica al femminile per vivere l'adolscenza." è, appunto, una guida che affronta tutti quegli argomenti che, nell'adolescenza vengono considerati un po' dei tabù. Il corpo delle ragazze cambia, i sentimenti sono sempre più contrastanti, si cambiano i gusti e non si capisce forse neanche perché, il mondo sembra non capire mai ciò che uno prova. E quindi, ci si chiude a volte, senza sapere che ciò che accade è il normale ciclo della vita.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Così, Martina Tedeschi e Federico Diano, hanno deciso di affrontare l'argomento e scriverne un libro. Lei, laureata in editoria e scrittura ed esperta di letteratura per ragazzi. Lui, invece, psicologo che si occupa di adolescenza.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">"Girls" è diviso in capitoli relativi a macro-argomenti, come "Il corpo", "Il ciclo mestruale", "Le relazioni",... all'interno della quale si trovano piccoli paragrafi che rispondono a varie domande e vari aspetti dell'argomento trattato. </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Si tratta così, più che di un libro, di un compendio in cui è possibile ricercare la risposta ad un dubbio, un problema, in modo immediato.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Appena ho ricevuto il libro, una domanda mi è sorta spontanea: a quale target di età è rivolto? Mi sono resa conto che, l'adolescenza dovrebbe iniziare a 11-12 anni e che, sfogliando le pagine (e poi, leggendolo, la mia idea si è rafforzata) vengono trattati argomenti che, per la mia visione non dovrebbero interessare a quell'età. </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">E' vero, però, che i tempi cambiano e al giorno d'oggi la crescita è precoce, le bambine diventano ragazze molto molto presto e si trovano a cercare risposte in spazi sbagliati. </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Nel testo ogni risposta è studiata, ogni risposta ha un linguaggio adatto ad un pubblico molto giovane e spesso magari anche spaventato. Gli autori hanno fatto un lavoro decisamente accurato ed importante. Uno dei messaggi più evidenti (e più importanti per certi temi a quell'età) è la rassicurazione che certe cose sono giuste e normali. </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">E' normale che si sviluppino i brufoli.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">E' normale che il seno cresca.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">E' normale se si ha voglia di masturbarsi.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Sono cose naturali, e tra queste pagine è molto chiaro ciò. Non viene mai fatto passare il messaggio che qualcosa che si prova è sbagliato, non viene mai fatto passare il messaggio che si è i soli a provare certi disagi e certe paure. </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">E per questo, proprio perché non si deve avere paura, la mia impressione riguardo al libro è che, approvata la modalità di scrittura, la sensibilità, la formazione straordinaria che hanno fatto sì che il lavoro di Martina e Federico sia un notevole aiuto per chi si sta approcciando per la prima volta con i cambiamenti, andrebbe letto e discusso con un genitore o una sorella maggiore in grado di mediare, di rendere i consigli a misura della persona che lo sta leggendo, di arricchire con la propria storia e i propri consigli pratici quest'ottima guida teorica!</span></div><p><br /></p>MDChttp://www.blogger.com/profile/12995080065282374905noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5983039094291927096.post-34854518103863499012020-11-16T15:42:00.003+01:002020-11-16T16:11:31.917+01:00Recensione "Un giorno uno di noi" di G.Pastore - Marsilio<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">La potenza di un libro, che ti travolge e non si stacca da te finché non hai chiuso l'ultima pagina e, a volte, anche dopo fa fatica a lasciarti andare. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Così lo guardi e ripensi alla storia che hai appena letto, che hai appena vissuto, riga dopo riga.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Stati d'animo, emozioni, sensazioni...</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Tutto ciò che racchiuso tra quelle due copertine entra a far parte di noi e, se siamo fortunati da riuscire ad assorbire qualcosa da ogni libro con cui entriamo a contatto, ne farà sempre parte.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Non mi succede spesso ultimamente, molti libri mi toccano, molti libri mi entrano dentro. Ma non così, non così tanto da farmi svegliare alle 5 di mattina con la voglia di continuare il viaggio.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Per cui, ora, mi chiedo "Come è possibile parlare, poi, di un libro del genere? Come è possibile descrivere così tante sensazioni a parole?".</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">E la risposta è sempre la stessa "Non lo so!".</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Allora, solitamente, provo a scrivere di getto, "di pancia", come si usa dire. Scrivo ciò che viene, senza riflettere e senza pensare.</span></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://img.ibs.it/images/9788829705771_0_221_0_75.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="339" data-original-width="221" src="https://img.ibs.it/images/9788829705771_0_221_0_75.jpg" /></a></div><br /><span style="font-family: helvetica;"><br /></span><p></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">"Un giorno uno di noi" di Giancarlo Pastore è un romanzo di vita. Parla di Graziano, ragazzo laureato che lavora come cameriere e vive con un amico, Alex. Ha un passato che lo perseguita, caratterizzato da una famiglia priva d'amore e di affetto. L'unica forma di amore che ha mai conosciuto è quella del suo cane, Lucky. E così, quando un giorno un cliente abituale del ristorante, Edoardo, gli chiede di partire assieme a lui per un viaggio negli Stati Uniti, tutto pagato e con uno stipendio. Graziano, sempre abituato ad essere quello non considerato da nessuno, si chiede perché e perché proprio lui. Non si dà una risposta ma decide di accettare, necessitando di un cambiamento. E così partono, e in quel viaggio scoprirà nuove forme di amore.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">È un viaggio, sia fisico che mentale perché attraverso i sogni e i flussi di pensieri di Graziano veniamo a conoscenza di cose successe in passato, di sentimenti vissuti, dolori attraversati, che coinvolge a pieno il lettore che si ritrova ad essere parte integrante del racconto. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">A chi legge, così come ai due protagonisti, pesa il silenzio dei momenti di stanchezza e imbarazzo, pesano le incomprensioni che puntualmente caratterizzano il loro rapporto, pesa l'orgoglio che spesso caratterizza i due caratteri, l'orgoglio di chi non vuole condividere troppo. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Ma al tempo stesso il rapporto sempre crescente, l'affetto che, seppur spesso mascherato, viene sempre più a galla, la voglia di toccare l'altro, più emotivamente che fisicamente arrivano dritti al lettore, coinvolgendolo nel vortice di sentimenti che caratterizza la storia. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">È un romanzo di vita, come ho detto all'inizio. Nella sua linearità, un viaggio che attraversa gli Stati Uniti di città in città, è pieno di spunti, di passi avanti e indietro, di svolte, di alternative. Proprio come è la vita, che ti sorprende con cose che non ti aspetti da un momento all'altro. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">È un romanzo pieno di amore e sentimenti. È un romanzo potente che, attraverso un linguaggio semplice e diretto, non lascia spazio ad equivoci ma trasmette alla perfezione ciò che succede. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">E al tempo stesso però lascia lo spazio di sognare. Sognare l'amore, sognare l'amicizia, sognare rapporti veri e non basati sul bisogno all'occorrenza. Sognare la felicità, il riscatto, la vita che può cambiare. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Sognare di farcela, di poter voltare pagina, riscoprire le cose belle e riscrivere da capo la nostra storia. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Nostra, decisa da noi, voluta da noi. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">A chi è rivolto?</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">A chi ha sogni nel cassetto, a chi pensa siano troppo grandi per essere realizzabili ma nonostante tutto non molla. A chi sa che l'amore di un animale è l'amore più puro che si possa vivere. A chi crede nei rapporti puri e puliti. A chi crede all'empatia, alle persone che trasmettono buone sensazioni fin dal primo istante. A chi ha bisogno di storie travolgenti e potenti. Ecco, questo è il libro perfetto per voi.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"> </span></p>MDChttp://www.blogger.com/profile/12995080065282374905noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5983039094291927096.post-30563473990068145842020-10-28T15:46:00.000+01:002020-10-28T15:46:00.342+01:00Recensione "L'amante di Barcellona" di C. Santos - Salani<div><span style="font-family: helvetica;">Esordisco, oggi, con un'esclamazione...</span></div><div>CHE FATICA!</div><div><br /></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Oggi vi parlo di un vero e proprio "mattone", come non leggevo da un po' e che, di conseguenza, ho faticato ad affrontare. </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">664 pagine richiedono tempo, attenzione, concentrazione, memoria. E, ovviamente, io le ho affrontate quando non avevo nessuno di questi quattro elementi citati. Ma sono arrivata in fondo (che fatica!) e ve ne parlo.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"></span><br /></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Premessa: la fatica non è stata dovuta al dover portare a termine un libro che non mi è piaciuto, ma semplicemente alla sua mole. </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">La fatica sta anche, però, nel capire come parlarne. </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Perché, se dovessi descrivere le mie impressioni con un solo aggettivo, sceglierei contraddittorio.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"></span><br /></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Ma partiamo da capo...</span></div><div><span style="font-family: helvetica;"></span><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8swjhCB3a5FHPglLlumLBHbjR2gNik1KoLGRm83SsJOuhXZY6ksC_zBc9BNL-7KORLDfOtxCUbTFc2z85smOSVGKbGd5deWFhC9h4CYIPlLwXKSQeQKto3Xi9nznxSv9Wb7QLRIYu0CPX/s400/image_preview.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="400" data-original-width="271" height="280" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8swjhCB3a5FHPglLlumLBHbjR2gNik1KoLGRm83SsJOuhXZY6ksC_zBc9BNL-7KORLDfOtxCUbTFc2z85smOSVGKbGd5deWFhC9h4CYIPlLwXKSQeQKto3Xi9nznxSv9Wb7QLRIYu0CPX/w190-h280/image_preview.jpg" width="190" /></a></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Il libro in questione è "L'amante di Barcellona" di Care Santos, edito Salani e pubblicato a settembre 2020.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">664 pagine, come ho già detto. Prezzo di copertina €19,80.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"></span><br /></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">La trama è molto intrigante e, già dal primo impatto, rende l'idea che la storia che il lettore si accinge a vivere non sarà semplice e lineare.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"></span><br /></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Ci troviamo alla libreria Palinuro, a Barcellona, luogo in cui, una scrittrice trova degli antichi frammenti misteriosi tra gli scaffali. Si tratta di indicazioni riguardanti un libro perduto e da un titolo particolare:<i> Mémoires secrets d'une femme publique</i> (memorie segrete di una donna pubblica), un titolo scandaloso per l'epoca a cui doveva appartenere. Si scopre che il libro misterioso faceva parte di una ricca biblioteca privata, ed era così ricercato nell'età della Barcellona napoleonica (inizio 1800) che fu sottratto dalla sua ubicazione. Dai tempi le tracce del libro sono sparite, nessuno ha idea di dove sia ma, negli anni, sono stati lasciati indizi in giro. Indizi che la nostra protagonista, la scrittrice che è anche la voce narrante, seguirà cercandolo. </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Così ricco di elementi, il libro e la sua struttura vanno analizzati punto per punto:</span></div><ul style="text-align: left;"><li><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">l'ambientazione, Barcellona passata e presente. Una rappresentazione perfettamente evocativa, di ciò che era e ciò che è. Le descrizioni sono impeccabili, specialmente quelle presenti (se il lettore ha avuto la fortuna di visitare Barcellona non potrà fare a meno di riconoscere, tra le pagine del libro, la vivacità, la vitalità, la bellezza, la magia delle<i> ramblas</i>. Quindi, consiglio numero uno, se amate questo genere di città spagnola, vi innamorerete di numerose parti del libro.</span></div></li><li><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">la periodizzazione, una restituzione perfetta della storia, leggera, piacevole, scorrevole e specialmente vera. Infatti, come si può verificare digitando elementi trovati nel libro su Google, la parte storica del racconto -così come la maggior parte dei personaggi della storia passata- sono fatti e accadimenti realmente successi. La Santos, prima di scrivere, ha compiuto un notevole percorso di studi per poter rendere il più veritiero possibile il libro. Quindi, consiglio numero due, se amate la storia qui ne troverete tanta, e probabilmente anche raccontata in una modalità alternativa.</span></div></li><li><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">la narrazione, buona, decisamente. Ottima padronanza del linguaggio, ottima padronanza della trama (che non è scontato quando scrivi un tomo da quasi 700 pagine) che non perde mai il filo. Qui ho, però, trovato un difetto: alcune scene e alcune narrazioni vengono portate un po' per le lunghe, a mio parere si poteva un po' ridurre, risparmiando un centinaio di pagine.</span></div></li><li><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">i personaggi, punto interrogativo più grande, almeno per me. Come già detto, alle spalle del testo c'è un grande studio a livello storico e a livello dei personaggi. Infatti quasi tutti i personaggi del passato -nobili, ricchi, governatori- sono realmente esistiti (al contrario, invece, dei personaggi ambientati al presente, inventati), ben delineati, interessanti e presenze forti ed importanti nella trama. La stessa cura e le stesse attenzioni non le ho riscontrate invece in quelli presenti, specialmente riguardo Virginia, libraia amica della scrittrice che affronta le ricerche, personaggio abbastanza anonimo e a tratti insignificante.</span></div></li></ul><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Tutto sommato gli elementi positivi sono di gran lunga maggiori degli aspetti negativi che, comunque, penso sia impossibile non riscontrare quando si va incontro ad un libro così impegnativo a livello di trama, di personaggi, di incontri e di incastri. Quindi, il mio giudizio non può che essere positivo e non posso fare altro che consigliarvelo, con l'attenzione di avvertirvi che, per essere apprezzato a pieno, dovete dedicarvi pienamente a lui per non perdervi neanche un passaggio!</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Io, infine, ringrazio Salani per la copia di cui mi ha omaggiata e vi lascio <a href="https://www.salani.it/libri/lamante-di-barcellona-9788831007221">se CLICCATE QUI</a> la pagina del loro sito dedicata al libro!</span></div><i></i><i></i><span style="font-family: helvetica;"></span><i></i><i></i><span style="font-family: helvetica;"></span><span style="font-family: helvetica;"></span><span style="font-family: helvetica;"></span><span style="font-family: helvetica;"></span><span style="font-family: helvetica;"></span><div><br /></div>MDChttp://www.blogger.com/profile/12995080065282374905noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5983039094291927096.post-73662461577924625862020-10-26T08:00:00.007+01:002020-10-26T15:51:48.429+01:00Recensione "La casa sul lago" di D.J. Poissant - NNEditore<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Torno, dopo un po' di silenzio a parlarvi di uno dei libri più belli del 2020 (l'ho detto di tanti quest'anno, ma ho avuto la fortuna di approcciarmi a libri molto belli!).</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Si tratta di "La casa sul lago" di David James Poissant, edito da NN e pubblicato a settembre di quest'anno. </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Sono stata, subito, super incuriosita dalla trama ma specialmente da quei trafiletti che NN è solita mettere sul retro di copertina, indicando a chi è adatto il libro in questione. In questo caso ho trovato scritto:</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"><i>"Questo libro è per chi riconosce d'istinto un nodo ben fatto, per chi guarda la luna scalare il cielo, una notte dopo l'altra, per chi vorrebbe raccontare il futuro in anticipo, e per chi ha capito che un lungo amore non è una danza verso vite diverse, ma un pianeta raro che resiste al tempo solo se chi lo abita sa dire la verità."</i></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"><i><br /></i></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAKMdHNH7971BMaKc_pdwI8U9NcJGkmUVZ8_cZlyzrjm-AflQrThjp0bpWJ_3GJsqfp5JCfQywKDQq1HaeZcaAx8O7OMJYIXVxb8zPqiCIGlXSdFEsSjlTOpm7l20f-U399OZ5-IMm8xZX/s645/9788894938807_0_0_645_75.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="645" data-original-width="411" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAKMdHNH7971BMaKc_pdwI8U9NcJGkmUVZ8_cZlyzrjm-AflQrThjp0bpWJ_3GJsqfp5JCfQywKDQq1HaeZcaAx8O7OMJYIXVxb8zPqiCIGlXSdFEsSjlTOpm7l20f-U399OZ5-IMm8xZX/s320/9788894938807_0_0_645_75.jpg" /></a></div></span><span style="font-family: helvetica;">La verità. <span face=""Bahnschrift Light",sans-serif" style="font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin;">È<span style="font-family: helvetica;"> uno degli elementi cardine del romanzo. Una storia familiare, ma non solo. tutto nasce perché i genitori Lisa e Richard, ormai prossimi alla pensione, hanno deciso di vendere la loro casa delle vacanze, quella in cui, per anni, avevano immaginato di passare la loro vecchiaia, quella dove i figli, Michael e Thad, sono cresciuti. <span face=""Bahnschrift Light",sans-serif" style="font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin;">È <span style="font-family: helvetica;">una piccola casetta sul lago, Lake Christopher, che una volta era un posto tranquillo e poi, negli anni, ha iniziato ad essere sempre più popolato da ricchi che costruiscono ville. Così i quattro si ritrovano a passare l'ultimo weekend (il libro è diviso in tre parti, Venerdì, Sabato e Domenica) della loro vita lì, assieme alla moglie di Michael, Diane, e al fidanzato di Thad, Jake. La loro tranquillità, però, viene stravolta da un incidente al lago, proprio il primo giorno, in cui perde la vita il bambino della famiglia che i protagonisti avevano appena conosciuto e rimane coinvolto anche Michael. Ciò porterà la famiglia a rivedere tutti i rapporti, a rivalutare il loro passato, portandoli dentro un tunnel che sembrerà senza uscita, in cui ognuno è chiamato ad affrontare i propri fantasmi, del passato, del presente e del futuro. E, se tutto sembrava perso, finito, senza rimedio, tutti i protagonisti si accorgeranno che, purtroppo grazie a quella tragedia, che ha sconvolto tutti loro, c'è sempre una via d'uscita per ogni tipo di problema che, ognuno di loro, sta affrontando. </span></span></span></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"><span face=""Bahnschrift Light",sans-serif" style="font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin;"><span style="font-family: helvetica;"><span face=""Bahnschrift Light",sans-serif" style="font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin;"><span style="font-family: helvetica;"><br /></span></span></span></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt;"><span style="font-size: 12pt;"><span style="font-family: helvetica;">Infatti, nel momento in cui il lettore incontra i protagonisti, stanno tutti passando periodi difficili, riguardanti temi forti, che Poissant affronta con una delicatezza ed una naturalezza disarmanti. Ciò che ha trasmesso a me è stato il messaggio di voler comunicare proprio che ogni problema è risolvibile, ogni mostro che ci portiamo dietro è più piccolo di ciò che sembra e anche le cose che consideriamo inaffrontabili in realtà non lo sono. </span></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt;"><span style="font-size: 12pt;"><span style="font-family: helvetica;"><br /></span></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">"La casa sul lago" è un inno alla vita, un inno alla famiglia, un inno ai rapporti, un inno alla verità. </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">E' uno di quei libri che arrivano dritti al cuore del lettore e lo fanno immedesimare in almeno uno dei protagonisti. Perché tutti abbiamo una casa del cuore, un luogo dell'infanzia. Tutti abbiamo un segreto nascosto del passato. E tutti abbiamo una paura per il nostro futuro.</span></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Ma soprattutto, tutti, non siamo soli. Così come Poissant ci insegna e ci trasmette in ogni parola. </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Ringrazio di cuore NNEditore e Francesca dell'ufficio stampa per la copia del libro e a voi lettori auguro una buona lettura, vi lascio qui il link del sito <a href="https://www.nneditore.it/libri/la-casa-sul-lago/">Link La casa sul lago</a>.</span></div>MDChttp://www.blogger.com/profile/12995080065282374905noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5983039094291927096.post-75566184949918649292020-10-01T14:54:00.001+02:002020-10-01T23:28:11.536+02:00Nuove uscite bambini e ragazzi DeAPlaneta - Ottobre 2020<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"> Buongiorno a tutti e buon primo ottobre!</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Mi piace iniziare così, un nuovo post di nuove uscite il primo del mese! </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">E che post......vi parlo, oggi, delle nuove uscite per il mese di ottobre bambini e ragazzi firmate DeA, uscite di cui mi sono innamorata appena viste (da bambina non leggevo, ho iniziato direttamente, seppur ancora piccola, coi libri da adulti..quindi ora adoro i libri per bambini e ragazzi, dato che non li ho letti quando avrei dovuto!).</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Il primo che vi segnalo è "Il giardino dei desideri" di Azzurra D'Agostino. </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://ecp.yusercontent.com/mail?url=https%3A%2F%2Fmcusercontent.com%2F9300d2787b10fe1bfe78c9bca%2F_compresseds%2F290a061e-d127-4135-a1b9-3ff688d5f0a3.jpg&t=1601542424&ymreqid=7629692b-10d3-4584-1c2d-61000501d300&sig=frLAamBe_NJwFePn4rMovA--~D" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="555" height="254" src="https://ecp.yusercontent.com/mail?url=https%3A%2F%2Fmcusercontent.com%2F9300d2787b10fe1bfe78c9bca%2F_compresseds%2F290a061e-d127-4135-a1b9-3ff688d5f0a3.jpg&t=1601542424&ymreqid=7629692b-10d3-4584-1c2d-61000501d300&sig=frLAamBe_NJwFePn4rMovA--~D" width="176" /></a></div><br /><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Lo trovate in libreria dal 6 ottobre, 240 pagine per €13,90, target di età 10+. </span></p><p style="text-align: justify;"><i><span style="font-family: helvetica;">Davide è costretto a trasferirsi in un piccolo paese di montagna, ma gli manca la città, dove la vita è diversa. La cosa che gli manca di più però è la madre che lavora e, quindi, va a trovarlo raramente. La vita lì, con suo padre, però non è noiosa, soprattutto perché abitano in un luogo misterioso. Davide sente sempre strani rumori e pensa siano fantasmi ma, assieme alla sua amica Margherita, scopre che le creature misteriose sono piante che, quando i due si avvicinano, rispondono in modo strano...</span></i></p><p style="text-align: justify;"><i><span style="font-family: helvetica;"><br /></span></i></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Seconda segnalazione, "Ti sento" di Valentina Torchia.</span></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://ecp.yusercontent.com/mail?url=https%3A%2F%2Fmcusercontent.com%2F9300d2787b10fe1bfe78c9bca%2F_compresseds%2Feac1f53b-d30d-4961-af22-1e53af29c1dc.jpg&t=1601549006&ymreqid=7629692b-10d3-4584-1c21-4e0000011600&sig=p9wHSCwVudUFjuXm.fcazA--~D" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="545" height="297" src="https://ecp.yusercontent.com/mail?url=https%3A%2F%2Fmcusercontent.com%2F9300d2787b10fe1bfe78c9bca%2F_compresseds%2Feac1f53b-d30d-4961-af22-1e53af29c1dc.jpg&t=1601549006&ymreqid=7629692b-10d3-4584-1c21-4e0000011600&sig=p9wHSCwVudUFjuXm.fcazA--~D" width="202" /></a></div><br /><span style="font-family: helvetica;"><br /></span><p></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Lo trovate in libreria dal 13 ottobre, 272 pagine per €14,90, target di età 14+.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"><i>Edoardo è un ragazzo di sedici anni che si autodefinisce supereroe perché non può provare dolore...ma il motivo di questa caratteristica è una malattia, la cipa, che comporta insensibilità. Non ha mai sentito dolore fino al giorno in cui, l'amica della sua ex fidanzata, gli tira un pugno in faccia. E sente dolore. Cosa sarà successo in lui?</i></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"><i><br /></i></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Terza segnalazione, "Grace Yard" di Francesco Muzzopappa.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">In uscita il 20 ottobre, 192 pagine per €15,90, target di età 9+. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: helvetica;"><a href="https://ecp.yusercontent.com/mail?url=https%3A%2F%2Fmcusercontent.com%2F9300d2787b10fe1bfe78c9bca%2F_compresseds%2F0e3fe245-27b0-4ca6-9705-69970f4f91b4.jpg&t=1601549006&ymreqid=7629692b-10d3-4584-1c21-4e0000011600&sig=YWzGheSFovcRpW887DxDXg--~D" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="559" height="275" src="https://ecp.yusercontent.com/mail?url=https%3A%2F%2Fmcusercontent.com%2F9300d2787b10fe1bfe78c9bca%2F_compresseds%2F0e3fe245-27b0-4ca6-9705-69970f4f91b4.jpg&t=1601549006&ymreqid=7629692b-10d3-4584-1c21-4e0000011600&sig=YWzGheSFovcRpW887DxDXg--~D" width="192" /></a></span></div><span style="font-family: helvetica;"><br /><i>Un'eroina di nome Grace Yard vive in un macabro cimitero, varchi misteriosi che portano alla morte, un professore che non sa tutto, labirinti particolari. Elementi che aiutano Grace a trovare un tesoro che porta in fondo all'avventure. Un libro gioco illustrato.</i></span><p></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Altra segnalazione (di cui mi sono innamorata!) è "Pinguini all'equatore" di Serena Giacomin e Luca Perri. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: helvetica;"><a href="https://ecp.yusercontent.com/mail?url=https%3A%2F%2Fmcusercontent.com%2F9300d2787b10fe1bfe78c9bca%2Fimages%2F2bb741ae-1557-4cc9-b7fd-0a9bda354455.jpg&t=1601549006&ymreqid=7629692b-10d3-4584-1c21-4e0000011600&sig=wHFy3RPVM9KqTa_8Jg2V1g--~D" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="565" height="284" src="https://ecp.yusercontent.com/mail?url=https%3A%2F%2Fmcusercontent.com%2F9300d2787b10fe1bfe78c9bca%2Fimages%2F2bb741ae-1557-4cc9-b7fd-0a9bda354455.jpg&t=1601549006&ymreqid=7629692b-10d3-4584-1c21-4e0000011600&sig=wHFy3RPVM9KqTa_8Jg2V1g--~D" width="201" /></a></span></div><span style="font-family: helvetica;"><br />In libreria dal 20 ottobre, 192 pagine per €15,90, target di età 11+.</span><p></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"><i>Una simpatica ed esilarante raccolta di sentenze smentite sul clima e sui problemi climatici che, purtroppo, sempre più ci riguardano.</i></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Altra segnalazione, altro amore a prima vista! </span></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://ecp.yusercontent.com/mail?url=https%3A%2F%2Fmcusercontent.com%2F9300d2787b10fe1bfe78c9bca%2Fimages%2F04c3ed8d-ca1a-4511-9a76-d1b130058397.jpg&t=1601549006&ymreqid=7629692b-10d3-4584-1c21-4e0000011600&sig=.wwj86rxpZu3eI0LniRdwA--~D" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="574" height="231" src="https://ecp.yusercontent.com/mail?url=https%3A%2F%2Fmcusercontent.com%2F9300d2787b10fe1bfe78c9bca%2Fimages%2F04c3ed8d-ca1a-4511-9a76-d1b130058397.jpg&t=1601549006&ymreqid=7629692b-10d3-4584-1c21-4e0000011600&sig=.wwj86rxpZu3eI0LniRdwA--~D" width="166" /></a></div><span style="font-family: helvetica;"><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"><br /></span></p>"Il viaggio dei sapiens" di Michael Bright.</span><p></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">In libreria dal 13 ottobre, 64 pagine per €14,90, target di età 6+.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"><i>Da dove, ma soprattutto da chi veniamo? La storia dell'uomo e della nostra evoluzione, dalla scimmia fino all'uomo moderno, con tutti i cambiamenti fisici, e non solo. </i></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Altra segnalazione, altro innamoramento (sono ripetitiva, lo so, scusatemi, ma questo mese DeA mi ha rubato il cuore!).</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">"Animalicrazia" di Ola Woldanska-Plocinska.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">In libreria dal 6 ottobre, 80 pagine per €14,90, target di età 7+.</span></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://ecp.yusercontent.com/mail?url=https%3A%2F%2Fmcusercontent.com%2F9300d2787b10fe1bfe78c9bca%2F_compresseds%2F6732e16d-ac6c-4b84-a54b-4750e0290868.jpg&t=1601549006&ymreqid=7629692b-10d3-4584-1c21-4e0000011600&sig=Ry9donfb78Q.FdXvMNQR9A--~D" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="620" height="251" src="https://ecp.yusercontent.com/mail?url=https%3A%2F%2Fmcusercontent.com%2F9300d2787b10fe1bfe78c9bca%2F_compresseds%2F6732e16d-ac6c-4b84-a54b-4750e0290868.jpg&t=1601549006&ymreqid=7629692b-10d3-4584-1c21-4e0000011600&sig=Ry9donfb78Q.FdXvMNQR9A--~D" width="195" /></a></div><br /><p></p><p style="text-align: justify;"><i><span style="font-family: helvetica;">Nella storia il rapporto uomo-animale è mutato parecchio. Oggi vediamo e, a volte, ci serviamo degli animali in modi molto diversi dalla storia. Questo libro insegna ad avere occhi nuovi per la natura e gli esseri viventi e a far riflettere su quando l'uomo la sappia rispettare.</span></i></p><p style="text-align: justify;"><i><br /></i></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;">Fatemi sapere cosa vi attira di più, io spero di poter leggere molto presto alcuni di questi titoli che sono sì per bambini, ma toccano temi importanti per tutti!</span></p><p style="text-align: justify;"><i><span style="font-family: helvetica;"><br /></span></i></p><p style="text-align: justify;"><i><span style="font-family: helvetica;"><br /></span></i></p>MDChttp://www.blogger.com/profile/12995080065282374905noreply@blogger.com0